Critica Sociale - anno XLII - n. 21 - 1 novembre 1950

CRITICA SOCIALE Per agevolare 11 ea m fil i no· La pubblica.zione di quest'articolo è un implicito im•ito a qùanti vorranno, con lo stesso proposito di chiarimento, esprimere il loro pensiero. LA CRITICA SOCIALE . I.l recente scambio di comunicati tra P.S.L.I. e P.S.Ù. fa intendere che non sono ancora rimossi tuttì. i dissensi.tra loro,,ma che essi sono presumibilmente avviati ad una possibilità di non lontana intesa. Ri– tengo perciò opportuno che qu€sta nostra rivista ri– prenda 11:l trattazione .del problema, temporaneamen– te sospesa finchè le trattative non sembravano av– viate ad una facile conclusione, sicchè ogni interfe– renza poteva turbare una gestazione già per sé ste"– sa difficilE: e lenta. Per lo stesso compito che la Cri– tica. si è assunta in seguito all'accordo dello scorso <1prileèr.edo che essa possa e debba portare un utile coD,tdbuto al ragg;iungimento della ul'lificazione. su basi veramente socialiste, offrendo o,spitalità nelle sue colonne a tutti èoloro, da una parte é dall'altra, che con vero spirito unitario e con autentica fede so– cialista, e astenendosi perciò da ogni durezza pole– mica, vogliano chiarire il pensiero .della loro cor– rente in modo da eliminare molti motivi di equivoco e di incomprem;ione. 'n consenso dato a questa mia idea dal compagno Tremelloni mi incita pertanto ad iniziare ques_to tentativo di scambievole cordiale chiarimento. Non credo occorra spendere molte parole per spie– gare i motivi per oui non solo al Congresso di unifi- · cazione, ma alfa stessa stipulazione di ogni acoordo Per la sua convocazione la Direzione del P.S.U. ha ritenuto necessario far precedere il tentativo di ar– rivare ad un aècordo sui problemi che più interessa– no in questo momento l'attenzione e l'azione di ogni movimento socialista. Un partito non può infatti esi– stere se non in quanto abbia un programma da svol– gere- E: qmone, sì, e tradizione de'i partiti ~emoèra– tici éhe su molte questioni i suoi adèrenti possano avere opinioni diverse; ma sui ·problemi di fondo si deve necessariamente essere d'accordo. Altrimenti per che cosa ci si unisce? Per il piacere di attestarci scambiev<;>lmenteche non è possibile camminare sul– la stessa via? Oggi i problemi che più urgono, che debbono es– sere affrontati senza indugio, sui quali non sono pos– sibili, in uno stesso partito, che voglia essere effi– ciente, divergenze sé rton su particolari di seconda– ria importanza, sono i problemi di politica interna, di i>ç> liticaeconomica e finanziaria, di politica sin– daca.le, di politica estera. In materia di politica eco– nom ica e finànzl.aria intendiamo di attenerci alla così detta linea Pella, seguita sin qui dal Governo, o ;ri– riteniamò invece che sia soprattutto necessaria una energica politica di investimenti, che si proponga di accrescere la produ:zionè e quindi le Possibilità di consumo, di migliorare la bilancia çommerciàle e in– sieme anche, e soprattutto, di assorbire la massima quantità ~ossibile di nianò d'oPera? In materia di pp– litica sindacale dobbiamo, ò assòlutamente non dob– biamo, ~mmettere restrizioni. alla lib~rtà d'az\òne dei sindacati, segnatamente in materia di sc~~peri, se anche cerchiamo di educare la classe lavoratrice éid un equilibriÒ di giudizi'o e ad UI\ i,ensÒ di respon– sabilità per éu1 allo sçiòpero si ricorra solo quando esso sia imposto dalle circos~anze c9me unico .niezzo per 'difendere reali e. seri interessi dei lavoratori? :m 'dobbiamo, sempre in materia si,ndacale, consentire che una parte degli organizza~i e <;leglistessi orga_– nizzatori socialisti, da una parte permangono in, una organizza~loné asservita ai fini del partito comuni~ sta e costretta a seguire i Ruoi metodi, e che dall'al- BibliotecaGino Bianco tra parte essi, membri di un partito che si dichiara classista, siano associati in sindacati che segùòno una concezione interclassista e sono guidati iR con– formità cj.i principi paternalistici e, spesso,' c0nfes– sionali, che ,i socialisti non possono assolutamente accogliere? dobbiamo in altre Parole lasciare ampia– mente libera ai socialisti .la scelta della organizzazio– ne sindacale cui intendono aderire, o dòbbiamo per lo meno. indicare quale tra le organizzazioni esisten– ti il partito ritiene come la meglio, o eventualmenté la s0la, rispondente ai fini e ai metodi dell'azione sindacai e socialista? In materia di politica estera! anche messa fuori di discussione l'accettazione del Patto Atlantico al quale è ora legata la politica del i:iostrq paese, quale è l'atteggiamento che il partito' deve tenere per assicurare un'applicazione di esso Patto secondo la natura e i fini che furono i'nizial– mente àichiarati, è q_uale è la sua opinione sul ria.r– mo della Germania, sulla costituzione di un esercito europPO, sHl piano· Schuman, sul fum;ionamento del Consiglio e dell'Assemblea di Strasburgo, l sul 'dise– gno di federazione europea? In materia _di Politica interna c'è da esprimere in forma precisa il giudi– zio dèl partir.o sull'indirizzo generale di quella politi- . ca che risulta dà1 discorsi e dagli atti del ministro Scelba, avallati da_llasolidarietà degli altri ministri; c'è, irl particolare, da stabilire in modo preciso e de– finitivo l'atteggiamento da tenere nei riguardi della legge per le elezioni amministrative, ·1a quale potrà àvere un riflesso enorme sulla vita del paese nei pros– simi anni, e sulla 'Possibilità o impossibilità che le forze socialiste democratiche esercitino su di essa un influsso d'i qualche rilievo. Anche l'annessa qui stione delle autonomie locali è questione da affroh– tare, sè anche non è possibile fissare subito una éod– creta soluzione. Non dico che su tutte lé accennate questioni Sia neèessario uri pieno accordo tra gli appartenenti a uno stesso partito, ma esse debbono tuttavia esseri affrontate, e su un certo numero di esse,· e su alcune in particolare, che non è il caso qui di definire, è nè– cessario che l'accordo ci sia. Alla discussionè sµ qu~ sti punti dovremo tutti andare naturalmente guida ti' da un pensiero or:ganico sulla situazione attua.le e' mi compiti che essa assegna alle forze socialist.e de– mocratiche; m:a senza nessun·a ·pr'egiudiziale, anini.j.ti" dal sinèéro desiderio che si possa arrivare ad uì:Ìà formulazione concorde, genuinamente socialista, su. l'indirizzo da seguire. Attraverso un'attenta e obfet– tiva riflessione sopta que'sti problemi potremo aì-ri– v·a~e.a risolve~e anche il J;>I'Oblema centrale che ab: biaI:10 dibattuto. firio à}lél. Sazietà, ma in IjJ.aniera c9sì vaga ed aStratfa da rendere impos~ibile ogni seria soluzione: quello cioè della partecipazione al Go– verno. In merito al quale si deve però tener conto di una fondar'nentafe. 'e$igeh:i:aci.Ii ,deve rispondere l'azione, del nostro partito. +-Joi sentiamo oggi il PFofond-0 turÌJafuent'.l d1e ~ venuto a.Ua vita del nostro pà,est e part'i.eqlarmente àlle sorti del proletariato, dalla· schfacc~ante prevalenza elle sull'azione delle classi lavoratriéi, nel terreno politico e sindacale, ha es~r– c.ita,to (e tuttora esercita, sebbene in misura decre– scente\ il J;)artito Goniunista, Noi abbiamo urgente bi– sogno di riprendere quell'azione che esercitò in pas– sato il Partito socialista, specialmente nel periodo lf101-1911, adattandola naturalmente alle nuové con– dizioni ctie gli avv.eriimenti posteriori hanno crea~e. Dobbiamo cioè cercare di ricondurre il proletariato ad un metop.Òdi azi<;>rìe che sia volto, non a suscita– re inconsulte e inconc!udenh agitazioni per accre-. scere le difficoltà dell'azione, di governo. e creare un clima favòrèvole ai propositi e agli interessi di de-

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