Critica Sociale - anno XLII - n. 20 - 16 ottobre 1950

non si rimpianga il tempò passato, quando con un po' di coraggio, mag– gior senso di sacrificio per le posizioni acquistate, la classe dirigente italiana avrebbe potuto impedire il verificarsi di situazioni dolorose. Chiusura di stabilimenti. In particolare in Lombardia gli ef– fetti ·della crisi nell'industria metalmec– canica stanno assumendo forme preoc– cupanti. L'Isotta è da tempo in falli· mento, cosi la Cemsa e fra poco sara il caso della Breda, pér non parlare che delle maggiori. Si corre il rischio che 20.000 operai si t.1'ovino senza lavoro. Anche ,se non lo · saranno effettivamente, basta :a · mancata sicurezza del lavoro per crea– re Ja stessa atmosfera psicologica e di. ri!azione all'ordine costituito, che se tut– ti fossero messi sul ,lastrico lo stesso giorno. -. CRITICA SOCIALE Sembra paradossale che proprio quando si stanno mobilitando, in tutti i Paesi dell'Europa Occidentale e del Nord America, tutti gli strumenti di la– voro, quando in tutti questi Paesi l'of– ferta di lavoro è superiore alla doman– da, in Italia si chiudano le Aziende, si disperdano macchinari, esperienze, ma– no d'opera speclaUzzata e contempora• neamente si provochi il sorgere di una sitùazione sociale la cui gravità a bre– ve ed a lungo termine certamente nor! può sfuggire a nessuno. Mentre Inghilterra e Francia sono in uno stadio avanzato nelle trattative con gli ambienti statunitensi interessati ai programmi di difesa armata, !'talla non ha neppuri, predisposto un programma, nè inoltrato la minima richiesta di fi– nanziamento. Non comprendiamo il mo– tivo· di questa astensione. Visto che ab– biamo tutti gli obblighi del Patto A· tlantico, tanto vale goderne i benefici. d. C 0 VlTA lNTERNAZJONALE Ellislsland Le misure contro l'ingresso negli Sta– ti Uniti non solo dei comunisti e dei fascisti, ma anche degli ex comunisti e degli ex fascisti, hanno portato ai ben noti assurdi che hanno suscitato le pro– teste, oltre che della stampa, pare anche del governò italiano, poichè non si è neppure tenuto conto del fatto che aver avuto, spesso per esigenze di 1avoro, la– tessera fascista non .significa essere stati fascisti, e per questo ham10 de– stato l'atten:1Jione e la polemica. Ma se anche, come dovrebbe essere proba– bile, esse avranno poi qualche cor– rettivo che ne mitigherà gli estremi e renderà i prov:vedimenti stessi non cosi lesivi dell'interesse e anche del– la dignità degli stranieri che hanno ragione di recarsi In Ameì,ica, restano tuttavia un sintomo chiaro di una si– tuazione di tensione che, se è giustifi– cata dagli avvenimenti internazionali, pròvoca ad ogni modo un esagerato sta– to d'animo di allarmismo. I provvedimenti che hanno colpito al– cuni nostri concittadini non sono infat– ti che un particolare secondario nel complesso della nuova legge, la quale è una legge anticomunista ·e non ri– guarda soltanto gli immigrati. Si tratta tn realtà delle misure più drastiche che siano mai .state prese nella storia degli Stati Uniti d'America contro un parti– to, e molti sinceri democratici america– ni le hanno ·giudicate infauste. Il presidente Truman anzi, quando sono state proposte la prima volta, ha ·opposto ad esse il veto presidenziale, sforzandosi di evitarle. Tuttavia, ritor– nate esse in discussione, tanto la Ca· mera dei Rappresentanti quanto il Se· nato le hanno approvate con una mag– gioranza di due terzi, rendendo cosi va– no il tentativo di Truman. Ora bisogna notare che, come già per la legge contro Il movimento operaio che va sotto Il nome di Taft e di Hart– ley, il voto è stato reso possibile per il fatto che ·molti democratici si sono schierati a fianco dei repubblicani con• tro il presidente. Il fatto è sl.qtomatico, ed abbiamo già avuto occasione di no– tarlo nel numero precedente. Pare tut– tavia che alcuni di coloro che hanno dato il voto favorevole alla nuova legge, ibl10 eca G , 10 S,anço in realtà fossero d'accordo con l'atteg– giamento di Truman, ed abbiano vota– to diversamente per'cbè, credendo di in· terpretare Lo stato d'animo più comu– nemente diffuso ed esasperato dagli av– venimenti della Corea, stato d'animo di avversione recisa al comunismo e di timore delle quinte colonne, e pensan– do alle elezioni · prossime,• hanno rite– nuto più conveniente agire cosi. Se que– sto è vero (ed è almeno molto proba– bile) è chiaro anche il pericolo che si crei un circolo vizioso In cui la pub– blica opinione viene influenzata da1i'at– teggiamento dei dirigenti, e viceversa. Forse le prossime elezioni potranf!o un po' chiarire la situazione che, come sem– pre succede, in una- vigilia elettorale; è influenzata dall'opportunità del mo– niento più che dalla realtà delle cose. L'Incontro Truman-Mac Arthur. Si hanno ora le prime notizie, non ufficiali e aventi piuttosto il tono di indiscezioni, sull'incontFo. fra Truman e Mac Arthur, ,e si attende il- discorso del Presidente degli' Stati Uniti, che forse non riserberà novità sensazionali, ma proprio per questo sarebbe- una conferma del successo ottenuto da Tru– man, successo della massima importan– za proprio alla vigilia di elezioni che potrebbero renderlo anche più significa– tivo. Mentre le sorti della guerra in Corea si avviano alla soluzione, e si pongono ·ormai sul tappeto, con. netta prevalen– za sulle questioni di carattere militare dominanti negli ultimi' mesi, i proble– mi politici connessi con il successo del– le forze dell'O.N.U. e con la. sistema– zione della situazione nel difficile intrico delle relazioni in Estremo Oriente e delle ripercussioni di queste anche sulla politica occidentale, la decisione di Tru– man nell'intervenire - direttamente; di persona, presso quello ,che era diventa– to ed era considerato in maniera pale– se l'esponente di una tendenza della politica estera americana contrapposta a' quella del governo, costituisce una precisazione che può essere di buon auspicio. Anche di fronte ai pericoli di ip:o·oluzione Interna, cui abbiamo ac– cennato sopra a proposito delle leggl anticomuniste, involuzione che· implica, 295 ed in gran parte ne è determinata, una politica estera di aggressione e dl soste– gno, specialmente ln Asla, delle forze rèazionarie di Ciang Kai Scek ·e di Syngman Rhee, e quindi nemica 'di quella capacità riformatrice eh~ sola può costituire la forza dei regimi, l'in. tervento di Truman 'può avere conse• guenze decisive. Il fatto che gli stessi · repubblicani suoi avversari abbiano parlato ·di successo del presidente pri– ma ancora che fossero noti i risultati del colloqui~ stanno a significare che non c'è possibilità di dubbio sullo svi– luppo futuro della politica americana, che resta nelle mani di coloro che al governo ne sono stati gli autori negli ultimi anni, ed i cui punti rimangono: potenziamento -delle Nazioni Unite, riar• mo difensivo, senza l'intenzione di ri– fiutare- le possibilità di intesa che la_ Russia fosse dispostà ad offrire, raffor– zamento dell'Europa occidentale su cui devono convergere in massima par!e gli sforzi (e il rafforzamento anche militare deµ'Europa occidentale, fintanto' che questa sappia mantenere la sua indi-· pendenza, è una garanzia di pace), in– tervento energico ma strettamente di– fensivo in Asia, Intervento c'ioè là dove i comunisti minacciassero la sicurezza dei slngoÙ ·paesi e conseguentemente ·la sicurezza internazionale .. Inoltre, e q'uesto sarà il punto più difficile da realizzare, favorire le riforme sociali e · il progresso di democra_tizzaiione dei paesi più arretrati. Leelezioni nellaGermania orientale r I risultati che vengono comunicati delle elezioni nella Germania orientale ·sono quanto di meno atto. a st1,1pire si _possa immaginare, e non varrepbe nem– meno la pena di parlarne, poichè, posto che esse possano essere indice di. qul!,l· che elemento della situazione. in Ger– mania, non Ìo sono per i risultati che vengono comunicati, ma lo sono se mal per i dirigenti comunisti e gli occupanti russi i guaii 'sanno la fatica che tali risultati è costata loro e possono forse farsi una idea <j.iquello che sarebbero stati i risultati di elezioni veramen.te libere. Per noi, il giudizio che i sovie– tici faranno ·u1 queste ,elezioni potrà es– sere noto In parte a seconda dell'atteg– giamento che essi terranno nei confron– ti della Germania orientale, dalla mag– giore o minore fiducia- che· mostreranno nei suoi confronti. Per il resto, è da notare che non si è trattato in realtà di elezioni, poichè, ve• niva presentata una lista unica, in ,cui erano rappresentati i partiti ch_e già fanno parte del Fx:onte popolare,. èon netta prevalenza de.i comunisti. Non era quindi possibile una· scelta. Soltanto le « elezioni » possono esser servite ad eli– minare quei rappre~entanti dei partiti che a giudizio dei dominanti comunisti, non ·hanno dato prove sufficienti di buona volontà. Laquestione indocinese La questione dell'Indocina sta, per creare una nuova Corea in Asia orien– tale. Il modo con cui i francesi hanno condotto le operazioni della sale guer– re, gli errori che hanno commesso, non soltanto dal punto di vista militare, ma anche dal punto di vista politico con l'appoggio dato all'imperatore Bao Dai che se ne sta ora a Cannes con la sua corte, hanno contribuito ad aggravare la situazione. Impòrtanti dichiarazioni

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