Critica Sociale - anno XLII - n. 18 - 16 settembre 1950

Se i due ultimi comitati _non hanno ancora preso decisioni di rilievo è per– chè in certo modo i loro lavori dipen– dono dalle conclusioni a cui arriverà il terzo comitato che ha in verità il compi– to più difficile: i problemi che sta esa– minando sono quelli su cui si' impernia tutto il funzionamento del piano. Qullsto comitato avi,ebbe preso le se– guenti decisioni : 1) fissare prezzi unici per ogni tipo di protlotto; 2) fissare i prezzi non sulla base del co~to dell'im– presa marginale, ma ad un punto che se anche per ora non precisato, sarà infe– riore a questo; 3) una parte degli utili delle imprese a costi più bassi verrebbe versato in una cassa conguaglio nazio– nale (vi saranno pertanto sei casse di conguaglio); 4) si prevede un contributo statale alla cassa; 5) i -fondi della cassa verrebbero erogati a compensare il pro– duttore marginale della perdita derivan– tegli dall'aver fissato i prezzi di vendita ad un livello troppo basso per i ~oi co– sti, oppure serviranno a ria ttrèzzare il . produttore marginale; infine, qualora fosse impossibile perfezionare la sua produzione, a compensarlo per la chiu– sura dello stabilimento indennizzando e rieducando le maestranze. Questi in sintesi i, lavori dei comitati, ·e a prima vista si può già notare un di– stacco assai sensibile dai punti di par– tenza. L'Alta Autorità non sarà poi così onnipotente ed il • mercato unico • non sarà in realtà cosi e unito •· Del. resto è tutta l'atmosfera, sono tutte le condi– zioni generali nel cui clima è nata l'idea del carbone e dell'acciaio, che, in meno di tre mesi, si sono tanto modificate da apparire quasi contrarie. Si pensi che il piano Schuman è nato quando si te– ~eva un eccesso di capacità produttiva in rapporto alla domanda. La Corea e tutto il resto hanno capovolta la situa– zione. P. A. M. e piano Marshall. Per quanto si insista nel sostenere che due programmi saranno mantenuti completamente separati, le cose stanno in realtà diversamente. La vita econo– mica è unitaria e va considerata come tale sia che produca armi, sia che pro– duca beni di consumo per il benessere dell'umanità. E' tutto un problema di scelte, e, stabilito che in un determi– nato momento storico certi fabbisogni debbono avere la precedenza su certi altri, non resta clie adeguarvi i mezzi ed i meccanismi necessari. E' evidente che l'unicità di criteri nell'erogazione dei fondi rende più efficiente il raggiun– glÌnento ·degli scopi. E' cosi che l'anunciata decisione della missione dell'E.C.A. di non approvare lo stanziamento di cento miliardi di lire per il finanzlamen to di, attrezza ture in– dustriali è quanto mal giustificato: in un periodo in cui si tratta di mobilitare tutte le risorse per adoperarle sia alla costituzione di scorte di viveri e di ma– terie prime, sia alla fabbricazione di materiale bellico e di beni di consumo corrente, non si può, con la scarsezza di capitali esistente, provvedere ad in– vestimenti •fissi• che daranno i loro risultati utili a lungo -termine. D.el resto, questa degli acquisti delle at trez zature l'abbiamo sempre conside– rata come una' giustificazione e a poste– riori • del governo, che non potendo impiegare i fondi a disposizione in un aumento della produzione attraverso' una ,vasta politica di incitamento della do– manda, cosa per la quale avrebbe do- BibliotecaGino Bianco. CRITICA SOCIALE vuto applicare una politica socialista, ha preferito offrire agli industriali l'occa– sione di acquistare macchinari a condi-– zioni molto vantaggiose, soprattutto fa– cendo sorgere la speranza di un rim– borso del prestito. Certo, piuttosto che perdere del dol– lari è meglio avere i macchinari, ma questa non era l'unica possibile solu– zione. Oggi si prevede necessariamente un aumento della domanda, purtroppo 259 dovuto alla previsione della necessità di difendersi da eventuali aggressori. E' quindi logico che si vada un po' cauti nello spendere dollari che potrebbero es– sere più preziosi del loro valore nomi– nale. Non si può però giurare che l'E. C.A. avrà partita vinta e che il gQverno non riesca, addossando la spesa al Te– soro, a màntenere ie promesse agli in• dustriali. · D. C. VITA INTERNAZIONALE Le operazlonl'ln Corea L'audace sbarco operato dalle forze degli Stàti Uniti e dell'O.N.U. a Inchon e l'azione che in breve tempo ha ripor– tato le truppe americane nei pressi del– la· capitale sudcoreana 1}anno una im– portanza militare che. è inutile sottoli– neai;-e. Ma ·essi hanno anche grande va– lore per l'osservatore politico. Anzitutto mostrano che l'America intende ormai fare sul serio e risolvere con decisione la situazione militare: cosa che noi non abbiamo mai messo in dubbio, ma che finora poteva suscitare qualche incertez– za per il modo come la campagna era stata condotta. Una decisione simile si– gnifica poi che decisione c'è anche nel campo della politica: le recenti dichia– razioni di Acheson, dello stesso· Truman, e specialmente l'ultima del sottosegre– tario, Dean Rusk, secondo cui l'America non intende occupare militarmente la Corea, ma favorire l'unificazione del paese s~tto il controllo dell'O.N.U., so– no appunto l'espressione di queste deci– sioni politiche, le quali costituiscono parte integrante di quelle che sono sta– te prese a New York sul riarmo dell'Oc– cidente. Non pare dubbio che la situazione militare è destinata ad evolversi rapi– mente e che le forze nordcoreane, a meno che non dovessero ricevere aiuti più diretti di quelli che ind]fbbiamente hanno già avuto .fin qui dalla Russia, saranno costrette a cedere: In questo ca– so, se ie intenzioni americane sono state già in gran parte affermate, sono dubbie invece quelle dell'altra parte. Che cosa farà la Russia? Mentre Nehru ha posto con la sua abile politica le possibilità della premessa ad un accordo, e la stessa Inghilterra ha saputo fare in modo che le sia possibile , tener aperta la via a trattative in Estremo Oriente special– mente con la Cina di Mao Tse Tung, le intenzioni della Russia sono ancora av– volte 'nel mistero. Ma forse una risposta non potrà tardare. Il laburismo e le nazionalizzazioni dell'acciaio Malgrado le difficoltà del momento e l'esigua maggioranza di cui dispone, il governo inglese ha deciso di procedere alla nazionalizzazione dell'acciaio che era stata accantonata· ma che era in programma da tempo. Sebbene sulla vo– tazione per queste nazionalizzazioni il ·governo possa anche cadere, i laburisti si sono quindi risolti a continuare an– che all'interno la realizzazione del loro programma, senza di cui, per la verità, la loro ragione di stare al governo perde molto del suo valore. Il manifesto pro– grammatico, di cui in altra parte della rivista iniziamo la pubblicazione, è sen- za dubbio l'espressione di una chiarezza di vedute e di una fiducia nella bontà del fini da raggiungere. Questa stessa chiarezza di vedute viene quindi mani– festata anche nella pratica. La naziona– lizzazione del'l'acclaio era stata votata dal Parlamento precedente ed 'era poi stata accantonata dopo il risultato delle elezioni di febbraio, tanto da far pen– sare a qualcuno che non si· sarebbe più fatta. Venuto poi l'accordo con i conser– vatori sul problema della difesa, parve e forse i conserva tori credettero, che nel,..nÒme di una unione nazionale, il so– cialismo fosse messo da parte. Ma le stesse esigenze della difesa facevano sorgere nuoyi problemi, che toccavano da presso specialmente l'organizzazione da dare alla siderurgia, che dal riarmo può trarre una nuova fonte di guada– gno, accentuando ancora il potere che essa rappresenta per chi ne detiene le leve. Bisogna infatti tener presentè che in Inghilterra l'industria siderurgica ha una enorme impor.tanza. Inoltre, il go– verno laburista, procedendo alla nazio– 'nalizzazione del ca~bòne, aveva assunto un compito duro, in quanto aveva do– vu,to procedere al rimodernamento de– gli impianti e quindi affrontare in prin– cipio l'impopolarità di una forte spesa gravante sul bilancio generale del pae– se. E naturalmente proprio per questo aveva incontrato allora minori resisten– ze. Poichè invece buona parte deire in– dustrie siderurgiche. sono in 'buone con– dizioni di- produttività, questa volta la perdita sarà eliminata, il che costituisce opera di giùstizia nei confronti dei con– tribuenti ordinari specie mentre si trat– ta di chiedere loro il massimo sforzo per il riarmo, ma non poteva non susci– tare le maggiori proteste da parte dei conservatori, rappresentanti dei ceti pa– dronali che si vedono così 1 privati di in– genti profitti e del potere che da que~ti poteva an_cora loro derivare. . Elezioni In O anima reae Svezia Il 5 settembre si sono tenute in Da– nimarca le, elezioni, in segut,to alle di– missioni del governo minoritario soc.ial– democratico avvenute il 9 agosto. La mancanza di una maggioranza assoluta che consentisse al governo la realizza– zione del suo programma le aveva pro– vocate. I risultati non sono stati da questo punto di vista decisivi. I social– democratici hanno nuovamente ottenuto la maggioranza, con un aumento di due seggi (59 contro 57 ottenuti nel 1947). Il. secondo partito, quello del piccoli proprietari agricoli (• Venstre •) ha avu- . to 32 seggi; i conservatori 24, i radicali 12, il Retsforbund (partito di destra) 12, i comunisti 7 ( con una perdita di 2 seggi).

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