Critica Sociale - anno XL - n. 24 - 16 dicembre 1948

I. CJUTICA SOCIALE 551 rente, o'·magari far piacere al Partito comunista, che in Francia pare si compiaccia di trovarsi as– sociato ccin a•eforze degolliste nella. lotta contro 'i_l governo e contro il ~ociwlism.o; certo non do– vrebbe far piacere 1 ad un partito che si dice socia– lista e che sentisse quanto, il suo avvenire, 11.'avve– nire dell'idea cihe esso rappresenta, è legato alla sicurezza degli ordinamenti democratici. Ma pare che non l'intendano, così coloro che tengono ora ' il governo del P.S.L, perchè proprio in questo momento essi hanno voluto confermare, con una solenne dichiar~zio:ine, la indjscriminata validità 9-ei patto di unità d'azione. Proprio in. questi gior– lili si .adunano in Po[onia i rappreseutanti del Co– minform, in occasione del dissolversi del Partito socialista ufficiale di quel paese nelle file del Par– tito comunista. La dichiarazione della Direzione del P.S.I. pare voglia significare che· anche essi intendon.0 mal:'ciare per quella vi.a, cioè m.~ttersi wl servigio di Mosca, accr~scel'e le•'forze di quella quin1ia colonna che o-pera nel mondo occidentale per la maggior gloria e potl'lnza.della « democrazia progressiva». Ora, poichè tutto è coordinato nel– la politica di un partito e nena vita di una nazione, è ckiaro cihe, con questo porsi, consapevolmente ,o no, al servigio deJ blocco orientaQe, il P.S.I. non _sol0indebolisce la propria posizione di critico del- ---------------------- Hazione del .Governo, in quanto questa sia rivolta ad intese con· 1e potenze occidentaùi, ma spinge anz1 e aµtorizza il Governo a muovere verso que– sta direzione, che appare imposta come nécessità di -difesa contro un' 1 azione che minaccia di manda– re a vuoto lo sforzo di ricost~uzione. Ora questo noi vogliamo con tutte le forze cer– ·car di evitarè e contro questo perico[o invochia– mo la collabora_zion(;ldi quanti amano di vedere assµnta dall'Italia una posizione diretta a recare ,un sincero contributo alla salvezza della pace. Per . questo noi facciamo caloroso appello ai compagni che nel P.S.I. concordano con noi nel va'1utare quale de1bbaessere in' quest'ora difficile il compito delle forze socialiste-democratiche. Noi invochia– mo con accorata ansia che essi contribuiscano ·con noi nello sforzo di salvare la causa del socia– lismo, dell'umanità, deiJla_;pace.Su questo terreno è possibile la" sostanziale u.nità anche nella for– male divisione delle forze in due schiere. È ai compagni del no&J;roPartito diciamo che occorre intensificare l'opera nostra, sentir' sempre più acuto lo stimooo che ci viene dal senso dei1la nostra 'responsabilità, daUa coscienza che solo uria azione ispirata ai nostri ideali può darci speranza di evitare nuovi flageUi a questa tormenta,ta umanità. U. G. M. p~litica estera ·dell'Italia La discussione wvenuta alla Camera, .rulle due mozionii di politica estera, presentate ·1ma dall'&n: Nenni, l'altra da un !}ru,ppe di deputati federalisti, ha richiamai~ anche più intensa l'attenzione degli uomini. politici e del Paese sopra un argomento, la cui import..anzasovrasta veramente in que– sto momento quella di tutti gli altri problemi poli,tici · di tutte le Nazioni. , Sull'argomento, insieme col testo del discorso pronuncia– to alla Camera dei Deputati dal nostro Direttore, a norne del gruppo di Unità Socialista, e accofto con molto consenso da varie parti della Camera, pubblichiamo in questo numero anche un articolo del compagno Cialdea, uno dei nostri 'jJiù esperti in. materia di politica i~.ternazionale; e ci ripromet– tiamo di dare nel prossimo numero il testo del discorso che nella stessa discussione alla Cameta hà pronunciato ·il com– pagno Zugari, egli pure in mezzo a molt1 segni di consen– so. Un notevolissimo discorso è stato anche .quello pronun– ziato dal compagno Ca/osso, che insieme con gli altri due oratori di parte nostre ha· portato un notevole contributo alla discussione, ·e al chiarimento della situazione in cui si trovano, rispetto a quel problema, i vari partiti. Tutti i no– stri oratori hanno propugnato il' programma di organizza– zione federale dell'Europa, che appare veramente sempre pilì cc1ne,'il solo mezzo con cui l'Europa possa tener lontano non solo da sè, ma dal mondo, il pericolò della g11erra. Certamente può considerarsi un successo spec/almente no– st~o m.•er ottenuto, dal Presidente ·del Consiglio l'assicura– zione che non solo l'Italia non ha preso alcun impegno di carattere militare, nè' ha ricevuto alcun invito a prenderl'o, ma intende tenersi lontana da ogni vincolo di questo genere. A.ppimto sulla base di questa assicurazione, il Gruppo ha ri– tenuto di poter dare voto favorevole al Governo. N aturai– mente, questo non significa che noi riteniamo di poter dor– fmre tra due· guanciali. Sappiamo bene che l'elemento mi– litare, a cominciare dallo stesso •k(inistro de1Ia Difesa, non o Bianco è del nostro avviso e non· CÌ sentiamo perciò tranqui!!i in– tirnu allo sbocco che può avere la missione ·Marras negli Stati Uni(i, se qnche egli .non ha ricevuto nessun incarico di trattare una eventuale adesione dell'Italia al Patto Atlan– tico, nè altro analogo mandato. Il momento è delicatissimo: l'elemento militare potrebbe giuocare sull'impazienza di tan– _ti italiani di vedere l'Italia ~iportata in pieno nella cerchia delle potenze che decidono, in grado maggiore o minore, dei destini del mondo, per indurre la pubblica o.pinione(o quella che si gabella per tale) ad accettare anche gli impegni mi-– /.itari come scotto per il conseguimento ,del fine desiderato. di L;i Critica Sociale La pos1z1one Unità Socialista (discorso dell'On. U. G. Mondolfo alla. Camera) MONDOLFO. - In questo grave dibattito, sol.levato dalle mozioni degli onorevoli Nenni e Giai:chero, ·il partito di Unità socialista, in nome del quale io parlo, ha bisogno di dire con molta franchezza ,l suo pensiero, anche .per il fatto che 'aicutù dei suoi membri appartengono alla compagine ministeriale. La situazione, nella quale noi ci troviamo, ed intorno al.Ja quale discutiamo, attesta con la più dolorosa eloquenza che nessuna guerra risolve i problemi che ha posti, anzi spesso li aggrava; in ogni caso, pone altri problemi, che sono più complicati e più difficili a risolvere che non quelli che essa stessa si proponeva di ,risolvere.

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