Critica Sociale - anno XXXIX - n. 20 - 16 ottobre 1947

CRITICA SOCIALE 399 Y.A. sbocca qUindi alla comclusione,. scettica e ne•• gativa: « Noi ,ci troviamo quindi in una situazione inestI'icabi.e. La criti.ca marxista del ca,pitalism.o ri-• mane valida ed è chiaro .che l"antisovietismo as– somma oggi la b"rutalit,it, l'orgoglio, fa vertigine e il'angosèia che .al1ra volta hanmo già trovato espres· sione nel fasdsmo. D'altro 1-ato la rivo:uzicrne si è immobilizzata in Ima situazione di ritirata: essa mantiene ed aggrava l'apparato dittatoriale, mentre rinuncia alla Hbert~ rivoluzionaria del prnletariato, nei suoi Soviet e ne! suo pairt1to, ed alla appropria· zi0ne umana dello Stato. Non si può esse're antico• mun•isti; non si può es4;ere .comunisti». Non so sin dove questa alternativa, che si risolve in una posizione di perplessità, di rif,iuto a giudi– care e di rinuncia all'azione, .corrisponda a quello stato d'animo di esaspera:o problematicismo, di an– goscioso amletismo ·e di intellettua1:i-stica tensione ch'.è un po' ,l'h.a.biius, e lo snobismo, deli'esistenzia· lismo. Ma, prescindendo da questo, l'alternativa, così com'è espressa, è male impostata. Ed anzi è subdo– lamente impostata. E' proprio -fare il gioco dei co·• munisti, s:a nella buona sia nel-!'avversa fort1:ma, questo riconosce-re ad essi (come soprattutto ,conti– nuano a fare gli intellettuali} Ja prerogativa del• l'azione rivoluzionaria, la esclusiva rappreseBtanza del marxi>S-mo, i1 m.oriopolfo de;Ja -inJziativa socia- ,lista-. - A trent'anni dalla rivoluzione d'ottobre ogni 0on· tusione ed ogni equivoco non ha più ragion d'es·• sere. Proprio di fronte a questo tentativ0 d:i, acca– parram~nfo ,comunista di tu!t? q'?zi0ne delle sin_i~tre, tanlo più esasperato e spregmducato cuuanto p1u va scemando l'ascendente dei partiti .comun,i,sti e quanto più essi, ,per serrarsi in ima posizi0ne difensiva, soao ·condannaU al'la paraMsi, più che mari, neces~ari0 è tornare a riaffeqnare e ribadire che-, quali possano essere le lllro comuni origini l!ontane, ,com1rnismo è una cosa e sociafiismo è al'tra cosa. E trarne tutte le consegùenze, sà110 aN'estremo, costi q,ueEo ehe casti. Le conseguenze ideologi.che: ehe fanno del sociali– smo la consapevole conquista ·e la quotidiana azione della c;las;se Javoratrice, ·e ,che lo pongono J;>ertanto in contrasto insanabile ·con una in:i,ziativa çhe s.ceRde aurocrati.camente dall'alto del.0 Stato o del.'avpara'.o di partito, come neJ .comunismo, attra~er~o le « 1un– gimiranti » interprelaziorni e l-e spregmd-1,cate « tat· tiche » di un chiuso cnan di capi, di dirigenti,, di fun~ zionari di au'toproèl'amantisi « illuminati,», in ~osti– .tuzion: e vece deli'auten!ica classe lavoratrice. Le conséguenzè finalistiche: 'che fanno deHa · collettiyii t'Ìll socialista, improntata a!la llbertà, alla persoR!Ita umana alla vera emancipazione dell'uomo, alla col– Jabora~ione lta di popoli su scaila internazionale, qual– che .cosa di incompatibil-e con una m.assit:;cia e str~-– tolatrice economia totalitaria ed autarchica, domi– nata da:Ja burocrazi,a e da una nouova clas.se privile– giata di dirigenti, sospettosamente chiusa in se stes; sa, rivelantesi verso J"esterno sotto le immutate vesti dell'imperialimiò e _dei!m:i,litatis~o._ Le conseguenz~ metodologic':le: che fanno del sociah~mo una conq~1- sta democratica, affidata alla volon!a del.a magg10· ranza ed all'autoemancipazione del proletariato, e do rendono antitetico con il regime comunista che, anche quando non si palesa sci'.to aspetto di ap':rta violenza si fonda sulla imposizione, sul ,potere d'1m•· peri o, s~l conformismo gregaristi,c(!, s~l. soffoc~m~n– to di ogni voce d'oppos,izione e d1 cnt1ca. E rnfme anche le conseguenze politiche: che proprio_ per l'e– splicazione di un'autentica ed autonoma azione so.. cialista da parte della .classe 1~vorati:i~e, rifiut~~? la tesi comunista che assegna .m .partiti comums.1 ,la- prerogativa di fungere ,?a. 1;sc:usiva guida _e da aut?– rizzato interprete de.l 1ry1z'.at1va P_TC!letana; .spec.~ quando la posizione difensiva a cm 11 co~umsm~ e costretto accompagnata da .compromessi, oppor.u– nismi, p~ssibiHsmi, infingim~nti e ripiega~e!]t_i ~•o• gni genere, finisce col para.1zz_are_~uesta m1Z1at1va, togliendole ogni morden~e e digmta,. e c_oJsoffoca– re in essa ooni germe d1 autodetermmaz1one. Che tutto ;uesto nulla abbia a che fare con l'an_ti– comunismo bor".hese o ,piccolo -borghese, e .che In– trinsecamente p;esupponga anzi una più marcata lot· ta contro il mondo borghese, dev!essere ben _fermo. Ma che, per ,iJ timore. di essere ta,cciati di ant1comu·• BibliotecçiGino t::S1anco nismo, si debba continuare nella rinuncia a far va– lere una posizione so.cialista, v~ratnente socialista, diventa, .per chi non s'accontenta di pascersi cli in– telllet!ualistici amletismi, un tradimeq_to. Verso se stes– si, verso il socialismo, e soprattutto verso ,la classe lavoratri·ce. A chi pone l'alternativa: o comunisti o anticomu– nisti, bisogna rispondere spezzando il fittizio di:em– ma. E rispondere che si è finto di dimenHcare un'al– tra posizione: che è e rimane quella del social:ismo. E che su di essa intendiarno restar·e, con immutata fedeltà. ARISTODEMO FATTI E COMMENTI della stampa italiana ed estera Commenti al "Cominform,.. Er evidente, ~d -ora più conforme ed uniforme che mai, la. paro.la d'ordine impartita a1 comunisti, che va dalle in– terviste degli « autorevoli espO'Ilenti ~ - come quelle concesse dag.i Òn. Longo, Reale e Togliatti - "ll'imbeccata data a11·a stampa comunista, dalla Pravda al DailJJ Worker, per mi• 'nimizzare l'avven m,-e,nto (dicendo, ad es., che anche per al– tr.1 movimenti internaziona,H ci sono uffici di collegamento e d'informazion.e); p·e-r sostenere che il muovo « Cominf<>rm > è a!tra cosa dal· vecchio « Cominlern » (come se non bastasse il supino conformismo comun sta a farne un organo su cui tutti i comunisti regoleranno il passo); per trav. sare l'acca– duto sotto specie di una crociata di tutti i lavoratori contro la guerra' e i guerrafondai (e non stup·sce allora che il nostro impareggiabi!e Nenni si affretti ad abboccare a que– stl,sc,; su l'« Avanti/» romano del 9 ottobre). Di f,ronte a ciò certe in.,zia!i stonature - i comunisti! sved-esi e que!II fin:andesi che protestano di non, aver saputo nul.!a di nulla; il commento ct,ella p'ravda che considera l'assenza del par– tito comun sta ingl·ese e di quello americano come la riprova d-~lla div sione del IDondo,., hl due blocchi; l'organo comu- 1nista polacco che insinua invece che il partito comunista ing!~&e è stato lasc ato da parte ·perchè si ttatta di « cattivi comuni.sti,. ecc. - vanno dileguando 111el<:O'Ilformismo uf– ficiale. La reazione dd soc alisti di tutti i paesi è stata chiara, coe~e,;,te e ferma. Mentre lo stes$o Avanti d; Francia, con acuta sensibil tà, ,c;onstata che « è un · fatto di portata mondiale chà pone i partiti socia! sti del mondo intero ·di 1ronte ad un dilemma ,non nuovo, è viero, ma che deve ora essere riso:to: e la ·soluzione può essere vitale, per il fu– turo del Partito Socialista :>, il P .S.I., ha tenuto finora un atteggiamento incerto e contradittorio e, per pronunciarsi, aspetta la riunione della Direzione. Ma 11e ste:;se dichiara– zioni di Basso - («l'aspro ed ingiusto linguaggio adoperato verso alcuni partili socialisti è certo l'indizio di un irri– gidimento di posizioni che poti,cbbe avere con-seguen:re pe.. rico:ose ,Per il movim:•nto opera·o »; parole a cui ora fa eco Nenni, dopo ,Ja sua prima reazione minimiz.zatr·ce) ac– cusano il ,colpo ricevuto, ed anche un certo dispetto per la mancata discriminaz one p-er i fusiO'Ilisti, quale esigeva un mi-nimo di gratitud\ne per i - serv',zi resi. Ad uno schieramento che proc'.ama il sòCialismo democrat co nemico n. 1, ci vuol altro che rispondere, .candidamente e sommessamente, come fa Basso: « Più che mai s'impone quindi a•lla sin.stra so– cialista H dovere di lavorare per impedire l'aggravarsi della division~ in senC' al mov mf'llto operaio, e, se fosse possi .. bii-r, per ristabil'rP un principio d'unità» che sarebbe rL spander con sorrisi e carezze a chi affibb·a ea,:,ci, e ca'.cl immeritati. D'altronde sopo note le reaz· ani provocate dal passo comunista in umnini responsab·li ed in compagni della cosid,,Jta «base» del P.S.I., più consapevoli di Nenni, osti– nato a non scorgere il « menomo indizio di un cambiamento de:la politica g~nerale » del P.C. Esente da incertezze .e da n:us~oni, ed esplicita net de– nunciare la nuov:a ,r_e.sponsabiltà che i dirigent: -comunisti as– sumono, non solo rispetto alla pace, al1a democrazia, alla r:– costruzione internazional~, ma di -fronte al a steS'Sa c!asse la– voratrice, è invece la dichiarazione d·d Partito SOciarsta Francese. « La d chia,razione dei principali partiti comunisti - dice 51 passo essenziale - rappresenta un ulteriore passo di comp'ieta sottom·ssione dei partiti comun.isti al potere deL 1I'U.R.S.S., anche se ciò è spesso in contraddizione con gli interessi deHe cl~si lav0tratrici di tutti i paesi. Noi de-

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