Critica Sociale - anno XXXIX - n. 4 - 16 febbraio 1947

•. 60 ,CRITICA .SOCIALE vile». E due giorni dopo l'editoriale del Ti-mes (15_ ge?n.), conservatore bensì, mà non astretto ad alctma· prevenzione partigiana: « Già si avverte i! rischio _che _le aspir_azi~n;Ì democratiche dell'Italia affoghmo frammezzo aHa r1vahta di fazioni spoglie. di spirito nazionale. L'on. Saragat ·spera di ovviare al pericolo mediante la fondazione di un nuovo e indipendente partito operaio, con un programma tradi– zionalistico e deciso a cattivarsi le simpatie più ·dell'Eu– ropa occidentale che dell'Europa orient;:ile. NeUa presente irrealtà della politica italiana l'esperimento può riuscire notevole e al nuovo partito è di manifesto vantaggio la forte personalità del suo capo». Mentre la sinistra britannica non vede ·che. il pericolo Giannini e la de.stra non vede che ;i pericolo Togliatti, fa· Tablet (18 genn.) guarda al centro, all'unione dei democra– .tici cristiani, dei socialisti di Sa:ragat e dei liberali per la difesa. « comune, · e nella sua intere·zza, del principio del costituzionalismo e della legalità e per impedire il ritorno allo Stato di polizia». In m.edio sta-t virtus. Questo latino lo capiscono anche gli inglesi più ottusamente fedeli. alla magìa del two party system: a cui nessuno ha insegnato che, almeno dopo le elezio11i municipali del:o scorso novembre, il fronte italia– no, come diceva ai suoi giorni il De Amicis della· Vedetta lombarda, tutto il fronte italiano è in movimento. P'Ìlttlo TRI;:VJts magogico e .di maniera. Il suo torto - il torto del Partito d'Azione - mi sembra sia consistito nel pretendere d,i In– terpretare questa esig.nza di· una ·evÒluzi'one de.I soc·a'ismo tradizionale, affermata da Gobetti e Rosselli, 9 da essi ri– presa e resa attuale, come µna nuova filosofia o una nuova teoria; e', in sede politica, nel non saper tradurre in prassi la dialettica di Calogero. Il Paese non lo seguì, dimostran– do chiaramentè ·che non poteva· intendere nè Parri nella sua. pur onesta, ma evidentemente contraddittoria e insufficiente, pretesa di rifuggire dal. «finalismo» e di accontentarsi di unà azione democratica poli!' ca, nè Lussu e Lombardi e Foà nelle loro enunciazi,òrli socialistico-umanistiche, che ormai trovavano vasta eco anche in seno al Partito Soci~,lista. con un accento reso più robusto dai richiami alla immanente realtà della lotta di classe e dalla indicazione della finàle li– berazione sociàlista.' Per altro, il Paese rimase perplesso, perchè, abbandonan– do Pani e Lussu, era costretto a scegliere fra il confes– sionalismo della Democrazia cristiana e il « confessionali– smo» comunista, che g:.i sembrava di identificare anche al di là del ·linguaggio tort1,1oso dei nostri massimalisti. Il 2 giugno, tuttavia, molte furono le adesioni al P.S., e più sarebbero state se esso avesse già allora indicato più chia- - ramente, e con· onestà più esplicita, quel che lo univa e quel che 0 !0 divideva dal Part'to Comunista; m~ntrn più appassionata difesa e più valida garanzia dell"operàto di quest'ultimo avrebbe potuto fare, quando se ne fosse ap– punto differenziato, nella sede e nelle circostanze più op– portune. La reaità è quella che è, e ·se gli uom·in( possono s'u di essa influire per ·modificar'a o trasformarla, è soltanto quan– do ne esistano le possibilità e, sop~a· tutto, quando essi non e nuore .. si limitano a registrarla. . . I • ·In Italia, come in tutta Europa, bisogna -fare i conti con due .formidabi!li fatti •nuovi: l'ingresso della 'Russia nel' gran– de giuoco,_politico internazionale e la forza raggiunta dai partiti comunisti. Questi ultimi hanno assunto un ru.olo sot– tratto in parte ai vecchi partiti socialisti, po!ari~zando le simpatie di ceti -più poveri e degli strati inferiori del prole- Ero fra coloro i quali, pure constatando ogni giorno più difficile la oonvivenza delle suocere. e ·delle nuore nel· P.S.I.U.P. (ed ora più noq importa di stabilire quàli fosse– ro le suocere· e quali le nuore, e di chi fosse il torto e di chi la rag;one formale), si il'ludevano che a Roma si tro– vasse all'ùlt(mo_ la formula di _salvezza,,almrno tei_ni:ioranea, de,la fam1gha, rn vista della s1tuaz1one sempre pm confusa della politica italiana. Le cos·e sono andate in a.ltro modo e, catastrofe o catar– si (e se si è avuta chiarilicazione, come non è dubbio, si deve parlare di .catarsi), ora si. tratta di scegliere quale sia la strada giusta per il socialismo italiano. Così come era composto, il P.S,.I.U.P. rifletteva esatta– mente - se pure trasferita in altro tempo e in altre circo– stanze - la composizione del 1919. Assente .p,er lunghi an– ni, come. ente organizzato, dalla_ lotta_'po'..itica in patça, f~ · ad un tratto invaro, dopo la hberaz1one, da una fo1la d1 reclute delle più diverse origini: .gli «emigrati» e i socia- listi resistenti in patria, fascisti eretici dei G.U.F. e intel- · lettuali il:um:nati, piccoli, borghesi. anticomunisti e ardenti çia,,aestmt del periodo nazifascista, operai più meditativi o ·più attratti dal fascino della ·tradizione, imp:egati- evoluti e ·piccoli commercianti. Una inflazione che minacciava di sèar– dinare le basi della dottrina e del metodo trad:zionali, ma ·che impediva anche· di renderle più agi:i; e ché in , ognr .modo teneva immòbiJ.e il Partito irì una eterna disputa fra i vecchi massi.malisti e i baisisti o bassisti da una parte, pi,eoccupati o pretensiosi di salvare, le tavole della legge così come era da loro concepita, e i pretesi eresiarchi dal– .l'a1tra, che ~· uno sguardo nell'interno confuso del Parti– to e un· altr,o, più acuto, fuori di esso, alla massa elertora-' le dov,e scorgevano tanti occhi pieni di speranza ad es~o riv,olti - non potevano non vedere le enormi possibilità, per un moderno partito socialista e un moderno socialismo, di mettersi alla testa de.I.processo di rinnovamento del Paese. Certamente, a un anno di distanza dalla crisi del Partito d'Azione, questa non pÒteva non avere effetto determinan– te nella opinione pubblica e nel P.S.I.U.P., per if vuoto da essa lasciato nella vita politica. Il Partito d'Azione - e G. L. prima di esso - aveva attratto un .notevole numero di ·indifferenti alla !')'olitica attiva, d_i intellettuali in · ispeci~. quando, ponendo l'accento su· gli aspetti aclassistici, univer– sali e umani del socialismo, resi tali dalla tremenda dialet– tica della guerra; delle dittature "e dei campi di concentra– mento, ne traduceva la espressione in un urgente appel;0 per. una dinamica concezione della politica e della storia. E su– bitò do20 la liberaziorr~ a molti esso apparve .:come riye- , ,latore df ima verità 'e indicatore ·<diuna -realtà· singolarmente· i{a~, contrapponerndosi' aU'interna'.zionalisµto comunista li– mitàto a)la realtà russa, e· alla· ·ortodossia schematicà del •i'ecchio ·.socialismo che si soff,ermava· su un·.operaismo de- .· BibliotecaGino s· neo, . tariato . . · . · , Di fr0nte a tali, fatti., per un parti'to socialista che voglia ..veramente, non solo definirsi, ma es,s,eire democratico, 'e che creda neli'a propria funzione· storica, è difficile insiste~e. su un operaismo che g\i stessi comunisti in· certo senso ripu– d,iano, e. che mina<;cia di isolare il, prolefariato. Leggete l'u·– timo discorso di Togliatti a Firenze, ed altri prec·edenti. Ora un partito non è soltanto ciò che vuole essere, ma so– pra tutto ciò che può essere. Quale significatq e quare fun– zione può avere un partito il quale, mentre ·ne!la politica,·di corridoio fa del1lafronda ,anticomunista, non ha il coraggio di. enunciare pubblicamente, non dico la sua avversione, ma la sua aive'Y'sità dai programmi, contingenti ,e finalistici del partito più vicino? Non è tutto. « Dal governo al potere», enuncia drasticamente, lapidariaménte il capo di. tale par– tito, d:menticandosi di dire come e in -quali circostanze, e rimandando a .successive ~ima~ticazioni a!.cune. precisazioni di ·ben scarsa pqtenza persuasiva. · Ora è evidente la urgenza, pér la democrazia popolare italiana, di un ,acGesso.al potere. Il fallimento della. vecchia classe dirigente, la cui ineapacità a comprendere l'ha ·tra– soinata alle ,fòJ:ie e ai disastri che sappiamo, e che sa-re'bbe pr,otUt<1J a rifa,<,e · /;a, stessa sPrad'a,, non ha trovato ancora il •suo curatore ~allimentare; e la ·massa dei cred ·tori - il. popolo -'- è minacciata di continuare. a, pagare le spese del fallimento e a subirne tutte· le conseguenze, lasciando al fallito if patrimonio, aumentato. per di più da altre specu– .fazioni sulla·· 1 miseria dei defraudati. Il P.S.I.U.P. avrebbe potuto assumersi il ruolo di eu– .ratore: 1P se avesse saputo parlare al popolo, un linguaggio non demagogico, materiato di cifre e di dati e di precise ind;~ cazioni su quel ,che intendev<1.fare per contribuire al risana– µtento · del'la situ.azione, per· alleggerirn il popolo lavoratort: (tutto) dalle cònseguenze econorrÌiché della guerra ,e del fa– scismo; 2° se avesse sa:puto tener pr,eserite che in Italia il vero e prnp•Fio proletariato (irnteso secomfo la c0murne accùione) è una minornnza, per di più divisà fra comunisti, socia'isti, democristiani, ·e sparsa fra le correnti minori e g'.i indiffe– renti. Occorrev<1.dunque saper fare appello alle larghe mas- ,se .di popolo, ec.onomicame nte più v icine al proletariato, tetr:agone alla !')ropaganda ,comunis.ta ·e màssimalista, ,con · un Linguaggio che <da tali masse foss e inteso come verità univer.sale·, ,e pon come affermazione della volontà cii' · so- , praffaziorle di· ·una mincìranza, così come, a ragione o a torto, esse intendono l' ahr.O' l,inRUai:&lo, .

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