Critica Sociale - anno XXXIX - n. 4 - 16 febbraio 1947
54 CRITICA SOCIALE eiale, sindacale. La. presen~a di nostri compagni ~l Governo avrebbe dovuto servire a far da contrap– peso alla eventuale inçlu'sione di elementi .d( d~– stra e, quindi, a mantenere al Partito democratico– cristiano quella sua funzione mediatrice, nella quale, ancor più che nel numerò dei suoi rappre_sentanti alla Camera, sta il fondamento della posizione· {i)re– ponderante che esso ha nella vita del Paese, Se il disegno sopra accennato non è riuscito al– l'on. De Gasperi, bisogna tuttavia riconoscere che nella sol~zione della crisi egli ha avuto mag;gior fortuna di quella che noi avessimo creduto. E' certo che il :Partito democratico-cristiano, avendo nel Go– verno un numero di ministri pari a quello che hanno insieme socialisti e comunisti e potendo nor– mah:neµte coritare sull'appoggio dei due ministri in– dipendenti che, sono stati chiamati a far parte del Governo, avendo poi· nelle proprie mani gli im- , portanti Minister:i degli Interni, ~elle Finanze ,e del I Tesoro, dell'Agricoltura ·e avendo la: cettèzza che I nes·sùn impaccio potrà venirgli dai Ministri degli ·Esteri e della Difesa Nazionale, ha oggi nel Go– verno una posizione più forte di quella che aveva mtl MinisteFo passato. Evidentemente comunisti e -socialisti hanno accettato di vedere indebolita la lcfro posizione, perchè hanrio ritenuto che nelle. con– -dizioni prestmti nòn era ,possibile loro di rinunziare ai· benefici di vario genere ché essi .si ripromettono dalla: loro partecipazione al Governo. · . I . Perqhè i _Partiti di simstro · che er<mo-.al Gove-rno vi, SO'tf,O rimasti, ))Avànti!, per )a penn;· del suo direttore, ha ce– lebi;a,to.questà partecip,azi_one al nuovo Min_istero_ ~?~e un atto di s~ggezia e_di medit.1;to coraggio, prgclamando che il « Governo è un posto di lotta e di. responsabiri tà ,>> ·-e lanciando _qualche freccia (dalia. quale però__ npn çi sen!i<1,mocolp~ti) contro, di noi, perchè 'non abbiamo acèettatol l'offerta ai partecipare noi pur.e alla combinazione ministeriale. E' verissimo che il Governo è un posto di lotta e di responsabili'tà; ma_di una! lotta e di una respon– sabilit:à che si ha ragione. di .accettare solo quando si spera di' poter ' fare qualcosa 'di buono e ·quando non si spera, restandone fu9ri,. di poter fare qual– cosa' nè di· meglio, nè di bene. Ora è vero che l'ace cordo è stato fatto questa volta 1n base ad un pro– gramma, ma in base ad un programma er·a .stata fatta anche la- -precedente combinazione : · che cosa essà liobia fatto non abbiamo \)isogno di dire,_per– chè padano i fatti con sufHciente eloquenza. Nes- · sano dei più importanti problemi 1 che· o~correva ri– solvere è stato risolto, _anzi.non è stato neppure seriamente affrontato. Dobbiamo sperare' che tè cose abbiano ad· andare questa volta diversamente? Il Popolo, che. nel numero del 4. febbraio elencava, • nell'articolo di fondo,. gli obiettivi che· erano .stati realizzàti' nella stessa formazione del tlu0vò Mi– nis~ero, si èòmpiaceva di salutai-e -~omè lieto au– spicio l'avvenuto accordo su di « ~n programma di emergenza co_ncreto _e preciso»,· ma · soprattutt-o traeva argomento di speranza dall'impegno che Mi– nistri· e Sottòsegretari avevano preso c;l.i òsserv:are « quella disciplina e solid11rietà di governb, senza della quale .la ~òllabora,zione..non sarebbe possibile e l'azione. go:vernativ.a risulterebbe '·ster.ile e in,fe-. c<5nda :.. Di qµesta solidariet~ 'cominciamo ad '.avere esempio nella_ ~~ptes!!, ;·~el;~. g~l_e~jc;~f 1i'.:gi?tn_a:le, ·sopr:tttutto fra demoérfshànt · e comumsti, · 1 e nel– ,. BibliotecaGino Bianco I l'altra fqrma polemiéa· che si combatte, almeno qui a Milano, a fuezzo di manifesti_ nhirari, nei quali - ciasèuno dei due partiti' rivendica per sè il merito di tutto dò che è stalo fattò di buono e addossa all'altro la colpa di tutto ciò che torna a detri– mento del ·Paese, Comè si' possa collaborare in que– sto stato d'animo in cui si mina dal di fuori l'ef– ficacia del lavoro a cu~ pur 'si partecipa e si getta discredito su- coloro che dovrebbero avere la fidu- . da del Paese affinchè l'opera comune riesça pr•– ficua, non riusciamo davvero a vedere. . Soggiungiamo che al ·« posto di lotta e di re– spon~abilità ». costituito dal. Governo si può sen– tirsi costretti ad andare ad ogni costo, quando si ritiene che non c'è· altro modo di combattere effi– cacemente quella lotta e sostenere quella respon– sabilità, Ma ciò deriva dal metodo che han seguito sin qui i partiti 'di sinistra, metodo. èhe è in 'stri– dente contrasto coi principi di democrazia che .~ssi professano e coi fini i;li 1 educa~iòne-· politica 'chè ~ovrebbe,ro:·.essere. loro 1 corhpi1:o specifico. Si sono proclamati <<'.partitidi',_Ìpassa >r, è' hanno dato pur- . troppo un _significato •lettettalè alla parola, consi– dèratido la moltit11diìi~ èlei Idro Seguaci -coine unà « massa di thanovra », cioè come una forza passiva di cui gli awpa,rati dei partiti si servono per rag– giungere .i l@ro:fini,. E allora si capisce che, stando fuori daf Govef,f1o, questa massa non potrebbe es– sere usata _cheper continue e sterili agitazioni, nelle qua:li nessun partito si· sente di esaurire l'opera propFia, depo l'i'.nsegnamento dato 'dalle do!{lrose espei-i~11;ié. çl.e\ 1919,~2,._, Ben diversa sarebbe s!ata -la situazione, se alla moltitudine dei se~aci e dei simpatizzanti; invece èlie parlar di sinistra e di de– ·stra, di,proletariato e. di cefi. medi, non aHo scopo di ·chià'rirn•e·-le idee, ma solo' di sfruttarne gli istinti estremisti, si fosse iercato di dare una chiara no– zione del programma da svolgere, dei metodi con cui ottenerne l'attuazione, in modo che essa ces– sasse di essere uno strumento passivo e divenisse una ·forza consapevole, capaèe di vedere e di vo– lere, Con µna fotzà siffatta si può allora eserci– tare sul Governo un'azione efficace anche restan– done fo.oti, .col beneficio di non esser costretti a ripiegare nessan lembo della, piopria bandiera, a • non accettare compromessi, a uon ·adattarsi a fi.n– zieni e menzogne, -a non essere collaboratori e ne– mici nello stesso tempo. ' · La difficoltà di raggiungere questo intento nasce i_:>urtr:oppo ané:he· dal fatto che oggi i Partiti di sinistra non. sono più, come erano una volta, al– meno nella loro grandissima maggioranza, c6stitui_ti da uomini animati soltanto dà una fede sincera e da una sa!da co:,cienza. Nell'atmosfe_ra . infocata e caotica dell'immediato dopo guerra si sono lasciati entrare nelle· file di questi Partiti persone che cer– cavano alibi politid e morali e che intel'lc!.evanoal tempo stesso di costituirsi anche nei Partiti_ risorti quelle posizioni vantaggiose che avevano conseguito nel vecchio partito domina_nte, Si sono venute così, in ·questi Partiti, formando clientele di persone che non inten-dono la ragione d'essere di un Partito e della sua atti'vi_~à e della propria appart_en~nza ad ès– so, se ~on nella,.m,istipi, _,ii;i _.ci1i .9:u~sto sa~pia . çrea.re; n~lla vita .del .pa~se,.cohd1z1om-vantaggiose per $è e P,er _i sv~i affiliati. Alle sollecitazioni di costoro anche_alcuni. di qu~lli çhe sono pers(imàlmente, qne-– sti. nort hkruio sentjto 'là forza di ..tèsistérè. Per non veder diradate le filè del Partit.c'>si è finite
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