Critica Sociale - anno XXXIX - n. 4 - 16 febbraio 1947
I. I CRITiCA SOCIALE 69 costo (4). Ep_pui,e a~che contro questa "'indispensabile tri· bù> degli economisti,· una massa numericamente imponen– te di pareechiè centinaia di migliaia tra tecnici e pratici, si sarebbe scatenato ora, secondo il 1'vfan.:hester Guardian del 15 novembre, un atta1:èo _in forza nella stampa so:'ietica, precursore di una epurazLDne, per aver mancato «;mper· donabilmente » a'.la loro missione di° -teorici esaltatori del- l'economia sovietica. ' La c_M'ata e: il bastonie Questi. « imcéntivi materiali:. si sono aggiunti ai già r~– cordati « imce.ntivi psicologici~, dopo che questi s1 son_o di– mostrati a lungo andare incapaci da soli di v>ncere, fm~ra almeno, l'insopprimibile «,egoismo>, individuale, . nem1_c~ de'1J'« jnteresse collettivo», sebbet.e anche a questi mcentiv1 « s'ocial-i >> si accompagnino vantaggi mater;aJi, ~alora con· siderevoli. Ma nè gli uni nè gli altri sono bastati a risolve– re pienamente i,l problema_ de1la djs 7 iplina del lavorn, g1a preoccupazione costante d1 Lemn,_ .I_ quale, sferrando nel rp18 la prima campagna per la d1s_c1~hna,a:'en profetato che « la creaziome ,della rmov_a d1sc1pl_1~a soo~a!1sta a';'rebbe . occupato un'intera epoca stonca ». Gli u:~oen!lv1per ottene– re dal petsonale d·ogni grado la « consapeyolez 7~ del con– senso» dovettero essere integrati dai mezz( pum!lv1 contro i reca'.citranti: la carota e il bastone_. .Già nel lJ)21 ~ra stato emanato un ,primo regolamento tipo per la d,sc1plma cLi fabbrica, seguito poi da uno nuovo mel 1927 i ma e .~o– prattutto colla pianificazione totale deH'e~onortua pe_r 1m– dustrializzazione forzata e la connessa. s1tuaz1one d: ( !o· tale imp;~go » della mano d'opera, che_ 11probl:em,a s1 e m– gigantito, anche per effetto dell'assorb1ment? melim:lu_stna, in pochissimi anrii, .di una e~orme massa d1_contad1m, re– frattari al.Ja disciplina industnale. Le normali sanz10m con– tro l'assent'eismo operaio, coÌ1tro la mobilità del _lavoro, contro la negligenza e là trascurat_ezza - multe, hcenz1_a– mento, aggravato dailla dura sanzione della _perdita con: temporanea de\.la carta annonaria e dell'all.ogg,o ecc. - s1 dimostreranno p~rciò impotenti. Anche in questa « battaglia per la disciplina» a mezzo delle relative sanzioni, i siindacati operai. hanno avuto la lo– rn parte. Fin dal 1931 vennero istituite nelle fabbriche_ ·e nel!e istituzioni sovietiche speciali « corti operaie», elogia– te \lai W,;;bb, costituite da operni e impiegati esemplan, no– minati dalte assemblee del personale, per promuovere la disci~lina di fabbriçà, svolgendo sopra~tutt? opera di per- . suasione e ammot11mento, ma con facolta d1 mfh11:gere anche multe e proporre il licenziamento d~i colpevoli e, la loro espulsione a tempo determinato dal smdacato._ Peco, ,s•econ– do l' Economist del 24 novembre 1945, la tattica del! ostru– zionismo sul lavorò, del rallentamento deliberato della_ pro– duzione una sottospecie di indiscipli,na abbastanza .diffusa tra gli ~perai russi; sarebbe da classifi~a,re più proprÌ':u:nen– te nella categoria d·ello « sèi0pern indiretto», u~• sostituto della sciopero diretto, illegale né!!l'U.R.S.S .. E se fosse pos– sibile un confronto di questo genere, si vedrebbe forse che le perdite causàte àlla produziorte sovieti~a da questi scio– peri indiretti ·sono probabilmente magg10n delle perdite per scioperi subite dai paesi capitalisti. . , Una serie di decPeti; con penalità sempre maggiori! con- . tro questi '« disertori del lavoro» di vario genere si_ sus– seguono ininterrottamente da! 1929 in poi per tut_t_o11 pe~ riodo dei piani quinquennali e diventano sempre pm seven_ man mamo che la guerra si avvicina, finchè un decreto del dicembre 1938 introduce il libretto di lavoro come mezzo poliziesco per esercitare un più s_tretto _controllo sm pas– saggi degli operai da impresa a ·1mpr_esa, mentre un sue:: cessivo decreto del giugno 1940, che remtroduce le 8 o:e d! lavoro al p,osto di 7 e la settimana lavorativa d1 7 g10rm al posto di 6, incatena gli oi:ierai a_l.lor'? po~to, commman· do penalità sever~ agli operai e agh 1mp1-egah c_heI_asc,asse– ro senza autorizzazione -la lor.o azienda o 1s!ltuz1one per trasfer:rsi altrove. Ma con queste misure, come colle. altre r'elative al trasferimento d'imperio degli ingegneri, de, tec– nici dei capi operai e degli operai qualificati da certe im– pre~e ad altre e alla coscri'.'Ìone nel 1940 dei_ giovani daì 14 ai 17 anni per la preparaz10ne profe~s,onale m scu_ol_e ap– posite di « riserve di Stato» di man? d'?pera 9uahf,cata, siamo però già ai margini della leg1slaz10ne. d~ guerra e oome ta'.i esse vennero infatti difese dal Consiglio centrale dei sindacati, cioè come « misure prese per ·accrescere ul– teriormente il potere difensivo della naz10ne_,per _la. quale la clasS'é! operaia deve affrontare i necessan sacnfic1 ». A (4) R. DuNAYARSKAYA: La nouvelle revisiori de là théorie marxiste, in « Revue lnternationale >, N. 9, ottobre 1946. ibliotecaGino Bianco 'questa riguardo sarebbe da ricordare la gigantesca e mira– bile mobilitazione dell'industria per la guerra in Inghil– terra sulla quale fornisce dati eloquenti una relazion·e par– lam-e;tare del novembre 1944 (5), attuata in regime di li– bertà e di democrazia, colla più larga collaborazione spon– tanea delle Trade Unions, le quali hanno avuto pa.rte essen– ziale nell'organizzazione economica bellica, partecipando con propria rappr><:sentarÌza organica ai molteplici e più svariati .organi ·governativi per la mobilitazione, nazionale, regiona– le, comunale, svolgendo opera immensa, indispensabile al funzionamento della stessa macchina statale. La fabbrica taylo'f'i.zzata e i sindacati In- Russia, invece, durante la mobilitazione prebellica, il decreto del 28 dicembre 1938 su'.la « misure per regolare la disciplina del lavoro, migliorare l'amministrazione dell'assi· curazione sociale di Stato e combattepe gli abusi in questa materia», modificava anche le disposizi,;mi relative ai sus– sidi delle assicuraz;oni sòciali, la cui direzione e gestio– ne, insieme a quella delle varie forme di assistenza sociale di fabbrica, dopo la soppressione del Commissar.ato del la• voro nel 1933, •erano state trasferite al Consiglio centra·e dei sindacati, coll'ispezione del lavoro e altri compiti del Com– missariato. La misura dei sussidi dei vari rami dell'assicu– s;azione venne fatta dipendere dalranzianità di occupazione. dell'operaio nel!.a stessa impres<1 o istituzione, sempre al fine di ostacolare· la fluttuazione della· mano d'opera e le– gare il personale all'azienda. E c:ò porterà lo Schwarz ad affermape che i sindacati operai _in Russia, concentrando sempre più la loro azione nel compito di rendere più ng1- da I.a disciplina nelle fabbriche e di aumentare la produtti– vità del lavoro senza più curarsi dell'operaio com·e produt· !ore, per interessarsene soltanto nella sua veste di consu· malore, ha=o finit_o per svolgere un'attività analoga,. in larga misura, a quella che assolve negli Stati Unìti la poi - tica paterna!istiça dell'assistenza sociale di fabbrica. Si po· trebbe dire che l'organizzazione operaia russa, per il suo orientamento nella considerazione dei problemi del lavoro da.] punto di vista della produzione e per la larga parte che essa ha nelle opere di assistenza soci<jle di fabbrica, fun– ziona, in sostanza, come un « ufficio mano d'opera» di una unica gigantesca fabbrica nazional~, del tipo . di quel «neo-capitalismo» americano ppstmarxista, taylonzzato e razionalizzato, basato sulla collaborazione organica e inse– parabil,e di tutti. i fattori d'ogni grado della produzione per il massimo rendimento, seçondo l'apologia che ne fa, idea– lizzandok>, Arturo Labrio'.a nel suo « Al di là del capitali– smo ,l" dJe.l so·c•i(J)l-i.smo ». Per il Labriola, il sistem~ americano delle fabbriche ad alto rendimento, eh~ offrirebbe il v·antaggio di superare l'o– rizzonte della lotta per le rimunerazioni; questo nuovo ca– pitalismo degli alti salari, progressivo e di specie diversa dal vecchio capitalismo degli industriali pionieri inglesi, sul quale Marx ha costruito tutto il suo edificiq teorico,_ fa di ogt;ii o.peraio taylorizzato un cointeressato alla marcia del– la fabbrica ed un guardiano dei suoi propri interessi, che non sente più il bisogno di esser sindacato e pare diventi anche effettivamente « un militante di scarso zelo nel credo sindacale». Nè è perciò da escludere, soggiunge il Labrio– la, che - l'organizzazione sindacak, buona finchè. sussistono i vecchi sistemi di produzione, possa un giorno diventare una macchina arrugginita, alla quale rinunciare « in tutti i cas; in cui il taylorismo o qualunque altro sistema di ultrarep– dimento del lavòro risolve il problema tradizionalmente af– fidato alla organizzazione prof.essionale: il miglioramento delle condizioni immediate della vita delle classi lavoratri– ci». In realtà il sistema, com~ non l'ha riso'.to finora in America, il paese che l'ha inventato, dove dopo i! Wagner Act del 1935 il movimento sindacale diventò ·più forte e 'aggressivo che ~ai (6), così non l'ha r_iso'to nella Russi'<! sovietica, taylonzzata da Lemn e Stalm ... alla .russa col « comunismo chiuso e militante», che ha rinunciato al sin– dacalismo tradizionale, ma è beri lontano dall'aver miglio– rato all'americana e nemmeno all'inglese !e condizioni ope– raie. Il cita.lo rapporto della, confederazione inglese degli operai del ferro e dell'acciaio osserva infatti che ~ dovrà passare ancora molto tempo prima che g!i operai russi (5) Statistiche relative allo sforzo be(Lico dell'Inghilterra. Lond.ra, Stamperia reale~ 1944. (6) Si vedano in pr.oposito gli interessanti articoli di P. F. DaucKER: The way to industri al peace, in « Harper's Maga– -ine » novembre e dk«.nbre 1946 e l'articolo di L. WoLMAN: Labo; unions and labor policy, in « Yale Reuiew », dice.:nbre 1946.
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