Critica Sociale - anno XXXIX - n. 4 - 16 febbraio 1947
·.64 CRfflCA soor_~I deve tener conto -~he. i gruppi etnici sono tre e fissa,re il criterio che gli interessi di uno varino ,tutelati· senza l~dere queti degli altri gruppi, a,pplicando, cioè un criterio « pri– vatistico» al_ problema, L'asseinblea, discutendo di tale materia, potrebbe adot– tare forme speciali di ·votazione e ogni deJiçYerazio.ne ~ sempre impugnabile dinanzi alla Corte Costituzionale - non. dovrebbe adottarsi senza il consenso del gruppo- _etnico inte– nissato, Il mo,fo mi-gliore, molte volte, per superare delle diffico'.tà è quello di non ing;gantir!e, ~rigendole 0; siste– ma, Da socialisti sappiamo che le questioni nazionali si affievoliscono sino a dileguarsi, sol che si sia al)imati da spirito conciliativo, In quella Danzica arroventata, che do– veva .essere un giorno pretesto per una catastrofe senza pari, vi fu ·un momento in cui la convivenza fra p.olac– chi e 'tedeschi era diventata· possibile e l'attrav·ersamento del famoso co:r'1"idoio una .pura e banale formalità da– ziaria: quando Polonia .e Germ.J.nia erano ancora' rette da go~erni democratici ! VI, li rappresentante del.io Stato nella regione, per s-ernpli~ ficare. l'amminìstrazione, ridurne le spese ed evitare· con– tinui attriti, dovrebbe essere lo stesso Presid·ente regi/male, conie prevedoqo gli statuti per l;a Sicilia e la Va)]e d'Aosta, Ciò garantisce l'osservanza, da parre delle region,, del)e direttive del governo centrale e coordina le funzioni <della ammini,strazione regionale con quelle statali nella reg;one stessa, Il rappresentante dello Stato, pur dipendendo di– rettamente dalla Presid·enza del Consiglio, cess·erebbe di essere l'ombra di quel Prefetto che, cacciato da,J'.a porta, riappare dalla, finestra, li- diritto d'impugnativa delle l·eggi regionali potrebbe allçira affidarsi, al Presidente o al Pro-. curatore Generale della Cort?e· d' Appel!cì, competente ter– ritorialmente_,Ai rapportì fra Stato e Regi,Òne va tolto quei caratt_ere di tutela che il primo s·embra stenti ,ad abba,ndo– nare, Scaduti i termini d,i impugnazi'One, o non intervenuta 1m'a tempestiva decisione della- Corte Costi,tuziona],e, leggi e regora:menti della ·regione dovrebbero aver piena efficacia. ' senza -il rischio del'.a taràiva invaliàaziorre ·che il progetto Innocenti, quasi la lluroc-razia statale non si fidi neppure_ del proprio' rappresentante nella reg,on,e,. prevede. ,I tei:- ,mini per una decisione della Corte C.ostibuzioriale dovreb– bero_ esser {assativi ,e, urna v·olta: decorsi, si, d_ovrebbe j;Jre· .scrivere la decadenza di qaalsiasi impngJJativa, Altrimenti la vita le'gislati<va d:el[a fegione è continuamente alla mer– cè dei governo centrale_ Lo Stato noi:i può esser giudice e parte nel ·valutare i casi di presùnte violazioni da parte degli organi regionali, Nei çasi d'urgenza - e ·sappiamo a quali abusi si presti qucst,1 dizione ignorata quasi dal diritto costituzionale del bu(}n tempo -,,otico! - la facoltà può facilmente cj.egenera– re. I rapporti fra Stato e Regione cfevono aver.e a:l'tro fon– damento, Sarà l'assembl,ea regi'Onale., eletta in base ai prin– cipi democratici, l'organo cui è demandata la facoltà <di vigilare sul regola'.re funzionamento d'el governo· regionale, comprendendo in questo il_Presidente regro.nale, éome l'ul– .timo sindaco del più r~moto comune di. montagna,·. Solo quando l'assemblea r,egìonale • non interven,,isse ,e la Corte Costì,tuziona!-e avesse accertato che essa è venuta ·meno ai suoi doveri; spetterebbe alla Cor.te invitar.e l'as-, semblea; a conformarsi alla sua decisi0ne. Allorchè una de– cisione de'ila: Corte Costituzionale e una deliberazi'one de'le ass~mblee legis'ative dellq Stato lo giudicassero neces– s~_no, st dovrebbe giiunger.e alla extrema · ratio .dello scio– g,imento della assemblea. VII. Esula da, limiti di un artieoio entrare nel vivo del!a par– te econ~mica- e tributa-ria del progetto: Basterà dir.e cp.e alla reg10ne v-a lasciata la massima libertà nello stabilire un sistema t:ibutario, condizione essènzi_aie p<erçhè'!a, r·egio– n~ godà delta necessaria. indipendenza finanz,iatja. Gli or– gani :egionali s~no i più idonei a fissare un çohgegn0 tri– butano adatto a, costumi e alle locali neces•sità_ Alfo Sta,to vcne~be rise~vata ,una parte dei tributi, in prnpor.zione· deHa pop.olaz10ne della regione,dei · servizi che lo Stato · le assicu,r-a e dei bisogni generali dello Stato · · ·Anche meno intendo addentrarmi nel pr.01;,letrta) cl-e! ·pa– tnmonio-- èhe· lo Stato cede. alla regionè e alle va.rie conG'es– 'bioni riguardanti !e acque pubbliche, massima ricchezza del waese Mi limiterò a suggerire che, in ·c0nfom1i-fà a quan– to·- stabiHsce lo statuto sicilian0, ·si in:verta l'ordine·· di as- BibliotecaGino Bianco segnaz;one, trasferendo alla, reg-ione tutti i beni demaniali e patrimonialì, eccettuati quelli che i@teressano la difesa e i servizi- di carattere nazionale. Si evitano 1 iH tal modo confiitti, mentre p-er le concessioni di acque pubbliche van– no rivedute molte di quelle che il fascismo aveva, liatte, sen– za riguardo aHe necessità locali e generali, con evidenti ·a:'busi, a·l servizio di interessi capitalistici e per stiper\lti: motivi di 'una politica militare ed autarchica, Gli organi regi·onali sono i più adatti a va,lutare la bontà <diconces·' sioni ,che spesso urtarono senza motivo interessi agricoli di non indifferente rilievo, utili all'intera nazione. VIII. Mi sono dilungato nell'esaminare il progetto Innocenti,, perchè l'argomentò merita tutta- la nostra attenzione di socialisti, Più che all'ainpièzza deHe concessioni 'aatono,mi– stiche, si deve por mente che 'l'Italia è è <!leverestare uno Stato unitario e che qui,ndi 1e autonomie regionali non devono sfociare ii, ,una larvata forma di liederalismo. Dalla sua costituz,one unitari<1, l'Italia può trarre i mezzi e il vigore necessarii per rifiorire, e migliorare anzi le sue con– dizioni sociali ed economiche, Nell'unità della, Nazione è l'unica speranza, oserei afferrnare, di eliminare le atroci sperequazi'Oni che sussistono fra, Nord e Sua, che harmo tutto l'interesse a compenetrarsi e compensarsi, Ma, affermato questo principi@ gene.raie, è giusto che a.\– le regioni - a tutte le regioni d'Ita,1ia - sia accordata una la-rga autcmomia, perchè, per non dire d'altro, è solo dal– l'esercizio costante della democrazia, <dall'interessamento al, la vita politica e amministrativa del!a propria regione e del proprio borgo, .che viene l'interesse per -le cose è!e!la Nazione_ L'uomo è' maggJo_rmente attrattq da quei, prob 1 emi che, locali o regionali che siano, più da vicino lo toccano ~ io riguaràano, Ed è naturale che _un'autondmia concret.i e vital·e, ,1bbian0-quelle regioni che, come l'Alto Adige, ospi– tano òittadini di,'lingue e di costumi ta,nto div,ersi fra loro. Poichè l'Alto-Aàige non partecipò al'la _elezione dei de– putati alla, Assemblea Costituente- e: poichè i gruppi etni– ci Ladino e tedesco noH potranno. far sentire ,la loro voce al'!'Assemblea, questa dovrà dare l'esempio di una gr,a,nde · obiettività nel• redigere lo Statuto della regione tridentina. Ma sia, ben fermo in n0i socialisti il concetto che l'autono-. mia tirolese non.deve essere in funzione della conservazio– ne <diun nazionalismo sorpassato, In qu·e·sto senso dobbia– mo batterci alla -Cgsfituente, nel paese -e·nella regione stes– sa, Ne! rispetto ife)la. propria cùltara, delle propri.e tradi– zioni e dèl!a propria lingua - oose che hamao, anche per un socialista. tutto il !0ro peso, e dev0no •esser motivo di giusto orgoglio - :non dobbiam·o vedere che il desiderio di distinguersi, di emularsi, che anima i membri della st€ssa comunità, che non pei; questo sentono meno d'i. appartene– re alla stessa famiglia umana, IX, Con tale spiirito sarà faci'.e a tirolesi e trentini ttovare nell'aut01aomia àelia regione gli elementi çli I un vivere ar– monico; sentire che si è par-tè viva di· uno stesso Paese. Còncretare un0 statuto regioHale cfue, garantiti i .'Vati gruppi etnici nei loro rispettivi diritti, assicurata a tutti as– sbluta parità per il bene comune, ·e_viti il perpetuarsi di dissidi, il continuo insabbiarsi in minuti particolari e l'ag– groviglrarsi in una complicata macchinosità di rapporti fra citta·dini, fra gruppi etnici e regione, fra r ·egio.ne e Stato, rion e n~ppure compito impossibi,le, Noµ minuziosità di ç:laùsole, ma lo splr.ito' co1 _quale si intende. di app!iearle rende efficiente ·uno sfatut©, al pari 'di q,ualsiasi· contratto. )'l'·oi soci,tlisti, scev.rd da ogni prurigine nazionalista e da ' - ogni meschino campanilismo, possiamo libuarci in un'atmo· sfera più pura, Edi. è' per <;JUestoche spetta proprio a noi . diffog_dere·questo senso di fiducia .in quelli c-he, anche per– chè vivono nella regione, sono. por,tati, ·per abitudine· e per dif/ìdentii remfaiscenze, a immeschiJiire, semza voletlo, il puoblema, Degli altri, che i,n mala fod~ hanno interesse a inciprignire la piaga, non ci occup,iamo, 'La nostra opera di persuasione si -rivo'ge a (;!Uanti, italia,ni,, lacLiHie tedeschi, in sincetrità d,i-intenti, vogli'ono s@prattutto il bene della lq· ro piccola patFia fra i monti_ E noi sappiamo che sono tanti, che sono l'imm!!nsa, la stragrande maggioranza. ,A èfui scetticamente souide e ci giudica sognat0ri, ,ri– spondiamo cl'le,rion esistono .mezzi termini : o si adottano i nostri criteFii, o 1t10nresta che proseguire sull'antico sen– ,tietro, ,quello che p0rta alle «opzioni»: a11e_deportazi0ni in massa e. alle ·emigrazioni forzate, CARLO SARTi.SCBI
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