Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946

184 CHITICA SOCIALE fiducia, senza cui 'difficilmente essi potrebbero rag– giungere il loro scopo. Bisogna aver programmi chia- · ti, ispirati a una larga visione dei bisogni popolari, alieni da ogni grettezza •settaria; e bisogna ·avere la volontà e la forza di attuarlì. ·L'opinione pubblica, facilmente disposta a quel pettegolo ma1contcnto che ha fatto· la fortuna dell'Uomo qualunque,. non si ~ .resa conto di tutto quello che è stato fatto nei quat– tordici mesi dalla liberazione per riparare ai· danni della guerr~, ristabilire le coruunigizioni, ricostitui– re le riserve disperse, ri.attivare il lavoro produttivo paralizzato. Ma se si deve riconoscere che non poco è stato fatto iù questo campo, è pur doveroso ricono– scer-e che una·maggiore energia e una -più attenta _vi– gilanza dei dirigenti politici, anche per sventare il boicottaggio, intenziona_le o no, determinato dalla negligenza e dal malvolere di una ·parte notevole del– la burocrazia, specie dei gradi pi_ù alti, avrebbe po– tuto permettere di conseguire maggiori risultati, spe– dalmente nel campo del mercato nero, che in molti luoghi ha assunto un aspetto sfacciatamente aperto e quasi provocatorio; così da costituire uno scandalo pubbliçq a cui bisogna porre fine. I cittadini hanno tutti l'obbligo di contribuire a questa azione del go– v~rno, astenendosi'da tutti quegli.atti che sono, spe– ctalinente in mon;ienti come questi-, violazione di u_n dovere patriottico ·e negando ogni aqesione od acquie- scenza alle violazioni ci{e altri commettesse. · In questa coscienza di tutti di dover. servire là !Pa– tria con un'alta consapevolezza del proprio dovere· potremo rinsaldare la nostra unità nazionale e da're una base solida alle istituzioni repubbliçane,. attra-en-– do ad esse il rispetto delle -altre nazioni e, all'inter- · no, il consenso anche di moHi fra coloro che hanno ··- . cercato di impedirne la nascita e le guardano· oggi con diffidenza e con paura. .,, U.G.M.· ,L'ultima lett~r~ del ~carteggio Tqrati --.Matteottt' " Neli;accufàta è intelligente indagine che it compagno ~chia-vi 1Jafac,endo ( e in van- parte ha già compiuta) • ,iel carteggio Turati, - e della quale ha già pubblicato ;un saggio interessantissi1no c.ostituit'o dalle lettere scam– biate tra· Turati e la J<uliscioff all'indomani dell'assas– sinio Matteotti, - egli ha t_ro-Jatoanche alcune lettere scritte a Turati da Matteotti, nel périodo in cui questi· tenne, e.o/ jer.1JoifJìe che a _tutti è noto, l'uffic.io d~ segre- tari-o d_el Partitò Socialistll Unitario. · Da queste lettere, che sarcj nno ~in gior no (utte_.qua~te pubblicate,, <1pparis·cequanta passio.ne Matteotti abbia portato neU'adenipiniento de l' suo ufficio, ~ebbene do- 1Jess·e continuamente dolersi di non a1Jere da molti con~pagni, anche in1Jestiti di pubblici, mandati, quella ca]laborazione che l'amore per il Parti-lo e la partico– lare gfa1JitÌl. della situ,Qzione, all'i1Ìdo1ir.ani dell'as_ç'esa . · del fascismo al poter.e, a1Jrebbe -loro imposto di dare. Nella ·ricorrepza del 22° anni1Jersario della inorte. :di Matteotti, pubblichiamo una di queste lettére, l'ultima di quelle scritte a Turati. È dei giorni immediatamente precedernti le elezioni politiche del 1924, - delle quali già_ M~tteot_ti p_re1Jede~'esito. Con la' chiaro1Jeggenza che gli ·1Jeni1Jadal suo ingegno acuto e dalla fede p,ro– fonda, _egli afferma ·za necessità .dell'unità di tutte le forze socialiste per difenaere la· libertà e garanfire. alla · · classe operàia un regi11:J,e in cui essa possa far· sentire. la proprià 1JOCee preparare_ a se· stessa un 'degno av– -1;,enire. C'è, in queste parole, tutta· l'anhiia di IV!alleotti, . rl suo senso ·del do1Jere~la sua _1Jolontàdi azio.ne. Le sue_ parole wi(gono ·anche per oggi, in. una situazione• assai di1Jersa da quella de/: 1924, nella quale permane · gono _però quei p.ericoli cJie allora non fu possibi'ie al- · lontanare, sicchè l'Italìa marciò diritta alla rovina · • . _ f 'LA ·CRÌTICÀ SocIALE: .. BibliotecaGiné>,'.Bianco ,. . « Ca,:o. Turatj, • . Vorrei fermare un peusierb nella tua rivista-, affiuchè nou abbia neppure il sospetto di ripercussioni eletto– rali, e prima delle elez.ioui affinchè non sembri più .tardi conseguente a• un esito qualsiasi delle medesime. L'-esito darà la misura della violenza e del terrore, non del cousénso. dei singo li partiti. · . . E vorrei ferm.11rlo, persollalmeu.te , •non come seg1'e– tario_ del Partito, tanto più ·che·io sono deciso e spero, sttbit? dopo le. elezi_oui, che mi vorrete_.aiutare a_lib~– rarm1 da un mcanco· che doveva essere provv1sono per due mesi t· si è prolungato invece per ~!tre un annu. Auzjtutto è necessario prendere,. rispetto alla· ditta– tura fascista, un atteggiamento diverso da qndlo te– nuto· fin qui;. la nostra resistenza al regime dell'arbi– ~tio deve essere più attiva; non cedere su nessun punto; non alibandonare nessuna posizione ,senza le più recise, Ie più alte pFOte~te. Tutti .i diritti cittadini devono es– sere rivei1dicati; lo stesso Codice riconosce la legittima difesa. Nessuuo può lusingarsi che il fascismo domi– nante deponga le armi e rest ituisca spontaneam,:;nte al- 1 'ltalia uri regime di legalità e.di libertà; tutto ·ciò che esso ottiene, _lospinge a nuovi arbitrii, a nuovi soprusi. È la sua essenza, la sua c,r/gin_e, la. i,ua unica forza; • . ed è il temperameuto stesso che lo dirige. Perçiò un partito di classe e di_ n'etta opposizione iJOn può raccogliere che quelli i quali sfamo .decisi a. una resistenza senza limite, con disciplina ferma, tutta diretta ad uri fine, la libertà del popolo italiano. · . D'altro canto pisogq;i tornare a 'considerare la po– ·sizionc del I". S. I: Purgatò dai h;rzinteruazionaUsti e nettamente discorde da Mosca, ormai non è diviso da noi· che. da ,minori divergenie· teoriche, ·più o meno equivoche ·e avveniristiche. Nella pratica e nel mo– mento attuale, non vi è più alcuna. differenza rilevante; · e si pptrebbe. anzi dubitare se no11 sià minore la rigi•c dezza e la c_ombattività in quelli .che riparano_ sotto· il pretesto.formale che· tut,ti i Governi sòno eguali. Ora, -per· tali divergetiz-e,' tutte astratte o proiettate . nel più lontano futuro, non è ~·ertnesso tener.e divisa la classe lavòratrice italiana; e toglierle. tutto quèl He: vit.o di speranze, di· ardimenti, di consensi, che soli possono pern:iettere un'azione efficace, entusiastica e ·:'concorde. nel_·momento· ·attuale. Il nemico è attualmente uno solo: il fascismo, Com– plice involontario del fascismo è il comul1ismo. La vio- . lenza, e la dittatura predicata dall'uno diviene il p;e– tés{o e la giustificazione della violenza e della ditta– tura in atto dell:altro. I lavor;itoti italiani, ammaestriid dalle dure esperjenze del dopoguerra, devono- riuuirsi concorqi contro ·i.I fasdsmo che. opptime, e contro l'in– _sidiosa discordia comunis'ta; CO!?Ì nel çampo déll'azione politica come nella eco·uomica. ~ · fatti. del- resto lo impongono, anche al' ·disopra deUe nostre minori antipatie, i:iseutimenti, ecc. Se non possono. muoversi i ·Partiti ufficialmente, i socialisti dell'uno e dell'altro campo devono por.r,:; la questione e risolverlà. S~za ritardo. Le cose uon a-J– vengo·uo -da sè; ma' ad operà degli uo~ini. 1 JI ritardo ·serve soltanto ·a diffondere U:n più largo. scetticismo n'Elle _masse, e a;Iasdare quindi ,penetrare neg:li spiriti~ indeboliti i veleni più opposti. ·. ·: Le obiezioni song facili, è le sento;_,ma bisogna· su- perarle ad ogni costo, !i>eragire 'rapidamertté. . . . .G. MATTEOTTI •. . ~··. . ,.- . . . ,--,. · L'.editore Gànlant-i ha puhhlicat,o in· magillifico volunie f-pagg. 514, L. 460) Esilio; impressioni è memo.-ie di VERA , MODIGLIANI, la fo~ele.,'èompagna del nÌstro ,Me,nè,, col quale essa ha· diviso, .serena, le -pene che il nosbro -am-i-co. 'ha · · àffrontato per rimali«e, con s'chiena diriu~; fedele alle pro– prie idealità. D~l H~o parleremo nel prossimo, .,mmero. . I nostri ·abbonati po-tranno avere il vo<lume col 'consueto sco-nto, chiedendolo alla nostra ammihistraziòne e inviando l'imporlo (L. 400) antii.:ipàto. . · . . . . ·. ~ _, -

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