Critica Sociale - anno XXXVIII - n. 12 - 16 giugno 1946

194 CRITICA SOCIALE I_a cultura .lo fa buono. E' uno srorzo immenso pe.r <in- JYla questo processo selettivo non si esaurisce eviden- tegrare nell 'uma:Jiità tutti gli nomini. Nessuno deve tem-epte nemmeno nellai fstruzione, per provvida ecJ essere- escluso. Nella sua forma generica l'idea di una imparziale che sia. Lo sviluppo intellettuale si intrec- cultura per tut't<i è un'idea socialista. Il problema della eia cosi profondamente coh quello ·morale da rendere cultura è di uma,nizzare l'uomo». incontrollabile la misura del loro reciproco -influsso, Parole che ·i1JCluconoa peu,sare, per· una loro magica Non solo, ma m1a· decisiva importanza assumono1 i ca- virtù evocativa, a Jasnaia Poliana e all'apostolato di ratteri intrinseci al mondq socialista, considerati -sotto J_eone Tolstoi, creatore di quell'a scuola per il pòpolo il duplice aspetto delVispi.razioiie e :-e- ancora 'llna volta. che sembrò esprimere in un certo momento tutte le espe: .:_,.dell'ambieùte iu cui si vive. , · rienze e, più ancora, tutte le speranze del grande scrit~ Attraversç la riflessione della ideologia;. socialista e, tore russo. Pieno di interesse, d'altra parte, è l'esame sopra tutto, nella" appliicazione pratica dei suoi· valori del valore della, c1,1ltura sotto il profilo della classe. fondamentali, si forma, infatti, nell'individuo, mia nuo- . · Che ços'è generalmente per la borghes,ia ,se non un · va coscienza ,e una più delicata sensibilità. -.pallido arabesèo dello spirito, una dvette-ria• del censo? ' Umanesimo, si, ma .un ·umanesimo connaturale: qual- Dilettantismo, niente altro che dilettantismo,· nell'arte c-he cosa che è forse più facile vivere che definire. non meno che nella scienza e B!nche, cosi spesso, nella Me ne sono reso conto sopra tutto durante lg i,ecente politica e nella stessa economia. · · lotta elettorale, un.a sera che aspettàvo di parlare dalla Un dilettantismo che si _appaga della sua fragile virtù ringhden!- di u.na casa popolarissima della periferia. M1 creativa e si rcis.olvenel piccolo cerchio, non certamente era accaiito una bambina dagli occhi straordi-nariamentc, magico, di una moderata vanità. Pensate, invece, alla luininosi e di nient'altro sembrava fatta là sua espres- · capacità cli trasfigurazioue della cnltura per gli umili, sione che di intelligenza e. di curio.sità. Le ho chiest~ E' il salariato .che. diventa tecnico, il dipendente ehe - e credevo di celiare - se fosse·social,i,sta. La bambina assurge al ruolo e alla dignità di capo, è il cittadino si è fatta allora molto seria e mi è parso che i suoi 12 qualunq11:e-che si prepara ad assumere la responsabilità anni .assumess-ero· un.a grande responsabilità. Poi cl1ss 7 di espo;1~nte .. I,n alhi. terniiui è una leva ·inèonfondibil- che, per essere socialista, bisogna· sapere molte cose . . me_nte •.t'iv.oluzionaria. Ra ragiorie Jean Lacroix : « Il 1m~ aµche lei aveva, come suo padre, l'istinto del socia~ · , problema (ed io aggiunguei « la funZJione ~) della cul- l~sm.o e vivevano i,n molti in unà camera soia; però iJon tura è di umanizzare l'uomo». L'uomo selvaggio.· s1 Jà~entaYano perc?è .c'è chi. sta. peggio. Allor~ le.· -Molta strada'. è già stata fatta; eppure ci resta ancora ~h1es1 se fossero tutti parenti, ma mi rispose crollando da esaminare l 'al.tro aspetto del problema: qm;llo ·in- 11_ capo, come se la C?Sll;avesse poca importanza, e sog- , tensivo. . gmnse 1 che quan,clo s1 g1uoca e si lavora insieme è:,come Il livdlo medio è .fi:s:sato'; è sfato _creato un immenso, sé si fosse tutti par.eliti. '· · incoraggiante, cJenomi,natore comune. Nou· resta che Gràncli cose faceva dire a una bambina, quello che considerare la .s.elezione dei miglciorr e studiare il perfe- sua padre chiamava l'istinto del socialismo ed e1r.ain- zionamento della personalità individ.uale. Nè si 'tratta vec~ qualch~ cosa-di meglio, se un po' selvaggi'•si irnsce di un impegno fine a se stesso: il destino della collet- ' tutb davvero e la storia dell'umanità incomincia dopo · tività è in giuocci, o, almeno, _la lJ].isura della sua for- · anche perchè non 'PUÒ essére che uria storia hitta per':· tuna. so~ale .. E proprio incomìncia con i giuochi e con le· ~ A ciascu110·secondo la vocazion~ ,e il meriJo, e .basta fatic~e coiu!,1ni. Ma ~nche co~ i ·pensieri, con Ìe 1@tte; coi privilegi cli classe.» : eccb il motto che pofrebbe con- con 1 .sogi 11; conium anch'essi; naturalmente. 'Perc-hè trassegnare .il batjclo di questo emozionante torneo ed 9-u~sta è appunto l'incantevole magia del socialismo ed , ess·ere lo stimolo di una inc@ntenibile emulazione. · e, 1 ~.fondo, anche la sua si.ntesi superiore: i'attuazione · · Non è chi non veda, infatti, come fra le cento fla!!'ranti · dell'uomo in tutti gli riomìni e di tutti gli uòmiù'r Nel- . · · · d 11 ~ l'uomo - • • . · mgmsbz1e e a vecchi,a sodetà Ja -più im,ensata sia · · · ..i ' proprio quella che offende e is:ter,ilisce là· fCUola. (Ih- (C'?'ntinu.a) tendiamo qui parlare della scuola ufficiale; di quella ANTONIO GREPPI che forma i professionisti,· i temiti, .gli, scienziati e gli~ artisti). · . · ' . . Chi la frequeata, in genei:ale? I ragazzi più intelli-. genti, più. 'volonterosi, più animati dalla •sete di sapere, più compresi delle grandi respon,.5abilità della vìta? Ahimè, no! La scuola media, e specialmente ,quella su– periore, oggi costituisce anch'essa un privilegio che ri– flette l'assurdo, mortificante, squilibric:\ delle classi. E c9sì ci accade di assistere alla scalata - quanto faticosa e· grottesca il piìi delle· volte - di tutta la mecÌioorità agiata ad esc\usivo pregiudizip delle energie più fre– sche e pr<?mettenti, invar<iabilmente incagliate sulle sec- che. del bisogno. ' ; · Da ciò la Necessità, oltr.emòcJo urgente, <iliun nuovo indirizzò della scuola, che ne faccia la pales'tra. appas~ sio1,1ante, 'dell\ingegno e della .responsabilità. Poco male se lo Stato dovrà destinare· irtgent'i sòmnie a questo · scopo, per il sosteg,no degli studentì poveri e-.pér un'a– deguàta indennità aUe famiglie ehe non s9no in o-rado di. aspettare per anni e .anni il loro pi:imo ~uad~gno, Dopb ~~tto_ no? sd tratta ta~- ~i esau~ir-e aspirazioni e _amb1z.1ompn:7ate - beu- leg1tt1me àel' resto - .quanto d1 soddisfare esigenze prevalentemente sociali se è vero che i professionisti, :i tecnici,- gli ,sdenziati e' o-li artisti impegnano_ i valori es~enziali della ·stessa civiltà cli un· popob. . . · · Non .ha inai pensato nessuno al misterioso sacrifici@ di vocazioni consumaito dalla superstlzione boro-hese proprio sull'alt'are àell'i,struzione? D'accordo:· cÌfon è facile .calcolarlo, m.a solo perchè è int-uitivamenté in- -calcolabìle. . · ·' . . · La ~u~sia; in que~ta 111?-~eria, ins_egn_apur~ qualche, cosa. C.h1, erano quasi tuth 1 generali che l1a11noscp.iac_· . · ciato la prosopopea dell'alta strategia tedesca in -cèmto · battaglie vittoriose? Operai, cont.adini : uomini prede– stinati dal regime zarista .alla· piccola. cronaca -onore~ vole ma os,cura, dei campi e delle officine · e.a' elevati - da.Ila rivoluzù0ne :ai fasti delia storia. . ' ·BibliotecaGinoBJanco· . ' La,.riv.pluzione ~ei dirigent~ I tecnici in regime capiroli~tieo e nei regimi atiuali .d>i tra,n _ siz'ioff"le· · I°' ,ùna nota marginale• ~d u~. 11bro di. j~m~ .Bumham, pu):>bHcato ili Ai:neiroicanel 1940 e so.1ta,nto (H.'a nel nòs~ro paese (I), che ha. 'sollevato· scalp'ore nel mondò'. per la spre>. giudicarezza e originalità delll/espo,siziorie, Riccard-o ·Monaco . pone perspicuamente ·(2) i'l problema,.dei rapp,orti fr~ i tee- ' nici e Ia pòli.tiça. No•n v'è-pfoblema tecnièo che non si ri– wlva in eoo111omia, e quindi' in poli-tica. D'alt~a p.irtio non VI ·e o;rdinamento polhicò .che non ~ia l'espresi;iope di urio stadio dell'evoluzione d•ei: mezzi di prodùziohe• e quindi deIIa tecnica,. li te.cnico, ;posto· a di:tigere ,l'appatato produt– tivo, diventa, al'rnhe ·se· .1110111 ne ha immèdiata oo.scienza, un " .'politioo e la sua azione implica. neeessariamente i,n indirizw ùnà scè!ta o si .trasferisce dal piano -t~cnoicoa queJ'l,o politico'. Nell'eooI)on1ia çjpi_talistka,, .i.I problema -di una dittatura 0 . di '1~- sempliee p_repotere dei ,tecnici (d·ando a questo, ter– mine il seniso lato, di dirigenti d'.aziendàj" 110111 .. si J!<>•ne, in quanto i.I tecni,oo e i,l funzionario 001110 sohanto degli è~e,i:ù– _.to-ri,agli oi;dirti dell'.impFendi.to-re o ·del c,msigliere deleg11to degli imprenditori (azio!)isti):~li, i~tituti politici eh~ cÒsti-· tuiscom, il' riflesro deH'economia··indiviélualistica e privati:, stica sono congegillati in modo da, sour-al're allo Stato- {'ed ai governi_ e: J?a.-lam4:,nti .~iùémplati_ da'lle oostituzioni lij'!eFali)• la. ma~s1ma parte del pot~re. effeu,vo, q~ello che oonsiste nel conrrol1o dell'eco:nomia: non è ~ncepi,bile; in un clima dio questa natura; una partecipazione alla. vita nolitica dei tee . · nièi,-dirigeÌtti :d'azienaa irl' quanlio tafi, e cioè ai di f.uoFi di una presa di• po-sizione, .più o meno netta, ;p:r,-o .o contro ~I ·sistema e gli istituti dòmin,an~i. Soltanto q1c1à111do ['eoonÒmia ~ndividua,1istica entca in crisi, che si manifesta con la sua· in- " capacità a f.ro ,nteggiaF~ le conseguenze dello .sviluppo .dei 1

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