Critica Sociale - XXXIII - n. 20 - 16-31 ottobre 1923

-Bruno, le U_niversÌtà che~av~~ero dato-~ quei due eretici 1icenza di leggere nelle provrie aule? e che do-mani, nel– l'Italia plasmata religiosamerrte « secondo la forma sta– bilita ne1,a tradizione c·attolica: • - ehe l'~rcHnamento dell'istruzione primaria disposto dal Qentiie tenderebbe a ·fogg.iare (qualora ·tanta efficacia avesse la sc-uo1a) -, potreb"b'essere soppressa l'Università libera in cui si im– partisse l'iniSegnamento della 1f\.losofiad-el Gentile, che i cattoFci re.spingono co·ine atea e contraria quindi alle i~ituzioni ·e ai. fondamentaJ.i pri,nciJpi che debbono per oess,iregolare l'ordine sociale? :f..a. libertà non soffre vincoli, che. non possano un igi'Ol'RO' ritorcersi e legarsi ai polsi iii .cl).i ,primo li ha ;a'Ilnod.Mi: è u,na sua Nemesi . storica, che cost.ituisce,' :almeno in ·parte,· la sua potenza di ·fu.turo- trionfo. Ma mel. a-egno. dello spirito e _della scienza, che- è per sua •essenza .r.~gno della Ubertà [da .Fichte ed Hegel a G. Geri– :tne il ,moderno i:cieali'smo lo afferma, ,P,ure, _e.con una w"igorìa aneor .mag.giore.'di altri indirizzi !lllosoflc\), noi w-ediamo scolpite all'ingresso le parole di S. Colombario: ,st tollis libertatern, toLlis dignitatem. _ RoDOi:,Ji'O MONOOLFO. .Una religione atea /sembramnI!-,C.Ontradizione « in términis », ma pure tale. ,è la reJtgi{ln,erhuddhista: senza dio, senza angeli, senza · .santi; s·enza immortalità deU'anima,- senza oltretomba, ..se'nza.P.rov.videnza, senza grazia; quindi senza preghi e-re, ··.senza .miracoli, sénza voti, senza riti, senza clero, com~. · tPiù o .meno, ·.tutte .le ,primitive. ·religioni o,ri'entali, .non ,ostante le· loro ,ulteriori .degenerazioni di sètte e di .scismi, ..che del ,resto .non Lehanno snaturate, .in quanto ,la fanragine ,mitolqgica non ha· sopraf.(atto del tutto le ~oncezioni _primitive. Anche la morte vi è senza terrore, _perchè .non .vi ,esiste;, neyppure lontanamente, alcuna i_dea , ,di ciò che le ·.religioni semitiche ohiamano • peccato, pa– .r.adiso e inferno Il. Un vero _paradosso, i-nsomma, per, la nostra ment!l,lità , · --ooci4enta,le; .ma ,torse, _per tla mentalità posi ti vista, n-0n >è ,tutto un ,paradosso Lapsicologia religiosa? Il puddhismo -a-ntico poi è _più p,aradossale ,di ogni altra dottrina,_ in · quanto non è nè monoteista nè R_olifeista, ma è un mi– scuglio. di panteismo e -di misticismo, <:he annegano nel pessimismo e nell'ascetismo più sbalorditivi, Così• che, se da un lato - secondo alcuni ..:.... non .potrebbe rite– nersi 11,nareligione vera e propria, nel senso che noi occidentali diaxp,oa questa par-ola, gi11cchèesso prescinde da ogni elemento d'ignoto e di supernatur·a1e, di premio e ·di.-,pena;- dall'altro, a rigore, neanco potrebbe dirsi - second,o altri - una fUosofia, troppi elementi antite– tici cozzandovi dentro; ·_più propriamente potrebbe dirsi .una pratica morale, come tante altre ne sono· esisti-te e .ne esistono in tutto l'Oriente e in tutto l'Occidente, Se da un lato Buddha ha una concezione quasi scienti.– :'tiè'a 'del mi:ìrid(j),in quanto ,non lo considera .creato da .nespµno, ma fattosi da -sè, con aggregazioni e 0 disgrega– ·.zfoni in unii, miriade di J;o.r~e e di. fenomem, ncono– ,scendolo in ·ta1 modo senza ,principio e-.sen~a fine, e am- . 1mettend·o coTQ.e inéònosèiJ>il~ l'origine e la fine di tutte ile cose; dall'altr-o lo concepisce mtsticameqte come un cimitero; e come un ·cimitero ambulànte concepisce il COI1PO umàno, inutile fardel1o da buttarsi via al più presto; La «-ìnortura • qui è contrapposta alla« natura•, mentre q,ue1;,tacomprende l'altra, o sono due fenomeni · di uno stesso fatto: la vi-ta. Buddha (onda .così le fina– lità della vita nella .purificazione della esis;enza dai sensi, ne1la li!ber-a.zionedall,e brame· e dalle. passio_ni, cioè ·nell'estinzione del p.roprio essere,_svezzando per til.l via la molla essenziale dell'esi.stenzà e preéipitando neces– sarjament,e _nelfa,scetismo più pazzesco del d_isp.rezz_o C:el corpo e de.I mondo. ~ Nel buddhismo, d unque, · 1a' concezione mistica della vita si a ccompa gna semp.re alla concezione panteistica e quasi .sc.i.en ,f.iflca, sovea-.ch ia.Jldolase~p:ce però: donde .il parado sso ri levato di sopra. DJ.f!lttl, scartando og111 opin-ion~ credenza e pratica access.oria, la dottrin_a es– senziale di Buddha si restringe 1utta quanta nella con-o– -sc~nz~-e nelila estinzione del _dolore - troppo poco in vei:o, perchè troppo· unil4teràle -, -ritenendo ~e. solo ver _«uèsta via sr pervenga alla estinzione dell'esistenza, 32t alla calma s·eréna, alla beata fine, al.~ nirvana~. insom-· ma, daI quale non si ritorna più dopo il giro infinito; dell'esistenza .che ogni essere deve percorrere. E non s1 accorge che le passioni e il dolore sono la vita stessa dell',uomo, e che senza ·passioni e senza dolore non c'è vita; e n-0n, sospetta - come scrive Ernesto }:laeckel - cbe ogn,i•uomo è una -grande riserva .di energie latenti, d-estinate a ringiovanire et"ernamente la· vita e, se viene .dall'i-n.flma animalità, ha nel futuro una i.nflnita, pro-spet,. tiva dt ipea-.fezi-onramento. · . *** ::ie Buddha consolidò. i gtandi errori del ·più mortifero ascetismo, fu pure· (e <PJ.i ·risa:lta il paradosso) un grande de.molitore di pregiudizi del suo tempo. E' anzitutto ho: tevole che; per lui, dio non esM~e .. Fra, tà,nti · errori, egli' dovette vincere e superare appunto quello ctella divinità, non abbattendola furiosamente a coLpi di scure, ma filo– soficamente dimostrandone la insostenibilità e la.vanità:,, colpendola nella .sua essenza e nella sua origine. sradi-· candol!!, dal .profondo cog)i argomenti che furono piii tardi gli argomenti della filosofia greca r; del raziona• lismo moderno. · Appunto per .questo il buddhista non deve nulla a nessun dio, perchè non ha invocato mai nessun dio nella ima lb>tta per l'esistenza.· Per lui la signoria di tate ~si– stèilza non appartiene alle forze supernaturali e di vine, ma:· 'al grande dinamismo cosmico, per cui i mondi e gli dei sorgono e trapassano al pari di tutti gli esseri animati e inanimati. Per Buddha e i buddhisti l'uomo si trova ·solo dinanzi all''universo e ·contro la natura;· egli so1o è responsabile delle proprie azioni e del proprio destino; nes1mn dio o figlio di dio -può redimerlo dal proprio dolore, ma egli solo può procurarsi la propria redenzione. Parimente Buddha combatte la credenza dell'immor– talità dell'anima, ciò che, a quanto pare, non dovette costituire uno sforzo straordinario, se la credenza' in dio e nella immortalità del-l'anima in molte popolazioni dell'India antica non erano universalmente ammesse .. Buddha molto confidò nella ragione -umana e. intuì molte verità scientific•ne, come la pluralità dei mondi e l'eternità della materia. Si può dire che. un raggio di sole positivista .spunti di quando in quando nella massa nebbiosa del suo misticismo: Tutto è caduco, mutabile e vano - egli dice-; il n9stro corpo, come le·cose vi-cine· e l.o:i:1;tane,.non ci appartengono, n'on sono nostre, perchè, nel loro formarsi e trasformarsi., nascere e·morire, sono sptt,rl!,tt_e !!,l'lanostra volontà. Il che è perfettamente vero , e costltuis,ce - ciò che· non sappiamo se Buddha abbia inteso - 1,m a legge fondamentale di vita; nel senso che il mondo, i.li· • ,còsmo •• non .può esistere se non a condi– zione· di mu tare .continuamente: è' questa appunto la grande legge dell'evoluzione, cioè del progresso. Il nostro corpo è terra; den..tro.e fuori del corpo rutto è terra - dice Buddha - e .ciò noil mi appartiene, ciò non sono io, ciò non è me stesso. E' vero; ma è. vero anche, Rfil'.Ò,Cp.el·a terra o materia - come la chiama -la :filosofia ·- o polvere - come la chìama il cristiane– simo ~ 'forma anche il sòle, la luce, il calore, il cer– vello, il sangue, t muscoli, il seme, "i profumi, la vita insomma, continuamente -dissolventesi e continuamente . rinascente. Concepiti buddhisticamente il mondo e 1'es1- stenz-a, non c'è posto per nessun essere supernaturale, perfettamente impotente ed inutile di fronte a tanta fata- lità, che trascina a morte tutto, anche gli dei. · L'uomo è soggetto alla nascita., alla vecchiaia, alle ma-• lattie, al dolore, alla· morte, alla sozzura, inerenti al mon<l:oe alla esistenza; e Buddha credette poter rompere i vincoli dell'uomo col mondo e colla esistenza, e trovare 1à pace nel ,riposo ·dell'estinzione finale. Questi vinco1i Budtlha li riconobbe nella verità del dolore,. ·e l'origine del dolore trovò nella sete dell'essere e del benèssere; quindi, p!lr mettere .fine al dolore, la via è quella del– l'estinzione di questa sete, che si ottiene di-vellendo tutti i desideri. e le :Passioni umane, ·senza distinzione. Ma intese Buddha che, così pensando, non resta proprio nulla dell'uomo e del mondo, e che;_se l'uomo può' suicidarJi, non può suicidarsi !'umanità, nè uccidere il mondo? Certo che la ·natura ci• porge l'esempio della più im– placabile insensibilità e della più grande immoralità - come scrive Ernesto Renan -; -certo è pure che la vita è un'energia che supera continuamente se stessa, in– frangendo ogni limite. Le passioni, i bisogni, i desideri sono parte essenZiale e· inscindibile della · esistenza, e son quetli che agitano la_materià e· sviluppano la vita, non solo con l'aII!ore, ma anché't:on l'antagonismo, con

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