Critica Sociale - XXXIII - n. 4 - 16-28 febbraio 1923

CRITI<::A SOE;IALK 53 ranzia che sembra sia stato staccato. dai pro– getto del disarm0 - fu pure rimandato alla s·otto– commissiÒne. Infine fu approvato un voto proposto , Lo questione c stilozionàle 0110.Come dà Jouaux, dell,a Confederation Gcneral du Trà-. ft oroowstto delld eooe d lle ottore vail di Piarigi, a JJ.ome . d!!i deleg!!,ti operai, con cui · si invita la Società delle Nazioni a promuovere con Non reputiamo inutile riprodurre il tdÌ<T_int~g~ale ogni mezzo il disarmo morale tra i popoli, come pre- - steno'grafico - delle parole pronunciate ··dal no- supposto del disarmo materiale. ' stro Direttore alla Camera, il 9 cord"ente, sulla fine Può semorare questo il voto , della disperazionè. della .seduta, a proposi~o · della reclamata discus- sione della ~egge per le otto ore. E' nofo come il Ma, in fondo, non è. E' 'piuttosto un opportuno ri- ;:::~~ma~l:o~o~:~à ef~~=r:i-:i:s:~z:hep;~f:jt::~~ :-~i~~p;!;r;~~ ~i;::;:r del :::o;~,g~;;:o a:;:;::: ;;~ .-ribai/Jcon ostentazione ii suo pieno consenso - ten– te politica del problem!1, Il perchè la Società delle .. tò so.attaiolare miseramente dalle morse del dilemma . Nazioni, per la realizzazione delle· sue -vedute, qeve turatiano, con acrobatismi comiziaiuoli dì ultima le- sempre rifarsi alla considerazione di sè stess_a, delle · · g.a; che gli procuraroria gli appla?fsi entusiasti.ci - e proprie origini, della _propria costituziop.e. Finchè · m'.lritati ~ dai banchi fascisti e salandr.ini..; che a– non arriverà a completarsi, cancellando gli mìtra- vevano capito il latino, non importa se di sacristia:· cismi, inflitti ai vinti, e finchè non riuscirà a dar:si , •'° una i:ovranit~ di deliberati· che li imP.ong.a agli,,· "Presidente. La parola ;pett'a all'on. Turati. ,Stati eh~ là, com~o !}goye :, _i s~o,i .stud-i_;.S~l'!!-I11tP,. si;mJ;, l r1;-rati. RisNnd_p _anche ?el collega D'Arago1?a, po!chè pre accademici e i su.oi consigli platonici .-e: tutto . .il . è d a?cordo c?n l,m <:he s1 è domandata la d1scuss1on_e . • . • • >- : ... ) del d1seg-nod1 legge delle otto ore, alla ,,uale, per evi- suo lavoro troverà Il suo paragone,:m qu,!lllo..d1 ,1$ 1~.· dente connessione .avrebbe dovuto farsi succedere im- sifo. Come abbiamò lasciato intende-re; ,.11.Qi_.niln..:~ia~mediatamente rju~lla, che le sta accanto anche mate– rno di quelli cl)e dppongono alla So,cietà,;1leHe_·~~-f . rialmente nell_'oI'~ine del giorno, ,sµl!a,.ritorm:1 della zioni una sfiducia preconcetta aprioristica 1perch.è _leg~eeh~ abollsce il lavoro notturno nell mdustna della . . . . '. .·, ' • pan11ftcaz1(}ne. ntemamo che un orgamsmo vivente fims,çe sempre E comincio col prendere atto delle dichiarazioni del per - trovare la funzione che è la ragione del suo Governo; il quale ci dice che .è sacro per lui il prin- essere. Anche il problema degli accordi iriternazio- cipio delle otto ore; ma soggiung~ che provvederà ad . · . . ' . . . . ·· . as&icuràrne il rispetto-, o con la presentazione di un n~h- per la _1imitaz10ne _degh arma~en_ti no~ non ful-_ nuovo· disegno di legge, o con l'emanazione di un de- mmiamo d1 una negaz10ne precostituita, nmandan- éreto,Je.gge. d<;iloper la soluzione, anche graduale, al domani · Ed è su' questa' seconda parte delle dichiarazioni del della rivoluzione massjma,list.a ... Ci sono cii.-costan- Mi~is'tro ·che non posso, come membro del Parlamento . . · · . . e rispettoso della Costituzione, nè plaudire nè co-nsen- • ze mtrmseche al modo presente di essere e di sof- tire; debbo anzi manifestare tutta la mia sorpresa. Poi- frire degli Stati borghesi doloranti per la crisi eco- chè il Ministro ha J?-OSto, forse· senza rendersene conto, • nomica, che spingono potentemente all'atteso evento una questione politica della più alta importanza, che della riduzione dei dispendi militari. si tratta di se- va molto al di_là del tema speci:fico_ ~el disei.:n:ci di leg_ge, . ' . ed è l'espress10ne di tutto un md1nzzo po1It1co, che ci condarle efficacemente', contro le , circostanze che· interessa come. deputati, che interessa sowatutfo il spingono in senso contrario. Ma diciamo 'che' la So- Paese: quella cioè dell'azione del Governo di fronte al cietò. dellé Nazioni deve riformarsi per. adeguarsi sistema: pa11lamentare. . . . . , , . . ··. · · Si ttatt.a, o signori, di un disegno di legge, che sta ai suoi compiti. Tra 1 altro, si può osservare che· la davanti alla Camera da tre anni, che si trova all'orrline molteplicità dei Comitati, delle Commissioni e Sotto- del giorno delle nostre sedute al numero 28, ossia che, commissioni, dei Consigli ecc. in cui sbriéiola il ·suo anche senza bisog-no di inversione, quando non fosse lavoro e riesce persino difficile e confuso il seguir- artiflciosa_mente ~lfferit_o,dovre_bbe essere ~iscusso _fr~ · ' ·· qualche giorno: d1 un d1seg-nod1 legge. mumto ormai d1 ro, non sembra fatta che per concretare un vasto tutti i sacramenti rego-lamentari e·assistito da lunghe ed sistema di farragine buròcratica, in cui gli ideali esaurienti Rela?io-ni;.di un dise,:mo di legge, presentato si. perdono di ~sta e prevalgono i piccoli tornaconti e manf.enùto, durante due successive legisfature, da tre ◄ . . . . . • . . succes~ivi Ministeri: di u.n disegno di legge, studiato dei funz1onan, h~i alla loro ca,rnera ed alle 1aute profondamente e cl'le nel Consiglio suoerio're del lavoro , prebende, sempre più vigili a stornare ogni cosa raccol§e il quintuplice consenso degli industriali, degli secondo ·i crilèri particolaristi del 'proprio Stato, che ooe_ra.i,.dei _t~cnici, degl! agr_icolt~ri ~ .rlei cont~d.ini, zèlanti a informare i loro atti •ai fini universali o~s1ad1 tutti I competenti e d! t1:1tf:1 gf1 mtere_!jsat !,che , . . . . . . . s1 accol'darono non solo ,sul prmc~1O, ma su tutti I t.em- dell Istituto. I:a Società delle ·Naziom ha da essere. perament.ì e gli adattamenti che 10 rendono concilia- Essa -quò rend'ere i più grandi servizi· ai m·ondo bile con le più varie e meticolo-se esigenze della produ- travagliafo; oggi da cénto p~rti si invoca il suo· in- zfone in qualsiasi momento e dt fronte a qualsiasi difficoltà; cli un disegno di legge, il cui princioio ha per · tervento riel conflitto franco-germanico per la Ri.lhr; sè una vastissima letteratura e la cui approvazione ri- il problema. più prossimo" - il disarmo e l'arbitrato. sponde a. un impegno internazionale, che l'Italia ha (meglio che i patti di garanzia mutua) - è certa- assunto solennemente e à <:ui da molti mesi avrebbe mente risolubile nella sfera della sua giurisdizione. dovuto far ·onore. E l'onorevole Ministro, di fronte a· tutto ciò, comi! se Ma perchè ciò sia, perchè r-azion·e segua ·u pe.nsiéro, tutto ciò non esi-stes-se, ci parla dell'Intenzione di pre- la Società deÌle Nazioni deve dirsi: o rinnovarsi o sentare un disegno di. legge nuovo, ricominciando tutto morire. · daccapo·, rimettendo tutto, "in questione, riavviandoci per CLAUDIO TREVES. Lei QIUS'l'IZIA, or(lano del Paruto Socialiata Unitario, ~ l'11pre,1ione quotidiana di quell'inàiri,zo di poMiero e di q~el m1todo (l'aaione ohe noi difendi(!,mo '"' quute colonne. .V• raeoom-rindmmo 11i11ri11f9nte liJ lelfurri tu nollri o&&onati ,, lttlllri. teca Gino Bianco la lµnga trafila. di studi e di discussioni che abbfamo così felicemente superata! O non sarebbe più semplice che · il Governo presen– tasse, se del caso. degli emendamenti al disegno di leJ<"ge già elaborato f La :cosa apoare cosi· str.ana, che è imp05'Sibileprestarvi fede; tanto che, delle due ipotesi' affacciate da.1Ministro - nuovo disegno di legge o decreto-lei;rge - la seconda sembra persino meno assurda della prima. Ma:; in èo'mpenso, ~ssa è · assai più offensiva cielle

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