Critica Sociale - XXXII - n. 24 - 16-31 dicembre 1922

e la grande proletaria·. tra 1~ Potenze: La _logica ci.elle cose. vmce gli a pri01·i partigiani. E' l'ora deL destmo. L'on. Mussolini a 'l.'erritet grida ancora: « La ,(l_eq:na1:1ia può p~gare e. pagherà ». Ma a Londl'.a bta.ndisce ~l Memoriale: « Non si puÒ' prescin~ere, _p_ar_lando di riparazioni, .. dal problema •dei debiti mteralle&ti ». E afferma la . impossibilità della rinunzia alle riparazioni, salvo che una equa sistemazione da pa1•te dell' lnghilte1·ra dei suoi crediti verso gli Aìleati permetta a costoro di 1·inunziare a f'av0 1·edella Ge1·mania alla cor1·i– ~pettiva qùota par.te delle Riparazio~i. La p·arolll'_ et ~e~ta: Ab~mumento delle ripamzioni e dei d~bi~1. ,La tesi non è una scoperta. ·Gli antece– dent_1 sono nei libri di K.eynes, nei discorsi di N1tti a Londra nel gennaio del 1920 nelle i– struzioni di Chamberlai'~ al delegato finanziario brìttannico a· Washington, nel. progetto Blaçket– Giannini, nelle proposte di Paratore e di Schanzer. Ma. la crisi del mondo è allo stato acuto. Il 1Yle– mo1·iale di Mussolini è la bomba sott'o il tavolo della Conferenza di Londra. Gli Alleat'i si leva– no in- piedi._ La Conferenza è- sospesa e rinviata a· Capoqanno. Un tempò di respiro e di prepa– razione· de_i-Governi. Bonar Law è perplèsso. A.i Comuni dichiara che il sacri:fizio non p-otrebbe essere preso· in considerazione se non per una . sistemazione veramente finale: « :::ìeuoi pagassi– mo - egli dic_e- senza ricevere aiuti da altre fontì, nm .dovremmo ridurre il nqstro tenor di vita per una generazione. Non possiamo farlo ». · Però Bonar Law, considerando gli appetiti fran– cesi sulla Ruhr, aggiunge: Noi non pos.~iam<J cqnsiderare ,con inditf'e1·enza qualsiasi azione che possa avm·e effetto, non di produ1·1·e 1·iparazioni, ma di 1·ende1·le ·più diffeczli, f'<n·seaddfrittura · im– possibili. Bonar Law, il çonservatore,. continua Lloyd George, il democratico : Giù le mani! Non diversamente Mussolini è per i pegni, ma non territoriali: determinazione del debito te– desco in ·50 miliardi oro; moratoria di due anni;· prestito interno di 3 µi.iliardi ·oro;· garanzie sµ determinate entrate dello Stato tedesco. Pòincaré corre a Parigi per chiedere rinforzo alla Oaniera del _Bloc n,ational. Ma- ua moment.o nuovo è al ·qu!!,drante della-storia. -Bisogna almeno velare .i sogni- suHa Ruhr .. « La _Francia non si lascierà guidare da pensieri militaristi, o da pian~ di ma~ nomis~ione ter1·it01·iale », dichiara· Poincaré e si trinc~ra dietro una valut'az\one etica d_elle 1·ipa• mzioni e dei crediti·. Il Jvlemo1·iale del Mussolini aveva deÙo: /, Il Govm·no italiano pe·nsa clie i debiti internlleati-, come , è_ stato nolato, siano di . natura iutt' affatto speciale e chP. non possano es-· .~ere considemti alla --sti·egua, dei debiti comuni ». E Poinca.ré risponde a Parigi, accennando. ai 72 miliardi:-oro cui ascendono complessivamente i debiti tra gli Alleati: « E' ·possibile stabilfre_ u~ · na equazione tra il ·caratte1·edi questi debiti in-ter_al– leati e il ça1·atte1·e d~i e1·editi alleati verso.ltf, Ger– mania? Om•tamente n0 •. Perchè no? Tra i debiti fatti per fare "la guerrà e quelli fatti per aver fatto ~ perduto la gn erra, qualunque distinzione etica si voglia. fa.re non modifica .di un ette il risultato :finan– ziario dei debiti in ·se stessi, che è nefasto per la pace e• l'economia d_eI monào. Ecce,> quello . che ha sentlitb -l'America. « Gli Stati Uniti, seri- ve Nitti nel suo Tecentissimo ed •eccellente' li– bro, La decadenza .dell'Europa. (Firenze, R. Bem- ,. pora,d, · Edit.) hanno una necessità politica· .di interessarsi della condizione dell'Europa. L'Eu– ropa è, e rinianE>, nonostante il suo disordine, il più grande mercato del mondo. La penetra-· zione del .Pacifico è poca cosa di fronte all'Eu, ropa.M Tutto il comrq.ercio dell'Asia non $arà, e forse per secoli,_mai altro che una piccola parte deI commercio mondiale. Tutta l'Asia· e l' Ame– rica meridi·onale non hanno, per il commercio d_i esportazione degli Stati Uniti, l'importanza della sola Gr!!,n Bretagna Cina e lndie inglesi è neer– landesi non rapprasentano nemmeno l'esporta zione in Italia .. Riprendere il mercato. della Germani-a in condizione di normale- sviluppo è per gli Stati Uniti, fornitori di tutte le_ materie prime più iq_ipo~tanti, molto più interessante che sviluppare la più grande penetrazione. in tutta l'Asia.~' Africa intera .non richiede· prodotti ame– ricani che assai meno dell'Olanda, tutta l'Australia . meno che la Norvegia e la Danimarca. 4t.6 milioni fnomi-ni, in un continente molt0 denso èome l'Eu– ropa, rappresentano. anche ora la piu gran parte del commercio del mondo. L'America ha svilup– patò mezzi immensi di produzione, ma è neu~ tralizzata nella sua _ulteriore espansione dalla idoneità di acquisto sempre decrescènte del- 1'.Europa. In molti casi, come. nella favola d"el r·e Mida, essà soffre della stessa sua ricchezza: saturato il mercato interno, non può espandersi se l'Eu– ropa Ii.on si rinnova; non può 'intensificare l'a– gricoltura, non può ri!Jlettere in '(alore tutte le suè fabbriche, non può evitare la sua· disoc– cupazione. O-li Stati Uniti, di Amei:içà. hanno il più grande interesse economieo a restaurare , · l'Èuropa, ed essi sono particolarmente danneg– ·giati da questa continua insicurezza degli Stati europèi, dal _dis~stro delle valute, dalla- incer– tezze della loro condizione monetaria. Ed ecco . che, s ubendo l'inesorabile influsso di questi int~– res.si e di queste necessitll,, quando la questione d elle Riparazìoni •si. congiunge a quella dei de– biti, e l'Inghilterra è incerta, e perplessa è la Francia, e il crollo dèlla Germania è giudicato imminente,_ l'America· torna in Europa, pensan– do: E' l'ora! Il primo. dei creditori del mon– do ha interes·se a salvare il primo 'debitor@' del mondo. Le. agenzie a11nunziano la probabilità, di un-a Conferenza a Washinghton « allo scopo di trovare una soluzione e recare sollievo alla cri– tica situazione in cui si tr0va l'Europa dal pun• to di vista economico ». Conterriporaneamen_te i banchieri d'America, .d'accordo col Governo di Washington, decidòno di offrire un prestito di 7 miliardi e mezzo oro alla Germania a condi· z.ione; a) q.i un ·accordo tra ;le Potenze interes~ sate per riq_urre· la cifra delle riparazioni tede– sche in guisa propoPzionata alla cirpacità.. di. pagamento della Germania ; b). che sia concessa, àlllj, Germani•a una mo·ratoria per parecchi anni ; e) che il prestit0 sia guarentito in. via di privi– legio sulle obbligazioni verso i cre_ditori' di Ver– sailles ; d) che' si abbando~i dalla Francia l'idea della occupazione della -RU:hr; e) che intervenga un accordo europeo per la riduzione degli arma 0 menti. Il miliardario _zio d'Aiµerièa riprende, col

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