Critica Sociale - XXXII - n. 3 - 1-15 febbraio 1922

42 0llÌ'r1CA SOCÌ_ALE prio grano, ma ai medf e sopratutto ai grandi pro– priètari che lo vendono; piit ancora, se è vero che esso sia stato preannunciato in tal modo a data fissa, con quattro m~si di anticipo, esso rap_pi:esente-. rebbe un incoraggiamento, immorale e rovinoso, al– l'incetta da parte di speculatori senza scrupoli, che acquisteranno e tratterranno il grano fino al 1 ° a– pdle, per lucrar~ poi l'intero sovraprezzo generosa- mente largito loro dal Governo. . Che per .gl_i . intere_ssi. di quest~ gent~, in ~n momento di cns1 e ·d1 d1soccupaz1one; s1_voglia imporre a tutti i consumatori un'i.mposta di 33 lire sopra ogni quintale di grano, ci sembra pe1ciò un assurdo a cui ci rifiutiamo di credere. , Speriamo quindi che il Partito Socialis!a si as– soci alla voce sollevata dal· Vìolante ed imponga · l' immedfata rinuncia .al proposito di ristabilire _il dazio sul grano. Ma perchè la sua campagna sia efficace (e lo sarà certamente) b'isogna ch'esso ri- . mmci anche a·ct ogni fisima di monopolio statale e di prezzi d'imperio; è che assieme al dazio sul· granò èombatta senza quartiere tutte le altre voci più assurde e più proibitive della nuova tàriff~ do– ganale. Soltanto con questa concomitanza la cam– pagna contro gli appetiti parassitari di agrari e in– dustriali potrà o.ttenere vittoria; senza di essa,· la sola campagna contro il protezionismo granario, darà ;ill'azione politica del partito socialista un ca– ratt~re di parzialità che' esso deve assolutam.ente evitare. Grn:o LuzzATTO. Per unprogramma .diredenzione er nomi[a naiionale Su.11'.Avanti! del 26 gennaio ·il nostro Sehiayi ha già esposto i te{·mini della questioni!, per trattare la. quale era statà convocata tre· giorni avanti, dalla Deputa;-.ione . Provin·ciale di Milano, una i·i.unione, con interver;to di numerosi deputati· soci11listi, clei rappresentanti di nove provincie clella Lombardia, del Piemonte e dell'Emilia;· del Comun~ ,di Milano, della Confederazio1l'e generale del Lavoro, della Fe.derazione dei Lavoratori della Terra: L'argom&nto è di così grande importanza per la vi– ta nazionalè e, i'n questo partiéolare mom,ento; pe1· la s;luzione o l'attenuazione della crisi in cui versa. il Paese, e particolarmente la classe operaia, che noi siam : ricorsi alla gentilezza dell'amico ing·. Ornodeo percbè vo- · .lesse fornirci 'i dati necessarì ad illustrare, con maggior ampiezza, ai nostri lettori la natura -e l'impo1:tanza del problema. · L'ing. Omodeo è app.ùnto l'autore <le! progetto di" opere per la irrigazione della Valle Padana, che in quel– l'adunanza fu discusso ed ebbe fuuanime adesione e plauso di tutti i presenti. Quel progetto è parte di un programma· pitl vasto, che -abbraccia· tutta _l'Itali'a e che deve essere affrontaJ;o nella sua integrità, in questo mo– mento in cui la disoccupazione offre la mano d'qp.era · necessaria all'esecuzione delle·opere destinate a risolverlo. È, forse, il più importante proLlema della nostra eco– ùomianazionale, \a quale, come h~nno .dimostr~to le vicenùe del dopoguerra, noµ può sperar sal~te che dallo svilnppo della produzione agricola: si tratta di mettere in valore ~ vastissime eatensioni _di terreno che sono oggi incolte o, più spesso, mal coltivate, in causa: di condizioni natu– rali a vve.rse, le quali possono però esser corrette· mercè l'esecuzion·e di opportuni lavori. Dove le comlizioni natural,i dei terreni sono ti:c•ppo lontane dà que.lle ·n-◊rmalmente necessarie per una buona . agricoltura,_la loro riforma è'possibile soltt1nto con grandi opere interessanti ampie estensioni di terreni, 'che su- ~iblioteca Gino Bianco r , . pera no quasi sempre i li"miti delle più vaste proprietà e apparlen·gono 1 anzi, a1 · territo_rio di 0 diverse provincie. . Non è quindi pessibile affidare l'esecuzione di queste opere all'iuizi11tiva. individuale, anche ~e ,mimat.a da grO:nde :coraggio. Occorre la solid11rietà, la CO()perazione delle forze e degli sforzi, •ih"eè così raro conseguire, an– che dovs dovrebbe spingere la molla di ut\ ben inteso • interesse pe1'sonale. Per di più, non sempre i grandi pro– prietarì di terre, massi.me nelle regioni in cui è maggiore il bisogno delle bonifich~, dispongono dei capitali e degli altri mezzi necessarì al compim.ento di opere così vaste e costose. É ove anche rie drspongà_no, avvi-e.ne il -pit\ delle vo!te ·che essi siano trattenuti dal misoneismo che li tiene legati ai sistemi di culturn seguiti trndizional– mente· per ·secoli e secoli, e dall'eg0ismo che li reude schivi dall'esporsi a qua:lsiasi. rischio. -Meglio, per la loro gretta visione_ dell'interesse individuale, una pro– duzione limitata, ottenuta senza preuJcupazioni, senza ·i111pieg9 di caritale, senza rischi, che non una produ~ zione raddoppiata o triplicata, o cresciuta in proporzione anche maggiore, per· conseguire la q1.1alesia però neces– sario compier lavori, sLorsur danari, correr l'alea di tutte le vicende da cui può dipeJ.Jder la buona o cattiva for– tuna dell'impresa. Per la collettivit~ invece l'interesse è. uni.voco: .essa ha bi:io3no e diritto· che siano co-~piuti t~tt.i gli sfo(zi per accrescere la produzione agricola e ~iano attuati tutti. i lavori a ciò necessari, purchè risul- tino effettiv.amente ndditi~i. · · +:• ·"k •'I.· Per avviurni all'esecuzione di questo prògrnmma di lavqri ,di bonifica e di irrigazione occorrono congrui prov– vedimenti legislativi. Qualehe -legge- e(liste; che però. o non ha potuto avere nessu-na o quasi nessuna applica: zioue /la legge, per la irrigazione, 25 dicembre 1883, ha, .ad es·.; in quasi quarant'anni da c'he fu promulgata, a– vutò applicazione· in- un solo caso, e di modestissima im– portanza) o· })a potuto servire solo per ui{a ristretta zona del Paese, le cui peculiari cond.izioni erano state le escl'u– sìve· inspiratrici -della iniziativa del legislatore. Questi, massime nei prinn anni _dalla formazione del ~egno, igno– rava la profonda varietà di c_ondizioni-geograficbe, geo– logiche, idrologiche, ·etniché, econom'iche etc.;. in çui là questionec.agricola si presenta nelle varie regioni d'Ita– folia,· e .peJ: •effetto delle quali il pi'Oblema della irrlga– z'ione ·assume, nelle varie parti, a1ipetti così diversi, da risultare nella, pre.tiéa come altrettan.ti diversi proble~i. D'altra parte c'era anche l'interesse dei privati la– tifondisti ·clie. tendeva a rondere vana e insufficiente l'opera ò.el legislatore. P.er le ragion_i sopra açicennate non si poteva seriamente sperar di bonificare i latifondi paludosi. e malarici del Le.zio, dell'Italia méridional_e, delle lsoie, se non dopo averne ~spropriati i pril)ci potti e i baroni, il cui egoismo e la cui infingardaggine da secoli'laséiavano ·deteriorn.re continuainente la condizio– ne e la produttività di quelle terre. Anche oggi la pr;ma provvidenza legislativa neces– saria è.quella che ponga un vincolo e un limite, anche il) questo camp,o, al diritto quiritario di propri.età, giun– gendo, ove occorra, flno all'esproprio. La bonifica delle Paludi Pontine, ad es., si è fìnalmenta iniziata, quanqo le_vicende di una grapde famiglia pri-ncipesca (che pur aveva, in altro caso, saputo attuare col proprio vantaggio anche un vantaggio pubblico) pe~misero che le suben• i;rasse, nella estesissima proprietà: di decine di migliaia di ettari, una grande e moderna società agraria. ID.,§&J;1 degna fu. possibile compiere i grandiosi lavori ._pA1t,;lti, sistem;izione del bao,no del_ Tirso, solo quando un11iJeg-

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