Critica Sociale - anno XXXI - n.2 - 16-31 gennaio 1921

CRITICA SOCIALE 31 time.rxista deviazione borghese e corporativista, nel pe– riodo della dittatura proletaria, ogni contrapposizione dei Sindacati opere.i ai Soviety, cioè dell'organizzazione po– litica del proletariato, la cui azione deve essere concen– trRta, unificata e diretta da un'unica volontà e da una legge di ferro. I Sindacati operai sono scuole del. comu– nismo; sono anelli tra il proletariato , neutro•, • senza partito •, che non si è ancore. completamente ,liberato dalle vecchie tradizioni e dai pregiudizi corporativisti, e il Partito comunista, che ue è l'avanguardia; e, pur re– ste.udo nominalmente neutrali, essi devono di fatti in– spirarsi alla politica comunista. Perciò in .ogni Sindacato dovrà costituirsi una • fra– zione• comunista, dipendente dall'organizzazione locale del Partito, così come l<1.• frazione• comunista del « So– viet centrale panrusso dei Sindacati operai• dipende dal Comitato centrale del Partito. Tutte le decisioni del Co– mitato centrale dei Sindacati_relative alle condizioni e ali 'organizzazione del lavQro sono obbligatorie per tutti i Sindacati e per i comunisti che ne fanno pai'te e sono revocabili soltanto dal Comitato centrale del Partito. Così, i • Consigli di fabbrica•, sebbene siano la prima cellll'l.a dell'organizzazione sindacale, non inter– vengono direttamente nell'amministrazione dello stabi– limento- e adempiono soltanto alle funz~ni seguenti: • promuovere la disciplina s'ul lavoro, impiegaRdo a tal fine tutti i mezzi, inclusa la costituzione di • Corti d'o– nore operaie •j attE>ndere, oltre~hè alla propaganda ge- • nerale, a quella del lavoro industriale; sollecitare gli o– perai a collaborare all'ispeziofle del lavor~; contribuire alla loro educazione, cercando di interessarli ai c6mpiti e alle funzioni della propria fabbrica, mediante rapporti, conferenze, ecc.; facilitare la scelta degli amministratori operai; sorvegliare l'azio·ne delle Commissioni per le ta– riffe, ecc. •. I Sindacati operai, a loro volta, partecipano~ d'ac– cordo cogli organi del • Consiglio Supremo dell'economia nazionale •, alla formazione dei Consigli di direzione delle fabbriche, per i quali al sistema dell'elezione deve sosti– tuirsi quello della scelta. in base alla competenza tecnica e alla capacità organizzatrice dei candidati. Cosi pure i Sindacati partecipano unitamente, secondo i casi, alle • Centrali • delle siugole industrie, al • Consiglio Su– premo dell'economia pubblica• od ai Soviety, alla nomina dei Consigli di Amministrazione regionali e delle • Centra– li. industriali. La stessa nomina del Comitato esecutivo del • Consiglio Supremo dell'economia na111ionale• è fatta in stretta collaborazion~ coi Sindacati operai, e analoga– mente vengono costituiti gli altri organi direttivi della vita economica, incaricati della mobilitazione, distribu– zione, registrazione e protezione della m&no d'opera. In coerenza a-questi nuovi còmpiti, i Sindacati operai de– vono far comprendere alle masse la imperiosa necessità di ridurre al minimo gli ~rgani collegiali dell'ammini– str11.zione, sostituendo ad essj a mano a mano la dire– zione , unipersonale • di tutte le imprese produttive. I Sindacati opera i devon~ mettere in particolare ri– lievo, nella loro propaganda, che la direzione • uniper– sonale , : a) non è affatto in antagonismo colla gestione operaia in generale, ma permette, anzi, una miglior uti– lizzazione degli amministratori operai disponibili; ò-) non lede nè limita in alcun modo i diritti della classe ,operaia 11è dei Sindaeati, perchè nessuna classf'_può adottare nor– me arbitrarie •li amministrazione non rispondenti ad una utilità tecnica;mentre poi i dirigenti delle imprese, sotto il cont,·ollo dei • Commissari operai • 1 sono pur sempre l'espres<1ione della dittatura del proletariato; e) assicura la scelta dei più con,petenti e il massimo di efficienza e di responsabilità; d) non esclude la partecipazione delle 'bliotecaGino Bianco masse lavoratrici alla amministrazione, ma distingue le funzioni della gestione diretta, che mal si affida a gruppi di tre o di cinque persone, da quelle del tirocinio alla Direzione, dato che la preparazione degli operai iti gradi superiori dell'a~inistrazione economjca cos'tituisce uno dei c6mpiti più importanti dei Sindacati operai. Considerato, perciò, che ai Sindacati operai spetta una parte vitale nella gestione industriale e nell'ammi, strazione economica in genere, destinata ad aumentare coll'eleva,·si del livello intellettuale della classe-operaia, il Partito - conclude l'ordine del giorno - deve .con– sacrare la piu seria attenzione al consolida~ento dei Sin– dacati, infondere maggior ferm~zza nel personale che li dirige, , coll'arricchirlo dei piu competenti e fedeli mflm• bri del Partito comui;,ista, preferibilmente di coloro che son<) passa.ti perJla severn scuola della guerra civile•, e opporsi a qualsiasi tentativo diretto a diminuirne l'impor- tanza. I La stessa riorganizzazione e subordinazione strumen- , tale al :arogramma· della ricostruzione eco~omica comu- nista è stata affermata dal Congresso per ciò chè riguarda. la Coopera«ione. Infatti, richiaQ1ati i vc,"tidel1'8° Congresso del Partito, , che avevano rettamei;ite indicata la stra,<l.a per il trapasso dalla vecchia cooperazione piccol_o-borghe~e, alfa cooperazione diretta del proletariato e del semi-pro– letariato •, si dichiara essere necessa,rip cqmpletàte l'o– pera iniziata ool decreto 20 marzo l919, tendente ad as: sicura.re al Partito una predominante influenza stille Qoo– perative· di consumo, da tr•asferirsi -ai competenti orge.· nismi di Stato m~n mano che. questi siano atti ali as~u.mer– ne il controllo, e da utilizzarsi dai medesimi come organi tecnici· subordinati per la distribuzione degli. articoli monopolizzati e sopratutto dei prodotti di• 'pri~a. neces– sità non monopolizzati e non ott<'nibili a·· mezzo delle requisizioni. A loro volta, le Cooperative agricqle e delle industrie r!lra]i dei contadini benestant\, dovranno es~_ere amministrativamente sottoposte al controllo delle Coope• rative di consumo a sensi d'el decreto 27 gennaio, e ag– gregate, come Sezione, all'Unione Centrale 1 , delle -Coope– rative, il cui Comitato dovrà pr~muovere la rioi·ganizza– zioae dei gruppi meno importanti di Co,opera~ive agricole, senza ostacolare l'iniziativ~ e l'indipendenza ciei contadini -produttori che le costituiscono, e restando le mede– sime per ciò che riguarda la produzione, esclusivamente sotto la direzione e il controllo del , Consiglio supremo dell'economia nazionale • e del Commissariato dell'agri– coltura. L~ realizzazione mt.todica dei principì_ fonda– mentali dei decreti 2(' marzo 1919 e 27 '!IJ'nnaio 1920 trasformerà, secondo il Congresso, le Coçiper~tivè, da or– gani ristretti di grnppi pdvilegiati, in organismi rispon– denti alle condizioni politiche· ed economiche della dit_– tatura del proletariato, destinati a servire in seguite come base per l'organizza.zione dell'approvvigionamento, della popolazione, secondo i principi del comunismo. ,, L'esperimentolbolscevico e· la politica socialista. Questi i punti soBtanzia,li del progrr.mma eco~omico . " approvato al!)° Congresso del Partito comunista r~sso; al quale sarebbe opportùno far seguire subito le _critiche teoretiche a lui mosse dagli altri partiti socialisti russì, prima .di passare alla constatazione dei risultati àella po• litica economica precedentemente seguita dal Governo dei S01Jiely. Ma di ciò diremo, con l!t dovuta ampiezza, nel prossimo numero, sulla scorta del rapporto della dele– gazione opel'aia inglPse. Si tratta, in sostanza, della cri· tica al dominio dittatoriale su tutta la vita politica ed economica della Russia ~a parte di un partito di mino– ranza, il quale poi suboxdina la sua politica agli iuteressi e agli egoismi d~i contadini e riesce a una sterminata /

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