Critica Sociale - anno XXX - n. 10 - 16-31 maggio 1920

' I . . CRITICA SOCÌALE 159 ciò il contadino si accingerà; ma· ';le·abbia diet-ro a sè• _la ,collettività· - a cui prQ-fitto.attuale e futuro egh lavora - ,che 'lo soc,corra neHo •sforzo e si \ISSuma il costo della· impresa, assicurando al lavo– ratore deUa terra un profitto sièuro. L'AGRONOMO DELLA« CmTICA ». SGUARDI. IN GIRO LA TEORIA DEL BùLSCEVISMO. Il « New Statesman » def 13 marzo pubblica un. breve esame della ·« teoria bolscevica», · valendosi - di alcuni .studi recèntemente pubblicati in Inghilter– ra (1). I libri di Lenin e di Kautsky, osserva la Ri– vista, manifestano entrambi un intenso desiderio dei l~ro autori di dimostrare i loro .rispettiv~ punti di v;1sta, appellandosi aJl'autorità di Marx; -ma, in real– tà, 'il lettore si trova di fronte alla esposizione delle due antitetiche concezioni di filosofia sociale, che so– no a base della seconda e della terza In ternazion'ale; e può, con lo st•udio dei dtte volumi . farsi una chiara' idea delle· teorie .rivali che operan~ ~ttualmente· in Europa. ✓- Lénin- considera lo Stato come « l'organo di dominio di una data classe», il « prodotto dell'antagonismo irreconciliabile; delle classi», una « forza che sta al disopra della società ~ che se ne separa gradualmen– te», « l'qrganizzazione- della violeri2a al fine di tener soggette certe ·classi.». Egli considera, perciò; lo Sta– to come· una cosa stessa, ai fini pratici, con -le or– ganizzazioni co.erci tive della società attuale - eser– cito permanente, polizi11-, · burocrazia. La violenta di– struzione di questo Stato è, pe~ciò, una condizione· pregiudiziale del socialismo, essendo assurdo il -cre– dere - alla realizzazione del socialismo mediante la conquista pacifica del potere politico, giacchè « là . repubblica democratica è la migliore possibile forma· politica del capitalismo» e il suffragio universale << un ~ezzo di dominazione capitalistica». « Il parti– colare potere· di oppressione del. ·proletariato da parte della classe capitalista, dei milioni di lavoratori per opera di un- pugno di ricchi, deve essere sosti,tuito da un particolare potere· di repressione della classe capitalista da parte del proletariato - la dittatui:a del proleta,riato ». Uno « Stato proletario», cioè una organizzazione coercitiva che agisca per conto del proletariato come classe dominante; dovrà soppian– tare lo « Stato cap~talista », e tutti gli strumenti di produzione clovranno essere « centralizzati nel'le mani dello Stato, 'cioè del proletariato organizzato co– me classe dominante». ~,Il proletarfato, una volta assi– curatasi la dittatura, non deve trattenersi dall'usare del suo potere .coercitivo altrettanto pienamente come i capitalisti hann9 usato del loco». « La rivoluzione, dice Lenin, è indubbiamente· la cosa piu autoritaria che si possa imal;\'inare ». Ma Stato pro)etario - sostituito con la forza allo $tata capitalista - e ditt~tura proletarià" sono espe– dienti di transizione, mezzi e non fine, e lo stessn .« Stato proletario», come organizzazione separat:i. dalla società, dovrà, secondo la frase cli .Marx scoin-– parire gradualmente. ·certo è ·che l'attuale 'mecca– nis?10 , dello Stato destinato alla dominazione capi– talista non può . essere adoperato senz'altro per il fine diametralmente opposto del dominio proletario. Esercito permanente e. burocrazia sono dominate da idee capitaliste; e un puro cambiamento del potere politico I non può alterarne il carattere. Il proleta– riat.o déve, perciò, distruggere il meccanismo esisten– te, armare il popolo e creare un esercito proletario e una amministrazione pr-0letaria. « L'essenza · della Rivoluzione. non è già che un·a nuova classe govemi , servendosi del vecchio_ meccanismo governativo, ma li)'V. I. ULu.11ov(Lenin)': Xhe state an4 rwo!,ution . • G. Allen & 'unwln. - K.&RLK.&UTSKY: The dictatorshiq) of the Ì,roletariat. • Natlonal Labour Preas. - Col. li.&LONB: The ru~sian republic. - G. 4}len & Unwin. - W. T. Gooos: Bolshe,mm at work. • AUen • & Unwin. · ·I h d . ) ' c e 1_strnggre ,quf!sto meccanismo e governi mediante una nuova organizzazione». Degno di nota è però, secondo la Rivista, che il sistema dei Soviety non i:Jcctlpa cl;e piccolissima parte nel libro di Lenin. Oltre a poche parole sullo Stato « composto dei deputati dei Consigli de~li ope– rai e dei soldati». Lenin fa. accenno nelle conclu– sioni del libro, scritte prima della riv,oluzi'one di ot 0 tobre, alla « distruzione del pari amen tarismo bor– ghese e alla istituzione di una repubblica democra– hca su_l_tipo_ della « c:;omun_e» o ad una repubblic;,a d1 Soviety d1 deputati degli operai e dei soldati - la dili'tatura, rivoluzionaria del ·proletariato»; con che pai;rnbbe _che il Soviet sia ,«,un» metodo di ditta– tura proletana, non l'« unico» metodo o l'« unica» fonn:t di organizzazione; la . cosa ess~nzjale essendo, per Lenin,· che il proletariato si crei una propria or– ganizzazione. .I:'argomentazione cli Lenin è, insomma, .. dire(ta a dimostrare la necessità di una rivoluzione violenta cò– mé l'unic.o mezzo per stabilire il socialismo e la conformità di tale tesi alle idee cli Marx e così. an– che di ~ngels, il quale, nota la Rivista, sarebbe, per 11 marxismo,• ciò che Paolo è stato per· il cristiane– simo. ·La Rivi,sta, invece, non si soffe.-ma sulle osser– v._azioni_ · di 1:,enin .sull'opera della dittatura dopo la nvoluz10ne, ·m parte superate dagli' avvenimenti e di. cui "trattano gli. interessanti libri del Goode e del Malone (1), i quali provano che, qualunque cosa pos:a essere la Repuqblic_a dei Soviety, essa non è pero una scena d1 anarchia senza legge, e che; se. il su.o Governo ha commesso degli èrrori, sono, questi, ·errori di forza e di autoritarismo, anzichè di debo- )ezza. L'essenziale è di capìre .la teoria con la quale 1 bolscevichi russi si sono messi all'opera, con uno straordinario spirito realistico, che li ha ,salvati, os- . serva la Rivista, dall'applicare tutte le loro idee pre– concette, nel periodo che seguì ai loro successi ini– zi,al'i. BOLSCE'VISMO E SOCJALISMO. Il libro di Kautsky, il quale pure si richiama a Marx, espone inve,ce la teoria ortodossa del sociali– s~o _tedesco, e combatte la «dittatura» da un punto d, v1s'.a democratico; mf, secondo la Rivista, inter– preta m cert,o modo. erroneijmente la tesi bolscevica, affermando che )a stta essenza stia nella instaura– zione ciel socialismo a mezzo di un movimento di. mi– noranze. Più esattamente deve dirsi che è un punto ·d1 indifferenza per Lenin che la .sua rivoluzione ·vio– lenta sia, fatta da una magg,ioranza o da una mino– ranza, pu-rc;hè si•a ·fatta da un gruppo sufficiente ad· assicurarne il _successo. Resta, ·però l'altra obbiezione impli~ita nelle critiehe di Kautsky, che i -socialisti non d.evon:o cercare di introdurre il socialismo fino a quando non ne siano matu·re le condizioni ·psicolo- - giche .e .materiali'. fino a · quando, cioè, · i 'sòcialisti non abbiano convertito la maggioranza a votare in · loro favore e l'industria non abbia raggiunto un gra– do cli sviluppo che renda il socialismo imperiosa- ,, mente 11.ecessario. Kautsky sostiene che la produzione' socialista non può svilupparsi che sùlfa base della grande industria e dedica una parte considerevole del proprio scritto a dimostrare che le condizioni russe · n'òn sono mature per il socialismo, concludendo (nel 1918) chè « ciò che avviene ora in Russia, anzichè la· prima rivoluzione socialista, è piuttosto l'ultima rivoluzione delle classi medie ... La rivoluzione russa non potrebbe assumere .un carattere socialista se non coincidendo con una rivoluzione socialista 'nell'Eu– ropa _occidentale». Secondo Kautsky,' le condi;ioni agrarie opporranno un ostacolo insuperabile ad og'ni specie ·di socialismo in •Russia, dato che il grande capi talismo in· agricoJ tura è una condizione neces- saria dell'avvento del socialismo. · Lo stesso Kautsky ritorna sul tema in un altro s.uo recente libro (2); recensito · dalla « Soziale Praxis » , (1) Si veda ora anohe A. R.&MSONB: Sei setti man• in Russia ne( f 9f 9. • Milano, Sooietà Editrioe Avanti I, 1920. (2) K, KAuTSKY: 7'.errorismus und ICommunismu.,. - Verlag Neues Vaterland. • Berlin, 4 Mk. I .

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