Critica Sociale - anno XXVIII - n.6 - 16-31 marzo 1918

70 'CRITICA SOCIALE stiou~ di diritto e quindi un problema internazionale, senza la sol'nzione del quale la pace rischierebbe di uon essere nè o-iusta nè. duratura. 1 li trattato cr'" Francofòrte, mentre mutilava· l'unità, francese, violentava il diritto degli Alsaziani e_ :i:,o~·e– uesi a disporre di se medesimi, diritto che essi hanno ripetutamente rivemlicato. , Constatando che, con la sua dichiarazione di guena alla Francia nel 1914, la Germania ha rotto gli effetti del t~·attato di Francoforte, .il nnovo tratt,ato di ,pace colpirà di nullità i vantaggi della conquista brutale e della violenza fatta alle popolazioni. Fatta questa constatazione, la Fraucia potrà dare fa sua adesione a una nuova consultazione delle po~Jola– zioni Alsaziane 'e Lorenesi. . Il trattato di pace po1•terà la firma di tutte le Na– zioni del mondo, sarà, garantito qalla Società ùelle na– ziuui, alla tinale la .l<'raucia si .rimett~i'it 'p•er ~rganiz– :t.are con la lil.Jertà e la sincerità ili 11110 scrutinio di ' .. cui convenà stabilire i [Jarticolari, la consultazione che fisserà per :sempre, iu diritto,· il destino degli Alsaziaui- 1,oreuesi e allontanerà per sempre dalla vita - dell'Eu– ropa umi discussione che ha gra've1uente pesato su cli CSS\l; C. - I. B~lcani., La U. l. prewette che tutte le violazioni o i misco: iioscimeuti del diritto dei po po 11, dei tl uàli i Balc'ani · i,10110 stati o sorw teatro, llel)bono fonu,are oggetto di riparazioni o di revisio11i. •J La Ser):,ia, il i\iontenegro, la l{uurnuia, l'Aluauia e .. tutti i tenitorì' oc,eupati militarmente dovrauuo es8ere evacuati cl.agli eserciti nemici. Dovrà èsser riconosciuto il' diritto dell~ popolazioui della stessa raz:t.a ;e &Eilllo• • stetiso' idioma aèl essere rinnite, t1nant10· lo, vo'glianci. Bsse dovranno avere completa ·uGert~t ùi de.terminare il proprio, destiuo, senza che sia tenuto conto delle pretese imperialiste ùell' tustria, dell'Ungheria, della 'I'urehia, e di qualsiasi aitro Stato. · Posti ll uesti priucipì, la C. I. prupoue che tuttò il 1froblemii dell~ riorganizzazione amn:1inistrativa dei _po• poli balc'anici sia assoggetta~a alla, decisione di una. Uor\ferenza speciale dei loro rappresentanti, o di una Commissione intemaziouale la c1uale agisca d'autorità su c1ueste b~si: a) in ogni Distretto, dovranno es.sere assicun11te alle razze in minoi·anza •libertà di .atltò110lnia •local~ e garanzie, pEilrlo svil.uppo della 101•0 civiltà peduii~re ;' 'b) dovranno essere garantite dappertutto la lib.ertà Llei culti e l'eguaglianza politica di tutte le razze; e) dovrà e~sere stabilita una unione doganale e postale comprendente l'insieme . d,egli Stati ))alcanici, col libel'O accesso di ogni nazione -al' SUQ porto natu- rale; ' d) tutti gli ::ltati uazionali dei .Ha:foani costituiran– uo una fçderazione per regolare, per ~1UtL10· consenso', tutt'e le questioni' di interesse. comtlJ.!e, lJ. - Italia. L,a C. I. es1~rime la ~ua bal~a sirii_pa~ia ye~· .: ..'l')OlJ©li ùi lingua e di razza italiane, i IJ.Uali sono stati, làsciati, fuori dalle fi:ontiere assegnate per motivi st1;ategici, in seguito agli accordi diplomatici del passato, al Regno. d'Italia, e sostiene la loro rivendièazioue t.end~nte ad essere riuniti a{ loro fratelli di razza: · Riconosce clté i-,ossono é~sere 1~ecessari accordi per '1alvaguardàre gli interessi legittimi ,del popolo italia~o sni. mii,ri vicini, ma riprova gli :;copi di c~nrruista del- .. l'imperialitimo italiajjlo, e i•-itiane possibile dare sodrli• sfazione a q nei bisogni legittimi senza Hl:lgairei bisogni degli alt,ri nè anuetiiere territori altrui. Quanto aHe, popolazioni' it~liane disperse 1rnUa epsta orientale dell'Adriatico, i rappo1·ti fra l'Italia' e la po– polazione ,jugo-slava ·dovranno 'fon<<lal.'si sn pri11clpi di equi.tre e. ùi con.ciliaz.i'one 1 p~r .evita1:e ,0g1.li motivo di hiture ·c1asoovdie. · · · , Se agglomerazjoni cli Slavi, sono com,}n·ese nella nuova Italia, e agglomerazioni 'di Italiani si troveranno in ter– :·itorio slavo, dov/'anno essel'e staÌ)ilite ~·aranzie reci– proche par assicurare alle unè e alle altre la libertà dell'autonomia locale e dé'uo sviluppo natltrale dell.,L loro particolare attivitit·. 1 (La (tue ai prossimo N1tme;o).. DALL~ R'IVISTE .l'ED~SCHE . i UN,\ STHEMENZIT.I \lAIJICE DEL SOCIAJ.IS1IJO. « H ,cuon· tlell'01muncipazi.one dell'uomo è LI·pr,olelariat.o, 1-a· l<~– stu è la- fìlosolk1 l!, sci-irnrn, nel 1844, CarhJ Man · e soggiungeva ,che nella, filosoOa il pl·ol~luriatd lì·~vn • la sua arme'sp,irituale. Gli è cl'te Marx stesso-' rumc, de·Ll'est o, Lassalle; - era. Yenuto dalla lìlu1-;olìa, e sulu più tardi, nel l'ice1•,care k1 rerità, l't)no··e l'altro 'si' fel'– mur,ono alle forze ecoilumi-che, com.e ad ele111énli fon– <1.amentalj della societù. Ma cume si se1'\'e ·ìl pl'oJcla– naLo;. qua,!, eouto tiene esso ~li q1uell'am1e s.piri•t11ale '! - Ben pi,ociol coni.o, qua,s.i nes&u11 conto: si lngnu Alfred Moeghc,h nell'ultiin,0 fascicolo dei So::ialistische Monalshefle. Mentl'e il ma,rx-ismo sca,Lul'isce d.alJ'eoo– pomia l)oliUcu. e dulia mlosofìn, l'cleQ'}<:mto.filoso•fku viiene .sel'111p,re p,iù res.p~i;ito, i't1 ulpiin:Ù1 liJil~a, Da (!]Ualun– qùe p,arte vq,lgìarno, ,jJ nostro s-g·l!l,a1:do, dòbbif1,mo, ri_– conosoere, ,c;,he, nell O'J.)era,del Partito, la filbs,?fia- e tr.aittait.a·come uha frghastni. Le discuss~oni filosotfichè · sono unu ra.ri tà. Ne~ p rogr~mmi didascalici delle or– ~anizzazioni sòciialis.oo qua:s.i.tnon -vi· ,è pqst.o -per la lìl'osofia. La l etteratura filosofi.ca d e·lla .socialdemi0c:ra– .ziai è dii una 1~0, 1 ertà 'sttr neiìacente. Le ,opere fìlosofiche • nell,e b\bl'ioteche del Plirtito si possono contar su\l,c dita. I pòchi scrittori ·socialisti di filosofia, alla },oro volta, per qu.anto i loro l.avori siano scritti- in modo P:ian9 e a,c~e,ssibil~ a ttttti, _s?nno troppo .bene q1trn.1it,o sia sc;ars◊ 11,favore, che essi me ontrano ,pil'.'.e,fìSO· i\ pub– bJ.ico ·e p,resso le redazioni dei n.ost.ri gi,ol'na,li. Questo stato d:i'co,s~ - Mnstat a il Mo eglich'- lìnirà 1 p_e1·~~juscir fatale al; P~r.tito: e, il ,peg,gi"o. s.i è ché rL,;::i Partit.o s,tesso non v,ede què,srt@ •Jil 1 e,11;i.c~lp, me11tr:e .p~n- 1:-. , S!l•t©h borghesi molto:'l:'~t:i·ess,o, depilora>no q111,es:f()J èc shli'<e,- n_ienzimento di tn:1~ delle princ'ip,ali raclipi d:e,J sò'~ia-; hsmo». · . ., Eppure, le ma,sse m,u,rci1at10avanti, come d'isse già . · Hegel. M.a,rciàno aw1nti, in un prepote.nte bisogno di i,sti>uz.ione. Anch'esse h~no ~oompresp; ch,e ·sapei•e -~ potere; e ,a, questo potere v,oghono partecìpur,e <;;ome• a tutti .gJ.i altri. ·Ornene, è no~tro 1l•overe sodd\sfare qu.esto bisogno entro il inondo (!cll~ nostre idee. La 'filosofia ,è e restii\ •l'adice e o çironn del !V ktrxi smo. Senza cli....-essale- 'm,n,sse non- p.os -son0 avere i ,d.ea {!lel!.aclir~– zione, in, cui dellibono mt1 roi,¾1•i,;1101 1p.oss ono avere, intorno ,al senso ,rleNa vita e ciel. mondo, quella chia- 1·e zza, ,che telil1,pern l':anjnw. e< Non ·-l'\ppena 'il lamipo del pensi.er- o ~ s,cris~e ·M,m·x - sarà onclt1to s11questò ing ierno sm olo ,r:>-o.p'okwe,. che••è il ]31' 1let::ti11Ìal<>t >SiClom-, 1 ' Pl(;l1'til 'em,Q,1.1,ei•pG 1 7~i•on·Eil <! lèll· •"fecl(\l:ko, ·ed ~~s·o;',èl~vte,nt..er·à · uomo». Ma,,dov€·. non. è an,eorn cci.cl11fo il lamp:o.,del. ' · •pensiel'o, •,\:]oveha·nno vpce ih capitolo te,o,le nom filo– sofiche, l'inclivklno s:.ù1à ,sernpre nn mu-zo· u,òmò; nEill rrì,i,gli,ore d'.ei c,-,asi,11esterà un,. so~nu.tore, esw,tjoo. Occorre d'u'hque c;hwe al P,e~!s.1e~·q_ de'I '))~'ìJl{fA:lri•ia-to anche una base lHos@fì-ca.L,l .so.l .. L base ecw1iom1i;a:per la ,concezio]ìe ·del monde, non è sufficiént.e, A-p!J.)nnt<, perciò Mnrx . oleva. ò;ire ,che, 11011 nppe1rn nve,-se scossn cl,a.ldorso. il ,péso ec:0110IT)ico,nvrebb~ ·scritto unfl Lo– gicà, una Dia,lettic-a, L1na.'Storia dell:a Fjlosofk1,: ~111·- • . . I I

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