Critica Sociale - XXVI - n. 17 - 1-15 settembre 1916

236 CRJ.Tl0A SOCIALE ·. VERSO UN " 4· AGOSTO ,, ECONOMICO? I A udire i .s-olenni propositi, espressi dai rappre– s,entanti -eoonomici e politi-ci della borghesia inglese il 4 .agosto - data fatidica nei s-ecoli per J.e-classi do– minanti,! - questa guerra· dovrebb'esseI'e l'ultima e segna-re !a•nche la fine d-ella· guerra fr.a J.eclassi. Ini– zierà essa, almeno, modificazioni sostanziali, oltr-echè neUe cos-cienze, nella struttura sociale? A Londra, in un Comizio al Queen's Hall, il primo Ministro, Asquith, così definl l'obbiettivo degli Al– leali: - « uguale indi-pendenza dei piecoli Stati come dei -grandi, dei deboli come de-i forti, garantita dalla volontà dell'Europa (e, io spero, •non della sola Eu– r-0pa), contr-0 l'oppressione, le cupidigie internazio– nali, il di,sonesto ri-corso .ali.a- forza nelle controver– sie .... ; µ,nione delle nazioni federale nell'intento <li assicurare una esiste-nza più libera e piena a mÙioni •e mili-0ni di uomini che, generazione su generazione, ,coi lor-o sacrifici, salvagua,r<lano il pI'ogresso· e au– mentano il retagg'io dell'uma~ità », I lavora-tori - poiehè a loI'O si .allude - v-edranno dunque il lupo mutare pelJ.e e ,costume? Maidelle promes.se dei «politi-ci» - in quest'oro ~ conviene d iffidare. V eniamo a gente più « pratiea ». A Glascow - pure il 1 4 agosl-0 - i rappresentanti <li ben 250 stabilimenti metallurgi-0i e navali di S-co– zi.asi riuniscono per <livisare 'i. m_odidi battere la oon– conenro tedesca dopo la guerra. Deliberazione: « Data la situazione senza pr~denti -che la guerrai creò e l'-incer.tezza dell'.avvenire, tutte le Ditte met.allurg'i-Ohe, e m~niche d'Ingbillerr.a e. Scozia òo-vran.n-0unirsi ' in un.a forte organizzazione ,centrai.e, capace, di risol– vere gli -importanti problemi imminenti, e le organiz– zazioni- ad esse -0onness,e <lo,vranno ,es,s-er,e fortemente o.·iu ,tate.ad .assol~er.e i foro còmpiti ». E il Presidente gJ,ossava: « Il costo, della ,guerra -ci impone di ,sviluppare al più p !les.to tutte le nostre fonti, -anche po~enziaJ.i, di ri-0chezzà. A ,ciò è necessa– rio eJ.iminare .ogni rivalità interna, ogni avversione personale e ciò ~he fu chiamato lotta 9i classi. Nes– sun margine dee lasciarsi .a sperpero di energie in siffatte deleLe:rie-contestazioni. « Dirà qualcuno che un -primo passo fu la -cr.eazione di un M-inistero dell'Industria. Ma la .s.alvezz,anon è nel moltiplicare i Di,c,asteri. 'Ciò -ché o-0eorr~ è org.a– ' nizzar-ci perchè i Ministeri lascino· dirigere le indu– ·strie .agli indus_triali, che le oonoS:C-On.o .a.ssai meglio dei ·politi-ca-nti,e dei funzionari ». · Il Times, ii'-gran<le, organo della. borghesia ·inglese,. pl,audiv.a ,a ques·ti pr,opositi e· raooomandav.a di non · contare sulla protezione gov,ernativ.a, ma di rifor- · mare· arditamente i metodi indus.tria,li antiquati. È, inve ro, se alle promesse tenessero dietro i fatti, qui, ,a.ss ,aipiù che in modifiche di confini o di ordinam,enfi politici esteriori, l'azionè della guerra lascerebbe- un ,50Jco. Delerminisuio economico, del resto, in cui. con– sentono anche i nostri Nazionalisti per bocca del loro Corradini, pel quale - (così egli parlava alla Ca– mera di Comme-rc'io·di Genova) ·_ « l'.az'ione politica di ogni nazione, anche quando sembra colorita ·da, una .apparenza <li se!).t1ment-0,è e dev'essere sempre in-. spirata d.a, mire '<li tornaconto,», perchè « l'e-OO·Il-Omia è la m.a-teri,a, della· politi-ca e questa la forrria di quelÌa ». Non udile l'eco di Oarlo MaFx? « Il modo deÌl,a prod1,1- . zione della vi;tiamafociale determina inn,anzi e s·opra BibliotecaGino Bianco tutl-0 il processo soci.aie, politico e i-ntellettuale della vi~. Non ·la coscienza, dell'uomo determina il suo es– sere sociale, ma quesl-0 determina quella». (Prefa– zione klla Critica dell'E'conomia Politica). Ora i• propositi, espressi dai due leaders citati, toc– eano tr:e. punti: modo di produzione, pl'oprietà, sa– lario. Esam:ini,amo-li,ad uno ad uno,· non per .J.anciarci in .anticip,tzi-0ni alla W,e,Jls, ma -restando nella ,chio– stra dei fa~ti attua.li , memori de.Jl',ammonimento del Maestro, -0he '« una. formazione sociale non peris-ce finchè non si.ano tutte •,sviluppa-te J.e fo-rz.eproduttive per le quali -essa ha spa,zio suffìcie~le; e nuovi rap– porti di pl'oduzione non subentrano se prima le I-oro condizioni materi.ali non sien-0 state cov.ate nel seno della, società ». La tecnica della produzione. Up.o d~i caratter,i fqndan::ienuyi <l~i, rapporti bor– ghesi di produzione sta nell'a:ver sostituito .alla ge– ra,r,chia, .alle corporazioni, ai privil_egi feudali ,dell.a pro-prietà ..:_ che• inceppavano l<1, p.r,o<luzione, scam)Ji,o di ag:ev,o.Jarl,a,- Ja, libera concorr,enza più sfrenata, sola forza capace -:- .sotto· lo. stimo-lo 'dell'iniziativa e del– l'interess-e, individuale• - -di compieI'e miracoli d'ener– gi.a, con _risultati non m.a-ivisti. E ciò si avverò per tutta I.a prim,,a,.metà del secolo XVIII; ma già allora, fu chi previde, che, nella grande industria, I.a libera conoorrenza, colle crisi <li sovra– pr-oduzione, avrebbe- mina-0eiato se stessa, onde J,n necessità « o di rinunziare ali.a grap.de , industri.a - .assurdo manif,esto - o .cti una nuova organizzazione, in ,c.ui la pr-0duzione ~ociale non si.a più <liretta d.a proprietari di fabbriche in -conoorrenzai reciproca, m.a dalla, intero, s.ocietà, giusta, un pi~;o p·reol'\linato e pei bisogni' della collettività»,. (Engels, ne:!. 1848). A questo, non .si.amo ancoro·: ma siamo già alla ne-· gazione della .libe;çi concorrenza- -come fattore indi– spens,abile de.Jl.apr,oduzione, e al· cor;,e,ttivo, della ,0r– g.anizrozione n.a.-zi-ona~e delle forre p,r-0duttive: .ossia limitazione dell'an.archiea :iniziativa individuale ,e suo coordinamento ,a fini, -che travalicano l'individuo per servire al gruppo, alla ,categoria, ialLa: ,clas,se. · È .il principio « ledes,co » dei «,cartelli»· industriali, che Francesi e Inglesi, per spirito individualis.lico e perchè ,subiv.ano le offese d-el· pro-lezioriismo e del dumping •g~rmanico, ripudiarono a parole-, ma fini– rono per adotta.re in faUo, le esigenze -te.cniche vin– cendo le repugn,an ze mora-li e le tradizioni di stirpe . .E Jn Ge-rm.ania si prevedeva. A Jules Hure-t,.i-n viag– gi,q di scoperta nei campi dell'industria germanica, · diceva, or s-onÒ,cir,c,1,dieci anni, uno dei prin,cip.ali f.on< l.at -0-ri d «Cartelli-», ~ proposito di, « Ca,I1telli » ,Ln• ternazion.a-li: « lo credo .alla loro necessità ooono– mfoa . Dopo aver compres-0 ,come fosse folli.a rovin.arci f.ra T edeschi, -ci chiederemo ugualinentè che bel gusto· ci sia , a r-0-vinarci fra vidni. E, se non arriveremo al– l'unione stretta dei produttori <li tutt1 i Paesi, ,chie• <leremo .al « Carlell<,> » -internazionale un rimedio alle crisi e il mant.en_imento nel mer-cal-0<li _prezzi r.agio– qevoli (1). Cosi un teorico inglese, l'Ashley, nel proem1o ail.a versione inglese testè u&eita del celebre Mittel-Eu– ropa di F. Naumann, rioonosoo la superi-0-re organiz– zazione germanica: ~ ..... Rim.an:e ,che 1,a GerlllQnia è . , (Ì) HttRET r De Hambourg aua: m1J,·chés',le ,; Pologne, p, 876 (Paria, Oharpentier, 1908), '

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