Critica Sociale - anno XXVI - n.16 - 16-31 agosto 1916

CRITICA_SOCIALE 231 R u quadrupléce sentiero n verso il socialismo,e la guerra I. Sidney Webb; l'« idea factory » d:ella Fa_bian So– ciely, l'intelligenza dominante del « socialismo ammi– nistrativo », oome lo èhiama W,ells, ha ripubblicato un su-o saggio, scritto nel 1909, f.aoendolo preoedere da una prefazione, che dà al lav-oro un nuovo sapore di attualità (1). · Il saggio traccia, in rapi<l.a sintesi, 1'elinee generali delle. tendenze ·verso il so-ci.alismo manifestatesi !'\egli ultimi tre quarti dello ,scorso secolo, e merita di es– sere largamente riassunto come espressione caratte– ristica- di quel socialismo ,fabiano, sul qual~ .avremo occasione di ritornare p.rossimamente per indicare· ai lettori della Critica _un magnifico reoentissimo." li- · bro sulla storia della famosa Fabian Society 4i Ed– w,a-rd R. Peace, che ne fu p-er 25 anni segretario (2), Il grande miglior.amento ve.rificatosi rielle oondi– zioni delle -classi l.avoratri-ci in-gl-esi negli ultimi 50 anni del secolo XIX non è dovuto, secondo Webb, ai prog.ressi delle •scienze fi-si-cheo biologiche e alìe inv_enzioni meccani-che; progressi questi, di-ceva Mili fin dal 1848, che no-ri hanno aHeviato in passato e non leniranno nemmeno in avv,enire, da soli, la sorte de-Ue classi salariate. Ciò che ha. trasformato il miserabile filatore di cotone del 1842 nel filatore di cotone di Bolton del XX secolo non è stata al-cuna scoperta. m-ec– can-ica, fisiea, chimi-ca o biologi-ca, ma « una oerta s•ot– tile rivoluzione nelle idee degli uomini, Un oerto pro– gresso nella nostra conoscenza delle leggi sociali e conseguentemente un certo aumento nel nostro po– tere di influire sui fenomeni .sociali. Questo potere ha preso forma in speeifici movimenti -sociali asso– ci~ti -con l'azione muni-cipale e colla eooperazi,one; colla legislazione sulle fabbri-che e col tradunionismo-, con l'igiene e l'educazi-one, la benefi-cenza e Ie provvi– denze collettive per gli orfani, gli ammalati, i vecchi e con quella forza, sociale, ch'è vagamente definita e oo– munemente designata col nome di sociali-smo. Mentre chimica e fisica erano all'opera nei loro laboratori, questi movimenti social-i hanno prodotto un nuovo tessuto sociale, trasformando graqatamente la società umana». Questa rivoluzione nelle idee. modifica anzitutto le basi dell'organizzazione locale· della comunità, la quale, da .una associazione oligarehica di. pr-o_duttori, raggruppati ,sulla. base delle loro occupazioni produt- 1ive, sj trasforma g:riadualmente, dal principio del se– coio XIX, in un-a v-era -e propria associazione demo-cra– tica di -consumatori per il soddisfa-cimento dei loro propri bisogni -collettivi, che raggiunge il suo pieno svolgimento nel éosid~Ho « so-cialismo mun.icipale ». Questa attività locale collettiva è in costante e cre– scente sviluppo in ,tutti i paesi e, pe·r quanto manohino ragguagli statistici completi sullo sviluppo delle im– prese municipali, questo è certo: che nell'Europa oc– cidenfale la loro estensione, varietà e suooesso ere- · (1) SIDNEY WPJss: Towards soctlll ilemoc1·ac11Y .4. stua11 o( sodai ep<,lutlOn au,·ing the past thre&-quarters of a• Cent1tr11. - London, 1916 (Fablan Boolet;ye George Allen & Unwln). (2) EDWA.BDR. PEA.0111: The Mstor11 of IM Fabian Boc,~t11. - London, A, O, Flfleld, 1916, 2a Gino Bianco scono r.apièlame-nte ogni deoon-nio. In Inghilterra, per esempio, il oapitale compl-essivo di questo genere am- - min~str.ato diai Comuni ammonta ·a più di un miliardo di sterline, un totale che probabilmente supera tutto il capitale dell'Inghilterra all'epoca di Elisabetta, del– l'Inghilterra di Cromwell e anche di quella di sir Ro- bert Walpole. « La figura tipica dell'Inghi_lterra me– diev,al,e è il '/orci; il tipo dominante dell'Inghi!terra di un se-col-o• fa è il landlord e il capitalista propri-etario di fabbrica; il personaggio più caratteristico dell'In– ghilterra del XX secolo è il consigliere oomunale elet– tivo, il -maestro elementare, il medioo scolastico e il tecnico comunale»: Ma non minore 'sviluppo eibbe, sopratutto nell'ultimo ·period,o del secolo XIX, un'altra forma dell'organizza– zione d-ei oonsumatori, basata p~rò questa sull'asso– dazione volonta·ria: la coop-erazione di oonsumo, di-_ v-entata un grandios-o movimento i'n tutti gli Stati ,e che in Inghilter·ra- abbraocia due milioni e ·tre quarti ·d,i soci, in gran parte operai (circa ·1;5 dell'intera po– polazione), dispone di un capitale· di ·5_5mii.ioni di sterline e, a mezz.o di ·un esercito di 50.000 impiegati stipendiati, senza che vi sia il suppo-sto in.dispensa-. bil,e inoentivo del profitto individuale, fa un giro di affari di o·ltre 12!) milioni di ste-rline all'ann-0 (somma sup-e-riore alle entrate complessive di tutti i corpi amministrativi locali messi insieme), e produoe diret– tamente una parte ,considerevole -delle-cose che vend-e ai pr-opri associati. Socialismo muni-cipale e coop-erazione di consumo insieme hanno posto in Inghilterra sotto il controllo collettivo la produzione e distribuzione di beni e di servizi che rappr-esentano una spesa annuale di qu91- cosa -come 200 milioni di sterline· o approssimativa– mente di l/8 di tutte le spese personali del Regno Unito. Questà enorme estensione del controllo e della gestione collettivi della pr-oduzione e della distribù– iione delle ,cose di -cui viviamo ha avutò come conse– gu-enza grandi cambi-ame,nti sociali, so-pratulto nelle condizioni di vita delle classi lavoratrici; Perchè ciò -che ,caratterizza la cooperazione, rileva i"l W,ebb, è ,che essa è un movimento senza grandi p-ersonalità intellettuali,- in cui integrità, prudenza, e una -certa attitudine di migliaia di membri di Comi– tati, che prestano J,a lo-ro opera disinteressatamente; hanno valso più del genio. « Ed è, infatti, piuttosto per l'influenza intellettuale e morale eser.citafa sui suoi so:ci e per l'-~du-cazione del ,carattere, più che per ·aver inca-raggiato .al risp.armio, che il movimento coopera– tivo ha prodotto una benefica rivoluzione in decine di migliaia di famiglie operaie nei oentri minerari -e manifatturieri, e ha contribuito così largamente ali.a trasformazione sociale d,eHa Gran Brettagn.a.... Al mezz.o secolo di tirocinio nella amministrazione pub– blica e nel funzionamento delle istituzioni rappresen– tative, reso possibile dal movimento oooperativo in quasi tutti i centri min-erari e manifatturieri inglesi e s-cozz-esi,J,a,classe operaia britannica deve buona parte d-ella sua educazione politica». ' Nè si dica che la -cooperazione, vittoriosa nel campo della distribuzione, è fallita nel ramo <lella· produ– zi-o·n.e. Le gran-di impr-ese agricole e industriali orga– nizzate daHe grandi Coope·rative di consumo sono una luminosa pr-ova del contrario. Ciò che è fallito è l'e– speTimento della cooperazione di produzione, della « fabbrica che si governa da sè », basata sull'opposto principio, il vecohio principio della associazione dei

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