Critica Sociale - Anno XIX - n. 7 - 1 aprile 1909

CRITICA SOCIA LE 111 perficiali clw <•rt)do,no d1 pc,wr risolvere tutte le questioni col solito ftH·mnlario delle fra'-i fatte. .È per<'hè ~o chi' non hi~ni,.?IH\. penltre tempo nella ,hfel:òa.cleg- li intere~~i proldari; è perchè so quanto sia 4h1licil e ai.H•,·oh\.re ni lavoratori ras1:e~a nel campo economico, 1utt->llettm\le, politico. Be!...'l.lenrlo la linea del minimo ~ror1.o e senza a~1tare rhnanzi ai loro occhi i.leali illusori. che. poi. nella man– cata elletluazione, li nllontaner~bbero. delusi, da noi: è perclu\ e.o quanto ~ia difficile riformare ~e– riamente, in (lue~to fH'Cidio._o paese che è !"Italia. e quale immane Aforzo occorra per perl'ezionare la nostra pt"gantt> e, 1uTt1g-~initl\. macchina burocratica - vero i.trunu"nlo di tort.m·a pe.r i~premer quattrini dalle ta~che dei cont.ribue11t1 e per erogarli in ispe-se pazze o improdut.tive; è 11~rchè so con 11uanta ttstuzia e tenucin. i pn.ras~iti del monopolio e <lel protezionismo sappiano difendrre le loro posizioni a danno dei consumatori e, quindi, in prima linea, 1 rlegli operni; ò porchò eo qun.nl ,o sin. lun140 e dif– ficile trasfonnnn) (IE>mo<' rnt,icn.n wnte e socialistica– mente gli organi del p11hhlico potere 1 di guisa che si affievoli~cano le loro fnrrnioni di polizia e di mi– litarismo a vnutag-~io dello sviluppo di quelle so– cialmente utili; é perct1è1 infine, so qualr sforzo giga.nte~co occorrnà compier e per trasformare lo "Stato di polizm . ., in uno M 8ta.to popolare del ili– ritto ,, che rappre~enti nei limiti delle forze an– tagouiche lit rhmltnntr più utile e più r1iusta possibile per gli mtere,;z-ii del mag-gior numero dei cittadini: - t' pen'iÒ rhe io sono u~cito anche in frasi amare contro gli ignavi 1lell'azione e i 1){)ltroni mentali, che conquistano le cariche per curare so– pratutto I loro inte-n•~qi pPr~onali elementi 1 questi 1 danuo~i in tutti i partiti 1 ma 1la.nnosissimi pei so-– eia.listi) e c-he 1 o per fat.nità o per mancanza <li prepa.rnzione., non i::ianno compiere alcuno sforzo per apportare uu qtmlrhe- contr1h11to personale alla. re– lazione dei molteplici problemi che IA.vita pubblica. impone, e imporrà sempre più numerosi, al partito socialista. Le frasi amare c:011te11ute noi mio scritto, più che un rimbrotto o 11111\. recriminnzione, volevano es::;ere 1111 i11cita.me11to al moµ;lio. Le ultime elezioni hanno portato 11,llu. C,unorn un Grnppo socialista assai llllllH'-l'OHo. Il Pflf'~f'I, gli strati più poveri della popola.ziont>., molto i:.'at,tonclono da ei.:iso. Il mio augurio più l"(•n·ido è che esso non abbia a frnHtmrf' le HJH"l'f\.11:-:e III p,;zi:io ripo~te; che tutti i 1leputati !,:ocialisti, -.e non nel fulgore tlelPingegno. almeno nelht te11aC't'- huona. volontà, abbiano a,t imitar te - o ~'illppo 'l'nra.t1 - che spendi tutti i tei-lon della. ttut atti vità per l'inn alzamento eco– nomico e politico del proleta.r1a.to italiano. ETTORE )lARCfilOLI. GLI ISPETTORI DEL LAVORO Chi dovesse rlspoo1loro alla domanda se in Italia run– zionl un Iepetlorato del lavoro, sarebbe imbarazzato a rispondere. Caso strano per un pae,e dove l'organamento burocratico ò sempre pronto a creare posti nuo,•i, e dove gli impiegati sono ,mmentatl con un crescendo inquie– tante, l'lapettornto del lavoro non ba. avuto rortuna. Pareva a tutta prima ohe so ne volesse rare a meno. Già la leggo rrnl lavoro notturno, o sul lavoro per le donne ed i fanciulll, sombravn, sotto il rapporto della sorveglianza tecnica, una COdl\alla leggo sanitaria, (ta11to che, so la momoria ml servo, nel testo unico della legge sanlhria di questo t1tes~oanno, si 11000incastrati anche i capitoli pii, lntoromu1tl di quelle legislnzioni)i e i me– dici provlnciall alle cento ed una incombenze dovevano agM"iungrre nnrhe queMtn, 111 dl\·entaro i sorveglianU di una legge Rociale do! lavoro . l'oi ci el do,·e e~~ere acrortl che l'l~pezione del lavMo, e il controllo In KOnoro sull'a1>plicazione delle leggi e dei regolamenll f'he lutere~-inno li la,·oro, non può esiere affidato al medici provlnclall 1 taluno dei quali ba già il non lieve J>Ci0 della tutelll da quella delle acque a quella dei,rll eiliftci scolaitllrl, lnqlno alla pulizia urbana !,i di oltre ◄00 Comuni; o, salvo orrore, nel 1907 1 il Mini– stero d'Agricoltura ha cominciato a Rce1iliersidei tecuici 1 •lestinati a i-1pezionllre gli stabilimenti inrlustriali (1). E un Inizio: e un Inizio anche modesto, vale più delle piì1 orgoglioqc Intenzioni. Ma cominciano ora i ma: i.i orgaoizzeri\ un vero e realo hpettorato del lavoro? E ,~ sorvegllam-:a dol lavoro dh•ent.orà davvero una. fun– zione cli Stato? Y'ò chi perHIRohe ~o no può fnre a meno o che i Co– muni possono e!lsl lltm:i-il provvedere cogli organismi che già hanno (In quo'ltl organi-imi si trovano medici igie– nisti, chimici, lng('gnorl) nlln Aorveglianza; ma, se si guardo. qun11to nitri paol'!I,a mlglloro sviluppo tecnico, hanno ratto, nn,co rncllmento la f'Onvinzione cbe ad un Ispettorato <lo! luoro, 11lnllUre molto snello, si dovrà arrivare por forza di CO'IO. Altrl 1mosi hanno dnto In questo campo un esempio lodevole: e Il lodevole non si rireri3ce tanto all'organa– mento, quanto aliti persone. L'Ispettorato è buono se chi lo compone ha della fodo: ao l'Ufficio è rirlotto a quello di una nuova rorma di Polizia pubblica, i frutti saranno ben magra co~a. A vvleno lo 11te11':I0 nell'opera di profi– lassi: sen.r,!lontuslumi I ri11ul,ati sono nulli, e l'entu– slumo ò il lievito che J)ermelte le trasformazioni dei costumi e dello abitudini. Jl Belgio, ad CA., IHl degli hpettori che sono qualcosa di piì1 che del controllori: essi hanno imparato ad esa– minare i lati deboli del lavoro, a studia.re i problemi pratici che ad O!t!fO al connottono 1 han trovato nuovi mezzi 111 JH0\'0nzlono eoutro lnrortunt e malattie pro– fesslonnll1 ed hn,1110rnC'colto una mirabile molo di ma– teriale <li Hhulf, l!Ul{U-0ronrlomocliflcaz\oni, regolamenti u11ovi 1 dl.~posltlvi teonlcl 1 occ. Cosi sono UMCllo dagli ll'lpottorl del lavoro del Belgio inchieste che sono mo11umontl di sapienza e dl tatto; ed etBI hauuo finito col portare tale beneficio da riuscire "Uenevlsl a operai o indu-.triall. Che co,a t1I potrà raro In Italia? La domanda so l'ò fatta nnehe il Carezzi, che da qualche anno el occupa con molto amore e con molta competenza dell'lgiono del lavoro e che ba girato tutta 1'1-:uropacentrale por vedere ed imparare. Ed anch'egli 1 prima di ogni altra quedione, pone questa: chi saranno gli Ispettori del lavoro? Alcuni 1>aesl hanno tagliato corto alla discussione, affermando cho gli 18pottorl del ln,·oro debbono essere scelti tra gli Ingegneri, corno quelli che hanno più atti- (I Prl'Cllfl!m•JJH', Il 1•rOK•'flO lii IAJlf"ltorfllO \(•J\11(> l1oulato nell'urna dallll ('flmera Jl('r 0Rtlllli1 llll'llllors. ministro ~Il- l'lllltS.I\Oj Il 8\ICCE'S· sorl.!, on. Cocco Ortu, glrì, \11, cllOkoluì. s111tut11rln,ehf' lmJledlsce (\J ripresentare lo 1t1••MCJ cll11f'f(1H1 di lt•l(l(O nella medesima seutone, pres11111tu1do (I fMt'(•THlO np\ll'OVIU'O unn llf'llll)IICO INf/Clll!l flruuularlll, colta qunlo ru1·0110·1•one<•M111, 110 m1 fl llru l\lll\UC\ por la ,·!gllanrn. sul ln.voro: 111 ~f'/CUlto II l'll(l VflllllOl'O !~IHu!U, RlifL dlponden,.a dOll'Utnt'lo dol 1,nvoro, I r11•001t 111•rt•omlnf'lurn c11 'l'orino, ~11111110, Brf'scin C lh)IO(l'll!I, 0011 !(IUrhH111'10111l r1MJ1f'Ul\lllfi{'llt(' eRtt'~fl ftl l'lemoutll O 11,1\lll.lgurt11 1111n 1,u111l111r,1111 111 llreaclouo ed Il.I \'1•11e10 - ll.1- l'Em\119, 11.1111 IIOIOlll(!l/1 1•1\ Illiri 'rOil('RIIR. Ojj'lll ('lrl'olo ha un Ispettore e11,po,dut• ·~,i(IUOr! lllft'jj'U,•rl, 11111) I 11;>rfllO - (' tpll't\O di ~11111110 flll<'he una OJJl'ral11. )'ra brcn• ITftldo di•I f,1noro 1rnbbllcl1eri1 un volume di Rela:i:10111. (,\"ota dtllo CRITIC..l),

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