Critica Sociale - Anno XVIII - n. 4 - 16 febbraio 1908

CRl'l'lCA SOClALE Vero ò che tutto questo è un ragionamento astratto 1 perchè in Italia l'ipotesi d'un ministro socialista è tanto pili lontana quanto meno è vicina quella d'un ~inistero semplicemente democratico; ma noi atfrettiamo col de– siderio il giorno iu cui il proleh.riato possa partecipare al potere uou per mezzo dell'amico Turati o Treves o di qualunque altro de' nostri mag1?lori intellettuali, ma dì un operalo autentico, cresciuto ed agguerrito nelle lotte quotidiane, di un rappresentante insomma della Courederazione del l~avoro. È il migliore augurio cho iu questo momento noi pos– siamo fare al proletariato Italiano. 0. A. ANDRIULLI. LACRISI DEL SOCIALISMO MANTOVA li. Il fc110111e110 d'arresto e {l'involuzione. L'ottimismo f'erriano e le sue conseguenze. La tendenza rivoluzionaria, alla quale J!Jorico Ferri diede il prestigio, malaugurato in questo caso. della sua persona e della sua eloquenza, fu, più che una rtevia– zione o un fatto nuovo, un fenomeno d'arresto di svi– luppo, o il fl.ssariti e il cristallizzarsi d 1 uno stadio d'iu– fantilitù. La più matura coscienza - anzi, la II coscienza ,, sen- Tnvinncloci questo articolo, l'amiCo prof. Audriulli z'altro - consiste e si manifesta nell'analisi di sè e ci sollecita, con pa.1·010 troppo cortesi, ad appor\'i nella conseguente revisione dei propri pensieri e dei una di quelle postille u che hanno avuto anch)esse propri atti: revisione la quale porta, dolorosamente to.- ci scrive - tiuita µarte, insieme ai vostri arti- lora, alla distruzione di idee, di credenze, di dogmi, ra• coli, nella formazione della nostra dottrina,,. Lo dicati in noi nelle primo epoche della vita. ringraziamo del det,iderio1 Plll' respingendo l'elogio Ora, tra la fede nel son!lo religioso della parola, ch 1 è certamente eccessivo. )l'a, frnncamente, non sentiamo il bisogno di nggiungere parole nostre. cieca, assoluta, rigida o aborrente da discussioni, e la· Potremmo, ò vero, accampare qualche riserva sulla rede scleutlflca, ch'ò convincimento sempre disposto, anzi Jitrerenza puramente "quantitativa,, che l'Andriulli anelante, a correggoni e a integrarsi, liberandosi di pensa intercorrere fra il socialismo operaio, quale vecchi errori e afforzandosl di nuovi veri, c'è una ditfd· si viene oggi atteggiaudo in Italin 1 e il radicalismo, renza e un dlssidlo 1 che è quel che originò e caratte. o un certo radicalismo politico. Su di ciò noi con- rizzò, in Hallo, la crisi delle due tendenze. serviamo immutate le opinioni che esprimemmo, Le smentite continue cbo il ratto e l'azione infligge- sono già molti anni, in numerosi articoli e in una I vano al dogma teorico; le modiflcazioni, i guasti e le polemica col De Marinis, raccolta in un opuscolo nostro e di Claudio 'l.'reves (Radiralismo esocialismo), I deturpazioni apparenti che la vita coi suoi rudi contatti che esiste tuttora nella nostra u Biblioteca di pro- 1 arrecava a quel disegno di Socialismo ideale cosi bello, pagauda 11 , Fra i due partiti, o meglio fra i due così semplice, così nitido, cosi completo, ch'era nelle indirizzi, come esiste una differenza di base - i 1 menti di tanti e tanti nostri compag~i, determinavano diversi eserciti che ne costituiscono le forze rispet- quell'urto e quella ribellione d'animi, che fu il terreno tive - così esiste, secondo noi, una differenza pro- psicologico su cui la pianta del Rivoluzionarismo fcr- fonda di anima, e questa tanto più deve accentuarsi rio.no allignò e prosperò in fiori ed in frutti tanto co- quanto più il socialismo, giusta le vedute delPAn- piosi e d amari. driulli, rinforza. il suo carattere essenzialmente ope• E quella, che il l!~o.rrichiamò _ e chiama tuttora _ ~~~~ 0 01 ~~:ttc~I ci~o~~ 1 L~tt~t~r:t~~~iizz~il~ r1a 0 jfi~i ~e~,i~i~~,~~ voluta deviazione a sinistra per contrappeso e rimedio effettiva clt'ossi compiono nei varì luoghi e nelle alla II aberrazione a destra,, del Riformismo 1 fu in ef- varie contingenze; questa m·,iono effettiva sgomina fetta un rallentamento, un arresto) quando non ru 11d- spcsso le frontiere tlrtifìciali e abbatte i castelletti dirittura un rinculo 1 sulla via del Socialismo puro o di carta delle nostre scolastiche classificazioni. Quel semplice. che sia il partito radicale, o quel che debba o possa Sembrava a lul ohe fosse il Riformismo che piegava diventare, non è facile ·stabilire, malgrado le molte a dll'itta, sconfinando pericolosamente verso la demo- e dotte lucubrnzioni pubblicate in proposito da quanti crazia: 0 0011 s'accorgeva che era il socialismo_ ossia ne sono - dal Sacchi, al Coletti1 al Nitti1 e così via quel dato etarlio del Socialismo - che necessariamente - le menti pill spiccatamente rappresentative. PiÌl concludente, per noi 1 è chiarire quel che noi seguiva il suo sviluppo, e s'inoltrava in nuove vie e iu siamo, ed ei1:Jerlo rbolutamente. Gli incontri 1 le con- nuove forme, richieste dall'età sua e dalle circostanze vergenza, le di vergenzc eventuali saranno definite esteriori. dai lllO\'imcnti ri:3µettivi. Di qui l'iofa.tuazione di quei principi e di quei mezzi, Questa neces11ità di azione determinata ci fa in- che molta parte del putito socialieta. e del proletariato vece accettnre, senza riser\'e di sorta - e non da cbe lo seguo non aveva mai amato nè usato molto ar• 0g-!!i soltanto - quanto l'Andriulli afferma circa il dentemente,mache s'accorse di amareallafollìaquando valore, per noi, deWistituzione monarchica nel mo- sorsero i riformisti ad ammonire ch'era il tempo di mento µresente. Siamo socialisti eopratutto perchè, svecchiarli, di ammodernarli, 0 di mutarli. fi~ii c~:i~e~l~~/ 1 ~ 0 reedt:~::,e;t:11~e~~orz:~;~~r~:i!~'N: d:! lo etretto, purtroppo, nè la propaganda 1 nè l 1 organiz~ movimenti effettivi di interessi collettivi coscienti, zazione, nò lo sciopero, non erano mai stati molto in di fronte ai quali lo vecchie formo o si piegano o si onore presso il partito e il proletariato Rocialista. Ma, spezzano. Le pregiudiiiali, in questa materia, ci par- quando i riformisti avvertirono che la propaganda da LA C. S. vero se111pre uon esser 11ltro che le foglie di fico sola non bastava più 1 che Porganir.zazjone doveva nssu- dell'impoteuza politica. O~ni progresso della forza more nuove forme 1 che lo soiopero non era l'unica arme operaia è destini1to a fal'!le crollare qualcuna. Augu- per \o nostre battaglie, anzi era un'arme primitiva, al- l'iamoci che presto esse rimangitno tutto ai partiti !ora la massa - abilmente suggest.ionata da chi esage- del pusisato. li Satana socialista non è uu S!Lnterello rava e deformava il concotto dei riformisti - si attaccò alla rovescia, che si spaventi d'una croce. Fosse pure la. croce di f:hLvoit~.esso deve sentirsi capace rti im- forocemoute a. quel "principi II e li difese, e accusò di primeni il proprio suggello _ se questo è il sug- tradimento o di leso socialismo quelli che osavano con- gello della vita. sigllare di innovarsi e di ngìre. E co.1ùquolle poche conquiste, che nel campo politico

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