Critica Sociale - Anno XVIII - n. 4 - 16 febbraio 1908

58 CRITICA SOCIALE 7° preavviso di 8 giorni per il licenziamento; 8° benservito j 9° in caso di mala.ttia, pagamento ciel salario per 8 giorni; 10° nel periodo di vacanza.dei padro11i 1 corrispon– dere al personale di servizio vitto, n,\loggio e salario intero; I l 0 trattare il personale rispettandone la.dignità. R in cambio di tutto questo po 1 po' di roba, cscla• mera11no in coro le signore padrone, chf' cosa ci promettono e ci danno le domestiche? Una cosa sola, r~ mio avviso, bnstercbbe: la cono– scenza del loro mestiere, che porterebhe di conse– guenza: metodo nel la\'Orn, e rispa.rrnio di tempo; occorre rioè nelle domestiche un elevamento e un perfezionamento tecnico che, solo, può dare un mag– gior tono alla loro coscienza, ciò che, se comporta la conoscenza e la pretesa di maggiori diritti, im– plica anche la nozione di maggiori doveri. ·xulla più del saper r~tre ciò che si deve fare dà la. sicurezza e la fierezza cli sè. fl lavoro squalificato è il pili umile 1 come è talvolta il più turbolento e vio– lento. Si aggiunga che lo domestiche stesse, trasfor– mate iri vere impiegate di casa, possono portare nelle famiglie criterì e metodi tli 01·dine e di ig:ene, di abitudini di temperanza e di rispetto di ~è e degli altri nel linguaggio, utili agli stessi padroni. li'u giustamente osservato che le governanti inglesi o tedesche, incaricate in qualche famiglia benestante italiana di educare i bimbi, hanno finito per educare un pi)' anche i genitori. Orbene, la domesticità elevata cd educata può di,•entare un elemento edL1catore e moralizzatore in tante famiglie borghesi, per quanto oggi, questo, alla stregua dei fatti, sembri un paradosso . .Ma,anche oggi, troppi padroni vi sono che valgono assai meno delle loro serve, e molti casi edificanti potrei citare, che dagli Uffici cli collocamento vengono in luce. (Di quanta educazione nbbisognerebbero le padrone, nei modi, nel metodo, nell'ordine! e come è vero che le buone padrone fan le huone domestiche, come le huone mamme fanno i buoni figlioli!). l 1 ~ppoi non è f'orse 1 spesso, dalle piccole cose ignorate o disprez– zate che sprizzano faville di luce anche sulle gmncli? Ond'ò ch'io insisterei sopratutto sulla necessità che sia riformato l'insegna.mento dell'economia do– mestica negli orfanotrofi.i, che sono le pépinières delle domestiche, nel senso cli d~r loro un indirizzo più moderno, più l'i:,pondente alle esigenze della famiglia moderna cittadina; che siano date nozioni di economia domestica in tutte le scuole elementari femminili 1 come avviene in [nghiltcna e in Francia; che siano istituite vere écoles nu'nagères, nei grandi Cfntri, sul tiro delle svizzere e tedesche. RJ siccome, per una notevole parte delle domestiche di alcune città del nord d'Italia, il servizio rientra nel fenomeno migratorio come il lavoro delle risaiole, delle raccoglitrici di olive, ecc., con esodi e ritorni periodici, così nei luoghi di partenza sarebbe certo utile che, in date s!agioni, ~i istituissero corsi appo• siti di avviamento, i quali permetterebbero alle ra– gazze di guadagnare subito, invece dei 10 a 12 franchi al mese, i L8 e 20 e 25, ripagando in un paio di mesi le spese della scuola. Così mentre la scarsità crescente clel personale e la sua aumentata capacitìt influirebbero sulle padrone per ottenere da esse un miglior trattamento mate– riale e morale, questo 1 a sua ,·olta, riattirerebbe, coll'innalzflrla in dignità, alla professione della do– mestica tante donne che preferiscono oggi logorarsi nella fabbrica pur avendo le migliori attitudini per le cure familiari. .Ma chi vorrà. interessari!i fli tutto questo senza, f-lorl'idPre ~ A. SCIIIA\'I. Lilvoro ildomi~ilio e minimo disillilrio J<; vezzo dei giovani letterati fllosofegginnti descrivere la età nostra come povera e grigia, il nostro ~pirito come di– sorientato e vuoto, la nostra atti\·ità. come vacua e ste• rile, soltanto perchò nessun poeta, romanziere o dram– maturgo f)utblica il capolavoro, pel'chò nessun architetto crea il monumento che gareggi con S. Pietro o colle Piramidi, percbè nessun verbo ftlosoflco aduna e muove ·10 masso come quello di s. Paolo o di s. Francesco 1 di Lutero o degli l~nciclopedisti. l~ssi 1 tenendo fisso l'occhio ad alcune delle espressioni superiori dello spirito umano che, per manifestarsi, abbisognano degli sforzi gigan– teschi di varie generazioni per caratterizzare un'età, ignorano o fingono di ignorare la somma enorme di energie svariatissime e molteplici che sono da tempo tese a raggiungere due obbiettivi, i quali, realizzati, tra– muteranno profondamente l'attuale assetto socia.le, dan• dogli una fisionomia quale certo non el)be ancora nei secoli: la emancipa~ione dell'uomo dalle leggi fisiche che lo tralteunero fin qui legato alla terra, e la eman– cipazione di una classe, che costituisce i tre quarti della popolazione umana, dalle leggi economiche che la ten– nero asservita all'altro qùà.rto. Certo, per chi diuturoamente si affanna alla ricerca di sempre nuovi motivi per far vibrare i propri centri nen•osi e non trO\'a io ogni dissertazione socialista o modernista un' /•,'pistola ai Corinzi e, tra la valanga rlei volumi che si stampano, non scopre ogni giorno un Ph-e Goriot, e uua Gioconda vorrebbe ammirare ad ogni Mostra Venez:iana, e un Colleoni in ogni monumento che si inaugura, la vita dC\'8 sembrar monotona, uniforme e insipida; ma a chi vegga e senta oltre il proprio io, per quanto sul)limemente egoistico, e osservi - non oso dire che vi partecipi • - li fervor di vitit che muove tutta una cla~se per migliorarsi ed elevarsi, paralizzando nella sua azione i modi di agire della società intera, e scorge per barlumi quale sarà la esistenza delle genera– zioni prossime, cioè i proluoga.inenti della generazione attuale, deve pur sembrare questo periodo tutt'altro che trascurabile, incoloro e disprezzabile. E' anzi da credere che quell'osservatore difficilmente si sottrarrà all'attrat– tiva di partecipare anch'egli a quegli sforzi e al fascino di quella idealità, e scarterà il neomisticismo al pari del neopessimlsmo ora cli moda, per riacquistare quel sano ottimismo che dà il lavoro illuminato da un oh– biettivo di cui si intravvedono le prime cristallizzazioni. Se queste è facile scorgere nel campo fisico, ad esempio, col volo di Enriro Farman, è pili difficile rintracciarle nel campo sociale; pure, attraverso la molteplicità e variefa dei ratti, esse ap1>aiono a chi possa raccoglierne una larga messe ed averne dinanzi agli occhi della mente una chiara rappresentazione, che gli permetta di fissare l!L direzione dei fil.sci luminosi proiettati dal " progresso organico 11 della specie umana. 1-'er facilitare questo lavoro, che prepara e Prelude alla sintesi di cui, dopo il periodo di analisi che carat– terizza il secolo decimonono, siamo tutti assolati e per contribuire a rispondere a.I quesito che tutti ci assilla: dove tende il progresso?, uno st:idioso austriaco che dimorn a Parigi, l{')dolphe Broda, ha fondato una Rivista internazionale che si puhblica in tre edizioni, francese, inglese e tedesca: /_.esdocwnmts du progrés (1), costituendo un centro di informazioni che, colla colla– borazione di 250 corrispondenti dei diversi paesi, riunirà i fatti più importanti del progresso umano e compilerìi così l'inventario delle sue tendenze essenziali attra"erso il globo, allo scopo di cooperare alla effectuazione co– sciente di quanto vi ha <li meglio negli sforzi istintivi dell'umanità verso il progresso, di spingere gli uomini a dissodare nuovo terre nel campo della civiltà, in– somma di portare materiali nuovi all'e1iflcio della col– tura umana. 1l primo fasci<'olo è pili che una promessa, e permette già di intravvedere qualche traccia luminosa del pro• gresso umano. Un fatto ivi illustrato ò particolarmente interessante, sebbene non abbia fatto gran rumore fln qui, ed è la introduzione che comincia a farsi in Europa delle isti– tuzioni sociali dell'Australia, come si può desumere dal ( 1) •:rtt1.lone frn.ncr-se: F. Alcnn, cdUore; 12 lire l'trnno all'estero.

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