Critica Sociale - Anno XVI - n. 14 - 16 luglio 1906

216 CRITICA SOCIALE del Sabatier, che perciò vede e crede prossima. uu'èm di risveglio religioso in Francia. }:gli <lunque non cre,le, come il Bodley, che il realismo stia per trionfare dell'idealismo. Ei vede 10 que~to clero, che si risveglia e che oramai non potri1. ,·i, 1 ere se non rendeu1lo veri ~ervigi spirituali a coloro che avranno bisogno di esso, una. forza che sad1, per la democrazia tli grande valòre e cli grancle aiuto. E for-;e il Bo1lley medesimo ammet– t~rehbe ohe le clue tesi non sono in conflitto l'una con l'altra. '!'aie almeno ò la mia opinione. Obbli– gato a vivere tlei servig-i dello spirito, questo clero avrà. una immensa sfera <Fazione, sia nel soddisfare i non meno inesauribili bisogni dello spirito dei più, sia nell'impedire che quest.o sia troppo preso dagli egoismi materialistici di cui sono vittima coloro in cui ln forza. dell'ideale si affievolisce . .La relig"iouo non ò che una. cnteg-oria dell'ideale; è la. /'elle neU a conse,·vaztone <lel calore (HO.ff.Jing"), ossia. i.li ciò per cui in ogni data età storica l'uomo credo va l~a la pella rti vivere, e per cui egli ama sperare vi sia una ganrnzia. di perennità. I simboli, le fol'me di questo ideale, il modo di rappresentarci ciò che vorremmo non perisse mai nelle cose che sopratutto amiamo, variano; ma il sentimento e il desiderio sono perenni e richiedono perenne educazione; vi sono coloro che sanno coltivarli da sè e vi sono coloro che richierlono consigli, aiuti, o pensieri altrui be-ll'e fatti. O la Chiesa evolverà. in questo senso o perirà. ed nitri organismi ne prenderanno il I osto, com'è più probabile, adattanclo il CristianesitTIO al 1>en– siero moclerno e non già cercanrlo di comprimere questo, ad ogni costo, in quello. Il pensiero di Augusto Comte, d'una religione positi\·a che pren• elesse il posto della. cattolica, e che desse nuova. vita alla mera.viglios:a or~TSnizzazione di questa, cont.e11eva certo molto di bizzarro e di irrealizza• bile, ma è indiscutibile che, se l'ideale non può morire, se esso è dotalo di vita eterna negli indi• vidui non meno che nelle collettività, esso, abban– donando vecchio organizzazioni, non può che dar mano a costituirsene delle nuove. A mano a mano che muore ciò che un tempo era cattolicitG, ossia patrimonio comune, non solo di idee e interessi, ma di sentimenti e credenze, si va accumulando il mnterinle per catiolicttà nuove, per nuove cre– denze a idealità collettive, che hanno i loro inter– preti, i loro sacerdoti. Qua.li saranno? È impossi– bile dirlo. Ma è certo che Sabatier ha ragione di affermare che la. }~rancia ha f11ttoun grande passo verl'IO In. e-reazione ,l'un clero, che, non potendo vivere ~e non ren len lo servigi spirituali, può di– venire un gmucle strumento di e\· oluzion~ e di educazione democratica, dopo esserne slia.to fin qui il nemico. Ciò che fu giudicato attual mente come tirannico e l oppre~sivo potrebbe così, alla lunga., esserd invece giove\·ole alla stessa Chiesa, messa in condizioni cli completa indipen<lenza dalle cose t.emporalij così come l'entrata delle truppe italiane in Roma. giovò in linea di fatto al prestigio e aU'ini1ipenden~a <lel Papato. E qui ancora si avvererebbe la previsione del fondatore <lei Positivismo, seconrlo cui nel\ 'indole st""ssa del principio etico del Cristianesimo sono inclusi i germi d'una progressiva. emancipazione del pensiol'O morale, scientifico, religioso dalle isti– tuzioni cho provveclo i'io n.ibisogni pratici dell'uma– nità; istituzioni che, n.ll 'inizio <lell'éra volgare, do• miunno o rogolano l a v ita. ideale nel mentre ora vi si in<.ipirn.110 o ne riconoscono la superio1 ità rli cliriLLo. Non goJo, ma qui ancora è possibile accor– gerai della. chiusura di quella tal parentesi, <licui dice-mmo nl principio di questo articolo; gli ele– meuti psicologici, di cui la vita <l'un popolo si intesse, non possono rimanere a lungo in guerra tni loro; e per questa ragione è prevedibile che in .E'rnncin, se non è raggiuuto, certo è in Yin. d'e~ser rnggiuuto un nuovo e più alto equilibrio tra la vita sociale e lo aspirazioni ideali della nazione, di cui le religioni si alimentano e senza cui non sono nulla. Errano tanto coloro che credono possibile una riconciliazione tra. In. terza Repubblica e il Yati– cauo cli Pio X, quanto coloro che credono possibile 01l esistente uua ]!~rancia puramente data. agli alfnri, ai piaceri e al materialismo. La sola co::sa possibile è un adattamento delle vecchie credenze e tedi allo coso nuove, una rifusione e sintesi <li lutti ~li elementi sparsi, degni e capaci di vivere uel nuovo ambiente; ed è nell'operare questa sin– tesi che il clero può avere una grande influenza, come Cl.itc dirigente <li pastori di popoli che ad essa si affidn,no. Indipendentemente da qualsiasi preferenza o inclinazione soggettiva e solo come risultato di lungohe riUessioni personali, io non esito a dichia– l'are la mia convinzione profonrla che la completa se(>arazione della Chiosa dallo Stato, se può tornar dannosa a questa o quella Chiesa., che non sappiauo lottare nella concorrenza delle idee, non può che favorire una progressiva purificazione delle idealità non solo morali, ma religiosej del che, del resto, non può dubitare chiunque conosca. il libro magi– strale riel Ouyau sull' Jn·Cligion de Cacen.ir; e grandi delusioni son serbate a coloro che se ne ripromettono la scomparsa della religione sott'l qualsiasi forma. La ragione per la quale noi dobb:amo desi le– raro la separazione della Chiesa dallo Stato è che essa ren1le necessario uu movimento iut.ellet– tnale più vasto eil intenso anche nelle Chiese, che altrimenti tliventano nuclei di cristallizzazione di simboli transitori, ossia centri di superstizione, invece che di educazione dei cervelli e dei cuori. j~ ch e da questo movimento maggiore di pensiero tnt.ta la vita sociale esce rafforzata; è che per quest a via le Chiese divengono semplicemente dogli strumenti di educazione che lavorano in, mezzo e pe,· la democrazia, che le ha penetrate col suo spirito e con i suoi metodi, come neg·\i Stati Uniti o in Australiaj è che, per questa. via, per vivere esse devono mostrare il loro interessa– mento per tutte le questioni che riempiono di sè l'ora che volge, e non solo il loro interessamento, ma il loro speciale punto di vista su ciascuua, perchè il non averne uno è dichiarar fa!Jimento. ANGELO ORESPL AMMONTARE P OBABILE del i-cddilO nnziona1e in Italia La valutazione del reddito d'una nazione sì può ten– tare con tre metodi: 1° della valutazione diretta; 2° della valutazione Indiretta, calcolata secondo i dati delle Im– poste; 8° della valutazione indiziaria, ottenuta mediante la distribuzione del privati In classi sociali e l'attribu– zlono di un reddito medio approssimativo per ciascuna famiglia di ciascuna oltuse. Il metodo dello. valutazione diretta, se fornisce risul– tati soddlsfncontl per ciò che riguarda il reddito del terreni, ò Incapace cli calcolare con sufficiente appros– simazione quello delle industrie, specie in Italia dove la piccola Industria e l'artigianato sono molto diffusi. li metodo di valutare Il reddito secondo i dntl delle imposto presuppone che sia applicato il principio della

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