Critica Sociale - Anno XV - n. 9 - 1 maggio 1905

CRITICA SOCIA.LE 143 o ,•olontariamcnte affrontate, sostenuto dai pili in– tcllig<'nli della sua razza e da por::Jonalità ycmhees g-enoroso C' filantropiche, egli riu~cì a dh·entare non solo il direttore d'uno dei primi istituti di educa zione elci Negri, e l'apostolo della fondazione di cen– tinaia d 1 llltri simili al suo, nrn il mh1sio11ario ra1>· prcsontHnte dei Negri volonterosi di reale emanci– pazione, il tipo che inci1nut la possibilit~ di questa per tutti i suoi compagni, l'educatore stimato dalla PWe universitaria. americana, e che il prC'si<lente della più grande re1H1bblicache il sole ahbia finora illu– minato non sdegnò di voler avere ospite ed amico. li tipo dellR scuola dei Negri inaugurato cln, Uooker Washington è originale. 11 Negro non vi imptua. 1:rnlo a leggere ed a scrivere, ma a fab– brirnrsi la cnsa, il mobilio, la bianch('ria, i mat– toni) ecc. L'ttmbizione di Booker Washington non è cli emancipare il Negro per mezzo della supe• riorità politica - superiorità pili instabile di tutte le nitre perchò non riposa su uno sviluppo della pcrsonalit1\ individuale - ma di emanciparlo facen– ch:ine un elemento indispensabile preziosissimo della 1>rosperità della Repubblica, foccndone insomma un ralore sociale. ~"'acendo tlci ~eg-ri un esercito di la• voratori manuali onesti e laborim;i, cli educatori dei loro compagni e figli, facendo cli essi dei ,·ittoriosi concorrenti all'immigrazione europea, Washington spem di creare la ,,era eguag-lianza del Negro col Bianco. L'umanità è così fH,ttn uelht sua natura fonda– mcnbllo che non si rassegna. a considerare come uguRli so 11011 coloro che non può opprimere e trova capaci di una resistenza uguulo allo ilforzo dell'Op· pressione. L'e,xuug-lian,i;a non è che la maschera mo• rale dell'equilibrio delle forze. Il prol)lema degli immigranti operai europei è pure principalmente risolto dalla. scuola. li numero di questi immigranti è in questi ultimi anni cre– sciuto a tal segno, che in molti centri il numero degli Americani nati è inferiore a quello cle,!rli im– migrnti; l'ambiente americano esercita una selezione curiosa tra gli immigranti. Norvegesi, fnglesi e Te– deschi del Nord diventano agricoltori o industriali nel Far West e in due generazioni sono yankees pcrretti. I: Tedeschi del Sud, gli Irlanclesi, gli Olan– desi, i Russi, i Polacchi, gli Spag-nuoli e gli ftaliani (ma questi •- cd è bene - in minor uumero), quando non si danno al commercio o nll'agricoltura, diventano professionisti, gioronlisti o 1>oliticanti; si sente che hanno minor energia cli lavoro. Gli Ita– liani hanno forse più energia di lsworo, ma non cli– spong-ono cli capitale cl'anticipa,i;ione, sono meno istruiti o non sono guidati da elementi cli classi medie o borghesi. Se quindi cascano nelle mani de– gli speculatori più disonesti 1 ciò è sopmtutto impu– tabile a cause inerenti alla costituzione politico• sociale della madre patria 1 che non cR.pisce il valore capitale dell"ist.ruzione e dolhL preseuztL di elementi superiori direttivi nell'opera moderna di colonizza- zione. · Eppure questa miseria emigrante e tanto sprez– zata, nppcua è approdata sul suolo della Hepubblica, sento che il hn·oro onesto ,,i è tenuto in nrnggior conto che nel suo paese i sonto che "Americano,, vuol dire uomo che vive del suo lavoro o che altri aggettivi, come "tedesco, francesc 1 italiano 711 non suscihrno le stesse associazioni cl 1 iclc e conce rnenti la dignità ciel lavoro; e, se alla sera entra.te in una dello migliaia di scuole serali sp,u·se su tutta la supcrHcie dell'Unione, vedete dozzine e centinaia cli tm1te e nere e grigie intente allo studio j e se chie– dete - giacchè si palesano eviclcntemence stra– nieri - a che nazionalità. appartengano, vi rispon– dono nondimeno: Americm,, l'uno dopo l'altro. Questa risposta rivela qual'è la funzione essenziale della scuolu olement~u·c dogli Stati Uniti. Questa è S('nza cluhbio deficiente per rispC>tto a metodi, acl in~egnonti, ad eterogeneità di progrnmmi, ma essa. ha anzitutto una grande efficacia morale. Creando uno !{frrndanl uniforme cli idee gc•ncntli per tutti, in– spirando tutti con l'idea che vivono in un paese orn la giustizia. economica e morale è u1:1siC'urataad og11i rorrna di lavoro onesto, o soltonto ad e1:1sa 1 che ò vergogna vivere oziando 1 che è VC'l'g"0gnarestar di– pendenti eia altri per tutta la vita (' non diventar padroni completi del proprio destino, che il paese loro ha terre sterminate che ancora aspC'ttano d'esser dis– soclnte, ricchezze minerarie che superano quelle di tutte le altre nazioni civili, e che µ-ià non solo non dipendo piì.1 1>el suo capitate· dnll'estero 1 ma presta ai paesi delPEst, crea intorno ad essi un'atmoi!fera morale, e dentro di essi un focolare cli energia. inesauribile, che corea ove scaricarsi, e un nito e generale sentimento cli sè che non cono1:1celanguori e sconforti. La scuola elementare non dÀ. all'americano - come accade spesso che da noi i padri pensino per rispetto ai propri figli - l'idea rho se ne sappia. abbastanza per entrar nella vita. l~ssa dà il mini– mwn indispensabile e crea il clesidPrio di sapere cli piì.1 por fare di più. Essa insegna che, partendo da un certo punto comune a tutti, l'educazione e l"istru– ,i;ione sono una funzione cli tutta la vita deirindivicluo, allo stesso modo che il saper camminare appena non distoglie dal, anzi è una condizione wl saper cam– minare in fretta, pcl correre, poi ~altare, pel danzare, per l'arrampicarsi, pel nuotare, ccc. Vedremo in un prossimo parng-rafo la continua• ziono clelltL run,i;ione educativa 11cllo i:;cuolo secon– darie. (Co11ti1111a). FRA LIBRI E l~IVISTE Àlutl"Chbmw e <lemOCJ'(t,Zt{t, ,'iOCi(iliHta. Lo inflltrnzioni anarchiche e libortnrie, nei movimento socialistico, uon sono una specialità italinna. In !•'rancia, gli scrittori che fanno capo al .lloureme11t Socialiste - f.afont, UDerto Lngardelle, ecc. - difen– dono a spada tratta la teoria o la pratica anarchica dello sciopero generale politico ed economico; in Ger– mania, in questi ultimi tempi, il deputato B. i,~riedeberg ha tenuto agli OJ>eraisindacati di Berlino una confe– renza (riassunta poi da lui _-;te'!so iu un opuscolo inti– tolato: Parlamentarismus 1wd Ueneralstreik) in cui espose concetti come questi: 11 Noi non conduciamo una lotta JJOlilica,e perciò non abbisogniamo di alcuna forma politica di lotta. La nostra. lotta ò economica, psicologica .... Il parlamentarismo, come fucinatore di leggi, sta in acuto contrMto colla nostra. ,·era mòta finale, che è la liberazione degli uomini da qualsin'!i legame esteriore. Lo nspirnzioni alla presa di possesso dello Stato, alla conquista ilei potere politico, presuppongono necessariamente un'ulteriore dominazione e ci ranno apparire come utopistica quella libertà eco• nomica cui noi agogniamo, non congiunta alla persona• lità umana completamente libera. n Ben a ragione Kautsky esclama nel N. dell 1 1> ot– tobre 1004 nella 1VeueZeit ovo ra la recen'ìione del– l'opuscolo - che questi sono concetti prettamente anar– chici, e che con uomini che hanno di quoite vedute Q mpossibile qualsiasi feconda collaborazione sul terreno del socio.llsmo. li'riedeberg però ha diritto nel una grande scusante, 11oichòdichiara. con lodevole coraggio - che l'frleale clella democrazia .~c,ciale<leve esse1·e integrato coll'i<lealeclell'anarchismo. u Pur troppo - soggiunge Kauhi.ky l a rlemocra zia sociale e l'llnarchismo sono duo indirizzi menta.li che non !'li taqc\ano tl"'!0ciare ; l'uno esclude l'altro. F.ssì po"sono indipendenti esiiotere l'uno accanto all'altro senza far;;;idel male, come da gran tempo a,•viene in Germania. Ma, non nppona ''O-'?liOuo unirsi formando un unico partito, originauo indefettibil-

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