Critica Sociale - Anno XIV - n. 4 - 16 febbraio 1904

CRITICA SOCIALE 63 gioiflto, tradotto in italiano dal prof. 'l'. Sal\•adorì, dopo qunlche tempo scompnr\'o perfino dal mercato librario. F: mentre tanti spropositati Giannetti o Giannettini, Emilii ed Emilietti inquinano il cervello dei nostri ragazzi nelle scuole elementari, il prezioso volumetto del Bert fu pru– dentemente ritirato. Da chi? Da qual mano segreta? Se la rappresentanza comunale della democrazia mi– lanese iwosse sentito e compreso che uno de' suoi còm– piti piì1 alti o pii1 urgenti è quello di elevare e inte– grare la cultura. superiore della capitale morale, correg– gendo il carattere eccessivamente tecnico e proressio– nale che la contraddistingue, essa avrebbe accolto ben diversamente la proposta di un grande istituto biologico con indirizzo ftlosoflco, per realizzare l'ideale di cultura che animò la mente fatidica di Carlo Cattaneo. :Ma quali e quanti sono i nostri 1Jopolari, anche fra colo1·O che promossero l'erezione del monumento al pen– satore repubblicano, quali e quanti sono che rii!ordano, conoscono ed apJJrezzano l'indirizzo dato da Carlo Cat– taneo al liceo di Lugano, nel quale l'insegnamento degli elementi delle matematiche, della fisica, della. chimica e della biologìa. era disposto e coordinato in modo da improntare la stessa cultura media ai principii fonda– mentali della Filosofia naturale? Si preferì, invece, di sciupare il lascito Ynlcrio, con evidente violazione della volontà del testatore, nell'cre• zione di un istituto di maternità, a cui doveva prone– dere il Comune, ed in un presuntuoso e spropositato progetto di istituti clinici, la cui insanabile debolezza, indeterminatezza ed imprecisione ò ri\'elata dallo stesso titolo: istit.uti clinici di perfezionamento: clinica(?!) delle malattie del la1:oro! Ma il grande istituto biologico, con indirizzo fl!osoftco, a Milano sorgerii per forza di cose e comprenderà ne– cessariamente le discipline principali, fondamentali del· l'insegnamento sperimentale ed evoluti\'O 1 dall 1 Astro110111ia alla fi'isica, dalla Si11tesichimica alla Geog11osw 1 dall'Ana– tomi(t ecl lstoloaia generale alla .Vor{ologia generale degli organismi, dall'A11tropologia ed J•:t,wgra.fia alla Glottologia comparata, dalla Psicologia sperime11tale e<lei:olutfra alla ,llorale 1J0sitiva. )fa coloro i quali sono animati, come ehi scrh•e, da un amore forte e puro per la verità; coloro i quali 1>en– sn.no che la verità rappresenti il bene supremo a cui tende lo spirito umano e giudicano neppur concepibile la stessa libertà, la stessa giustizia, se non come conse– guenze della verità, debbono esigere che, accanto all'i– stituto che insegnerà i metodi, le leggi o le conclusioni genero li della scienza, sorga una Facoltà di Teologia che bandisca i \'Cri della 'l'cologi(l dOiJmatica e della Teologia ntzionale. Chi ama la verità senza secondi fini, disinte– ressatamente, devo volerli, deve invocal'ii quegli inse– gnamenti; perchè se la luce del rero \'enisse effetti,•a– mente da quella parte, e, nel conflitto fra l'una e l'altra dottrina, la bilancia traboccasse di là, noi non esite– remmo un momento a.dichiararcene convinti ccl a cambiar strada l Che sc 1 in"ece, all'edificio scientifico, eosì gran– dioso, così superbo, cosl prodigo di beneflzii, ma.lgra~o lo sue molte imperfezioni, non si sapesse, al tirar dello somme, contrapporre che affermazioni clogmatiche, per apprezzare le quali occorre il privilegio della divina grazia, allora ogni persona in buona fede saprebbe in qual conto tenere le burbanzose accuse di impotenza e di ignoranza, con cui si eerca di screditare la cultura scientifica e la morale che ne deriva. NHano, ~o qe1111ato 1_00-1. Prof. EOOAltOO BONAIWI, ANTONIO LABRIOLA, Con Antonio Labriola, spentosi a Romo, ses,antaduonnc, il 2 corrente, di lunga ed atroce molattin, scompanc lo spirito pHt dottamente critico che abbia mai onornto il socialismo italiano. Professore, fin da giornni auni, di discipline morali, ispiratosi dapprima - t•omo 1\larx - alla dottrina di llegel, sotto la sua influenza e sotto quella di Hcrbart serissc i suoi primi lavori (Soc,·ate - .lfo,·ale e religione - Della libertù morale - Del· l'ise911ame11to della sUwia- Del concettodella libertù}; fu verso il 1889 che si rilevò a sè stesso ed al pubblico come socialista e marxista con un corso di lezioni all'Lni,•cr;,ità romantt, che destnrono iz-rrm rumore, sulla Ricolu::ione (,·M1eese spiegata coi criteri del materinlismo economico, cui doveva indi n poco seguire una note,·ole conferenza ng-lioperai sul socinlismo, e i11 seguito il commento dalla cnttedrn dei 3 volumi del Capitale. La sua co!laborn1.ione, sebbene non frequente, alla Critica o le lettere ,\iffusissime che spesso ci scri,·e,·n su argomenti di partito, nrn che og-li desidnava rimanessero confidenziali, ci posero da molti anni in Ms..iduarelazione con lui. ~lll l'espressiono pili completa del suo pensiero socialista fu data nei suoi ultimi ,·olumi: in memorùt del 111a11ifesto dei co• ,mmisti - Del materialismo stoi-ico - Discorn1Ulo cli socialismo e di {ilosofì-a, cho ebbero l'onore della traduzione francese, e dei quali una recente nuovtt edizione fu pubblicata do! Loe– schcr (190'2). ]n essi è tutta la finezza del suo ingegno, tutta l'erudizione, non poe-ticciunè inorganica, ma profondamente assimilata ed elaborata, ch'egli possedent, tutta l'agilitiì. cliun pensiero che si compiaee,,a dei piì1 sottili rabeschi e delle sfumature pii1 singolari. Certo non ,·'è fra noi chi possedesse c1uanto lui tutta quanta la storia del pensiero sociulistn con– temporaneo e snpesse ren<lerne i vuri atteggiamenti con espres· sione pii, precisu 1 sugJtestiva e curatteristicn. La naturn e5se11zinlmento critica del suo ingegno non Io lasciò essere un militnnte del partito, nel senso compiuto della parola, nò un elemento coo1>erautealla nostra aziono positirn, della quale egli discerne,,n sopratutto le nrnnchovolezze e le inc,,itabili incoerenze. ì\ln i suoi libri o i suoi insegnamenti furono un rernlsi,·o effiencissimo contro quella ,·olgarità e quel pappagallismo !!OCialistico, fatto di formulo e di frasi tradizionali, contro il quale le ime ribellioni erano mordC'ntied implacabili. .Anche all'infuori del cnmpo sociolistico, la sua azione si esercitò vasta e poderosa educando, per quasi 30 anni, successi,·e g-ene· razioni di giovani alrindipendo11za dolio spirito, all'esercizio fervido cd atth·o del pensiero moderno. Come insegnante non era facilmente Bupcrnbilo: e innumerevoli sono gli amici nostri che si sentono a lui debitori dollil luce intellettuale che decise del loro pensiero e dell'indirizzo di tutta la loro esistenza. 1\i suoi libri torneremo so,·ente, nei brevi ozii che la vita mi– litante concede agli siudii, e 11d essi i giovoni, che ,•orrnn11O educarsi nl pensiero sociulista, non mancheranno di attingere: cosicchò la traccia. di lui nou tiartt pront:i a sparire. ~ questo snrÌì il miglior omaggio alla. sun memoria, e il piì1 cfficnec conforto agli amici o ai congiunti, cui pungo nmaro il ricordo delle lunghe sofferenze ch'egli ha stoicamente patite, e il vuoto oho lasciò lo sua pnrtenzn immatura. f.t. FRA LIBRI E RIVISTE Er-roRi,: Socc,: Umili eroi della patria e dell"uma11itù. - Milano, Libreria Editrice Nazionale, 1904, 1 voi. di l)rl· gine 232. Nel compila.re questo suo nobile libro - dedicato spe• cialmente ai giovani, anzi ai ragazzi - il Socci, schietta e bell'anima garibaldina e iicrittore, se non classicamente forbito, certo ~nodato ed eloquente, di una genuina elo– quenza, che ,,ien dal cuore o dall'ideale, ha avuto un intento gentile ecl efficacemente e modernamente educa-

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