Critica Sociale - Anno XII - n. 23 - 1 dicembre 1902

CRITICASOCIALE 367 breve e conciso scritto sul " dominio mercantile dei mari,, (Nuom, Antologia, 1° novembre} cosl: "È forte e legittimo il sospetto che, ridotta la produzione e la cir• colazione in poche mani, sorua i I g,•ido della es1,ropria~ zio11e, o J>oggio, dell'a1Jpropriaz-;011e dn. pnrte dello Stato, e si avanzi n. chiederla più presto che non si pensi il soclall!lmO collettivista, quale mprema violenza del la– voro contro questa su11rema violenza del capitalismo, e senza nessuna cura di giustiflcazionl, soltanto quia 110- mf11or leo, perchò si sentirà. il pili forte. ,, Capisco, per L'on. Luzzatti sw,I lacrimae rermn ! Glt scioperi nel 1900 ,,., Italia. ~ uscita la statistica uftlciale degli scioperi nel 1900· Ne riassumiamo i dati principali: Scio;~ri. industriali 383: il massimo nella scala dal 1870. Nel 1899 furono 2j9, Egunlo massimo si lut per il uumero degli scioperanti, 80.808 1 se si escludono dni 9G,051tlel JS!)Gcirca 40.000 J>ersono partecipanti allo scio• pero delle trecci11iuole. Vi presero 1>arte il 74 °,' 0 di uomini, Il 20 ¾ di donne, Il 6 °/ 0 di fanciulli. ~cl 55 u; 0 degli scio11erigli scio1>eranti furono inreriori a 100. Il maggior numero di scioperi si ebbe nelle industrie tessili, 32"/ 01 nelle industrie edilizie, 12•/•. nelle mecca– niche, 7 °/o, nelle minerarie, G 0 /• Cause: fino al 1900 le medio percentuali ave,·nno oseil• lato Rttorno a 52 scioperi su 100 per richiesta cli un mi– glioramento1 a 16 per OJ>porsi a un 11eggioramento 1 a 32 per altre cause. Nel 1900 si ha questa rispettiva JH'O– porzione: 50 1 9, 36 e su 100 Rcioperanti quest'altra: 37 1 5, 58. L'ultima. cirra ò molto alta per lo scio11e1·0 politico di Oeno\'a {20.000 sciopernntl). Il J)revalero degli scioperi oggre~si\•i sugli scioperi dìrensh•i è caratteristico dei J)Oriodi di increme11to eco– uomico e di s\'iluppo industriale. Ph'1 particolarmente: per ottenere un aumento cli sa– lario si ebbero scioperi -li O o, per una diminuzione di ore di lavoro 8 ° ·o, per opporsi a una diminuzione cli mercede 7 °lo, e a un aumento di ore di lavoro 2 °lo- C,e categorie cli operai che più scioperarono per un aumento cli sRlario furono i braccianti, i muratori o scnlJ>ellini, i rornacini, i rornai e pastai, i carrettieri e gli OJ>ernidelle officine rerro"lnrie; per una diminuzione delle oro di lal'oro ì tintori e indoratori 1 gli addetti alla liwornzione del legno, i cart'ettieri. La maggiore resi– stenza n una diminuzione del snlnrio dovettero farla i vetrai 1 i tessitori, i filatori o carda.tori. J)uralct: nel 1900scema il numero degli scioperi durati meno <li 9 giorni (54 °/ 0 ) J>erIl rafforzarsi delle organizza– :t.ioniopernie. Il numero delle giornate di hworo perrlute supera quello delle annate precedenti (sem11re escluso il 1896-97 J>er lo scioJ)ero dello trecciaiole) e arri"a a 498. 98 con una perdita di salari calcolata in 1.100.000 lire. , f~ilo: fa\'Ore\'oli in tutto 29 °lo, in parte 37 1 contrari 34, E note"ole la diminuzione del numero di scioperi con et-ito contrario, che do1>0 il 1893 era inl'ece salito da 34 a 46 o poi sceso a 42 nel IS9f.led a 34 nel 1900. 11mag– gior numero di esiti r11.\'orovol i s'ebbe nello. resistenza contro un numento di oro.rio (57 li/o), J)er una diminuzione <li ore {62 °lo), per un aumento di salario si ebbe solo il 2 °/ 0 di favorevoli. Reati: ~i ebbero solo 22 easl (6 °/ 0 ) di disordini e ,•io– le11zo,che si ridussero o. schinmazzi ed a danneggin– mt'ntl di lie\'8 importanza. :)ussidi: in 34 scio11eri (9 'fo). Geogro.flcamente la progressione decrescente del numero .Jegli scioperi è questa: Lombardia (149, 38 °/ 0 , Piemonte, ~~rnilia.Toscana, Lazio, Veneto, icilia, Cam1>ania. Scioperi di solidarielù : 2. Sciopt1·i ag1·ari: 9 nel 1890, 27 nel 1900, dei quali 13 in Lombnrdia, 8 nell'Emilia, 2 noi Yoneto, 1 in Toscana, Piemonte o C,azio. Per un aumento di [mercede 24, per OJJJ>Orsi n una diminuzione di salnrio I; per altre cause 2. V1t\'01'e\'Oli s, in parte 111 contrari 8. Oiornate perduto 150.000. Chi11sw·e: 14; 5 per illl))Orro condizioni agli O))erai, 9 per protestare contro il flscallsmo o altro. J p1·obiviri. giudicarono in 4 casi, risOl\'endo il con– ttitto. Per l'abolizione del rottimo si ebbero 6 scio))eri, per ottenerlo S. Contro l'introduzione delle 111acclli11e 2. Como B10 a (_j no 1:11ar o protesta. contro iL 1·Ua,-dato pagamento dei salari 4. Per ottenere che fosse abbassato il lh•ollo minimo di produ– zione l (pRstai di Palermo) con esito negatil'O. Una. clichia,1·a:::io1te cli yru:r-1·a. L'eplsortio saliente del 1>eriodostorico che stiRmo attra– "ersando è il conflitto tra capitale e lavoro, ò la lotta tra lo organizzazioni OJ>oraie o lo coalizioni capitali– stiche. Le dispute continue, che leggiamo nelle maggiori Hivisto dei paesi J>Ìllindustriali del mondo, Inghilterra e Stati Unìti, sono un riflesso di quella lotta e un indice delln. importanza. sua. Cosl gli attacchi e le difeso dello 'l'rade•Unions si in– crociano senza J)osa. Nella Weslmi11ster Hecieto(no"eml>re) 'I'. Oood di fonde il Trade-Unionismo, che hn.ele,•ato tisi• camento, socialmente e moralmente l'operaio inglese e ne hn. temperata la po\'ertà, che è madre così prolifica di squallore, di miseria e di delitti. Innalzando i salari 1 numontnnclo hi CRJ>acitù. di speudore degli operai, stimo- 1:rndo la. domanda. lii merci, hil contril>uito allo s,•ilup110 dello industrie e dei commerci, mentre dal punto di \'ista sociale ha. preservato i disoccupati, le Yedo,•eo gli orr1rnl degli operai dal pericolo di morir di fame, soc– correndoli a tempo ed opportunamente. Non è adunque vero che il Tracie-Unionismo aUIJia pro,·ocato la crisi nell'industria, poichè, se i fautori del u la\'oro a buon mercato " 1>otessero ridurre di mezza corona il salario cli 10 milioni di OJ>orai,colla conse– guente diminuzione di 31 milioni o 2f>Omila. lire di sa– lari tolti alle tasche de,g-11 operai stessi, 1>ro,•ocherebbcro una. tale depressione nell'indu~t .ri11 1 per di minuito smercio di prodotti, che occorre1·eb1Je llcen:t.ìnre un milione dì OJ>Cral.Si Mrebbero co.-.l6.25 0.000 lire d i meno che gli operni nnebbero da spe11dero nel mc1·cnto, con quanto dauno per il commercio ognuno può facilmente inuna– ginure. ... Questi però non sono argomenti, che abbiano ,•nloro nlcuno por i capitalisti, i quuli hanno dichiarato unn guerra ad oltranza al le organizzazioni OJ)eraie. u Ed è una. lotta, scriYe Ueniamino Taylor nella Xi11c– lee11lh ('e11fw·y <tll(f affer (novembre), per l'esistenza, in cui uno dei due combattenti deve riuscire \'incitoro as– soluto, ò la lotta assoluta. per la conquista della ,!isptì• nibilih\. (control) degli st.rumonti o dello ma.echino 11er la JH'Oduzione. 11 Infatti, i tre maggiori contlittl americani pili recenti, dei meccanici, degli operai dell 1 acciaio 1 dei mina.tori, sono incidenti di un movimento il cui fine politico è impossibile prevedere. Un comJ)romesso J)uòsospenderli, ma la. pnce non si ani\ sino a che non sadt risolta la questione della disponibilità. degli r;itrumenti del la\'Oro e delle macchine. L'arbitrato non può risohere il que– iìlto, se debha. dominare nella. situazione industriale il capitale o il la,·oro. Frattanto l'azione nggressiYa delle 'l'rmle-Unions in Jnghilterra o in America ha provocato un moYimento di organizzazione dei capitalisti diretto non solo a resistere alle domando delle Unioni, ma nel impedire oi loro operai di farne parto allo scopo ullimo di reprimere e di sopprimere il 'l'raclo-Unionismo. IJ11a guerrn. siffatta, conclude il Taylor, può condurre alla rivoluzione sociale, o forse ad uua. catastrofe 1>olitica. . .. ì\la 1 ed i cittadini-consumatori che ne pensano di questi conflitti'? Questo quesito si pone 110111, So,·t/1 Americau Reci,.w (nO\'Cmbro) J. A. Jlibsen, 1rnrlando dell'arbitrato obbli– gotorio. Che nella coscienza pubblica cominci a penetrare il concetto di un maggiore inten•ento della colletti\'ità. anche negli interessi prirnti, limitando lo sfrenato ed anarchiche leggi della libera concorrenza, è dimostrato dn. questo compendio del diritto J)ubblìco contenuto in una sentenza. del Cupo supremo della Giustizia, Wuite, della Suprema. Corte degli Stati Uniti: 1,; La. prOJ)rietà. riveste un interesso pubblico dal mo– mento in cui è usata in modo da produrre conseguenze che toccano 11interessc della comuuiti\ in generale. Ora 1 quando qualcuno fa della i-ua proprieUL un uso nel quale il pubblico è interessato, egli nmmctte il JJUbblicostesso a uua cointeressenza in quell'uso. o de\'O quindi assog-

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