Critica Sociale - Anno XII - n. 23 - 1 dicembre 1902

B 362 CRITICASOCIALE l'industria paesana si trovava in condizioni di infe– riorità, causa specialmente la scarsezza di capitale, che im1)ccliva la trasformazione in grande industria, coi telai meccanici. Oli nitri generi inferiori di la– Yornzione non ebbero invece aiuto di sorta. Quindi la tariffa del 1887 dichiarò esente da dazio la seta tratta e huona parto dei cascami di seta. Anzi, sulla seta tratta sem1>lico addoppiata o torta, greggia, e su alcune categorie di cascami, pose un dazio di llf:!Citu. Quiucli si ,•criticò realmente l'esattezza. del prin– cipio di Stuart Mill, sulla op1lortunità. di 1>roteggere per un certo periodo certo industrie, quando si tro– vino in inforiorit1) per tnrnsitorie ragioni, indipen– denti dalla natura intrinseca cli esse. Difatti non vi cm ragione alcuna perchò la tessitura, della seta non ;i,•osse eia prosperare in Italia .. Già. abbiamo ac,. connato al progresso compiuto clnl 1890 in poi dai nostri tesaitori. Lo cifre del commercio generalo corrobornno in modo eloquente la climostrnziono, facendo risflltaro come diminuì l'importazione dei tessuti o corno questa, fu do,•uta non già a diminuito consumo interno, ma nllft mnggiore produzione in· torna. Oifotti, confrontando PimJ>ortaziono media anmrnlc noi trienni I 87ù-81, 1884--86, 1888-DO,abbiamo: (IJnltA - I lcg.) Trle111110 18i9·81 ISSf-66 188$·90 Velluti e tessuti di seta. pura. compresi i nastri I 13.189 12:>.467 $3.491 Velluti e tessuti mlsti,com• presi i nastri 143.785 221.765 137.743 Però bisogna tener presente che la rottura delle relazioni con la Francift nel 1887, colpendo gravis– simamente l'industria serica., agisce come elemento J)erturl.Httore su queste cifre. Prendiamo allora, come mi"'lior climostrazionc, le cifre della importazione nei° 188Ge nel I ù0 1 anno in cui fu al>olita la tariffa. differenziale cli guerra. con la Francia: Importazione nel. 1886. ·velluti cli seta (esclusi I misti) . . . . . Tessuti di setll uern. o lustrini (comprt-'Si i · nastri di seta pura) Tessuti non nomina.ti (idem) . . n di fl lusella (Id em) . . . Tessuti misti (compresi i velluti misti e i nastri misti) ...... . 'l'essuti ordinari di cascami . . kg. 2G.393 _, 41.810 45.557 17.216 262.958 2.689 ·rotale kg. 396.613 lmporla:ioue 11d 1890. Velluti e felpe di seta lisci. . . . . ,, ,, ,, operati .... Tessuti di seta. o cli fllusello neri lisci n Il Il Nastri e galloni di seta pura Velluti misti . Tessuti misti neri . . ,, operati colorati lisci . " operati graticolati lisci OJ>Crati ,, ,, colorati . . . . Nastri e galloni di seta misti . Tessuti ordinari di cnscami. kg. 10.40;) 1.752 4.423 3.120 i, 23.183 12.ò89 3.104 1.082 12.000 36.968 101Hll 46.941 24.041 694 Tota.le kg. 191.243 L nostri industrhdi quindi accolsero la. protezione come un incoraggiamento o se ne valsero sapiente– mente per perfezionare la produzione, crearsi una maestranza cd estendere le relazioni commerciali. (O:mlhmll), ATTILIO CARIATI e LUIGI EINAUDI. o IL PROBLEMA FINANZIARIO uolla 1111111ici1mlizzaziouedei sen·izii pubblici Il nostro amico rvanoe Bonomi sta per pubblicare, coi tipi. ciel Sanclron di Palermo, un libro su L(l. finanza locale e -i suoi v,·oblemi. Il libro, che trA.tta difl'usnmcntc dei tributi locali o della loro riforma, ha nuche un capitolo che esamina le nuove forme cli tassazione, e tra queste la municipalizzazione dei puhhlici scnizii consiclcrat1t come fonte di risorse firrnnzinrie. Xon ci pare inutile dare qui un brano di quel cnpitolo, specie ora cho il disegno di legge per l'as– sunzione dirotta dei pubblici servizii è in discus– sione alh~ Camern. Noi ci JJr0J)Oniamoqui di csn.minnre il fenomeno della muuiciJ)alizznzione sotto il suo aspetto finanziario, cioè come nuova risorsa finanzia.ria. dei Comuni. Ogni altra ricerca esorbiterebbe dal nostro tema. Seuonchè, nnchd per affrontare questo lato pratico della que:1ttione, cl occorro esaminare rapidamente il carattere economico della munlèipalizzazione e le varie rorme che 11uòandare assumendo. t: questa una ricerca preliminare, che agevolerà. In seguito il problema finan– ziario, che cl slamo prO))0sti. Che cos 1 ò 1 in sostanza, il fatto nuo,,o che va sotto il nome di a municipalizzazione 11 ? Il ratto, nella sua ge– ueralitÌI, ò schematicamento questo: un Comune reputa con,,eniente (o per l'interesse do! contibuenti o per quello dei consumatori, o per ambedue) cli assumere diretta.– mento un servizio, e allora, a spese e Jler conto della municipalità, esso diventa. un imprenditore. Jn tal modo il Comune assomiglia quasi ad una Società. per azioni e tutti i contribuenti sono obbligatoriamente degli azio– nisti. i\la non tutti questi azionisti ritraggono qualche utile: molto SJ)essosono soltanto quegli azionisti Che consumano il servizio munici))alizzato, quelli che trag– gono un interesso <h\lln.loro azione. Non si JJuò quindi ))O.rngonare il Comune m unicipaliz:r.ntore ad una Società coo})ern.tiva,non J)artecipando in questo caso tutti i soci ai vantaggi dell'azienda. comune, ma. si dovri'L,col :Mon– temnrtini, limitarsi a definire la municipalizzazione come " una produzione diretta i cui costi sono sopportati dalla municipalità. ( 1 ) 11 • Ma se questo ò il carattere generale della municipa– lizzazione, molti o vari sono i caratteri particolari delle varie forme sotto cui può presentarsi. li :Montemartini, nella sua trattazione antJJia e completa del fenomeno economico e finanziario che ci interessa, divide le forme di muniCi))alizzazione in duo grandi rami: produzione diretta sempli~ o <uleco'1omia 1 e produzio11e diretta com• pltssa o i,uluslriale. Nel primo gruppo il :Montemartini raccoglie quelle forme di municipalizzazione, mediante le quali il Munì• cipio produce dirottamente i beni di JJroprio consumo. Cosl, ad osemJ)lo, un Comune che vuol costruire un edi– ficio J)er sè, oppure che de,,e costruire un nuovo tronco di fognaturP 1 o distribuire agli idunni J)0veri la refezione scolastica, JHIÒsopJJrimere gli nppaltatori e ogni altra sorta di Intermediari, ed eseguire o gestire direttamente questi IR\'Orio questi servizi. Jr. tal modo J>Otràsoppri– mere a J)rOprio vantaggio il lucro degli ap))altatori i potrà, se crede, direndere pit't efficacemente gli operai ( 1) o. llO:ilT~MARTl:,11: JC1mklf}llll.z.:(1.:W1U a~, p11bblki ~~rvl.:l. lii• !ano, Società editrice 11\.lrarlA. 190'?,J)A&', ♦1•!>~.

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