Critica Sociale - Anno V - n. 3 - 1 febbraio 1895
CRITICA SOCIALE 39 11PARERlì DIPRAMPOLINI Camillo Prampolini - che non potò essere presente alla riunione di Parma - esprime nella sua Giustizia il proprio parere sulla questione che abbiamo trattata piò sopra - lo esprime con quello stile semplice, caldo, imaginoso, del quale egli ha il brevetto: Come si può negare che noi favoriremo appunto lo S\'ìluppo e il trionfo del nostro partito, quando, invece di servirci dei nostri voti per foro delle sterili dimo– strazioni e lasciar intanto al potere i clerico-moderati, ce no servissimo per crearci un ambiente meno ostile, aiutando la vittoria. dei radicrili in tutti quei comuni e quei collegi, dove essi o soltanto essi - se appoggiati da noi - possono sostituirsi ai reazionari1 Se domani si trovassero di fronte Crispi e Cavallolti e la elezione del Cavallotti e la sconfitta del Crispi dipendessero dai voli dei socialisti, qua.I è quel socialista che oserebbe sostenere che nell'interesse del nostro partito bisogna lasciare eleggere il Crispi, perchè la logica dell'intran– sigenza insegna che- in nessun caso noi dobbiamo al primo scrutinio votare per un radica!e1 {eperchè sì nei ballottaggi 1). Ebbene: in molti comuni, in molti collegi d'Italia la prossima. lotta cleUoralo si presenta. appunto così: sarà combattuta fra Crispi e Cavallotti, cioè fra i reazional'I feroci - autori o sostenitori di tutte le infamie che si sono perpetrate in questi ultimi mesi - e i radicali; e la vittoria dei radicali dipenderà. appunto dal contegno dei socialisti. Sarebbe, a nostro avviso, dar prova di un'assoluta mancanza di !:lensopratico, se, potendo col nostro voto farci un ambiente più respirabile, ribadis– simo le nostre ca.tene. Non meriteremmo il nome di partito politico e si potrebbe pensare giustamente che siamo affetti da mania suicida. Prampolini aggiunge che a Reggio Emilia sono affatto disinteressati in questa contesa, poichò ivi i pochi ra– dicali e repubblicani lottano senz'altro coi e pei socia– listi. E conclude caldeggiando anch'egli una nuova pros• sima. riunione, più numerosa e completa, nell'interesse della unilà. e della. compattezza. del partito. ULTIME TRINCEE 0'4 e1emplo calz1nte a proposito dell'alleann coi clericali Dopo le sentimentali invocazioni a Dio, vengono {non ci voleva. molto a. prevederlo) i pratici appelli elet– torali ai clericali. Le ben paga.le trombe l'annunciano ai quattro venti - e gli ultimi scrupoli dei ministri restii a.Ile elezioni sono vinti al lieto miraggio delle migliaia. di \'Oti che il nero gregge, liberato per l'oc– casione dal vecchio ovile dell'astensione, donerà, geno· rosa.mento dimenticando, al rivoluzionario massone - Crispi. ( 1 ) (I) I giornali clericali smentiscono ora la voce, che il Pnpa òo\·esse revocare il no,i e3;pedll, per le ruture eletioni JJOliliche generali. Ciò significherebbe che gli accordi non hanno ancora approdato, che da una pal'le e dall'altra si tira ancora troppo la corda. Che ad un accordo al tenda, e da una pnrle e dall"altr:'.l, ~ cosa coidente e d'altronde naturale. In questi ullimi tempi abbiamo perlln visto l'O.rsen;atore cattolico - pel quale tutto ciò che ea di liberale è a dirittura la befana - fare l'occhio di triglia al Crlspl, dimenticando con vera lndulgenu. c:risliana 11 passato, e insinuare che c:ostul, ,,re i;olesu, il forse ancora il solo che potrebbe mettere Eè e lo Stato sulla buona ,•ia j tanto che dol'etle poi difendersi dagli attacchi fraterni di altri fogli catto– lici a cui pareva clie l'Ouercato,·e fosse corso un p~• troppo Del reato il no,~ e::cpedU non ha mai impedito ai clericali, dove loro con\·enne, di la,•orare eon·ac:qua anc:he nelle eletìonì pon– tiche. Quanto alle amministrative, essi hanno libtro il campo e ne prolluano - ciò che è !unge dallo spiacerci. A Milano, In città cbe passa per enere la più avanzata d·1talia, l'alleanza cler:co-mode1·ata 1ier le Imminenti elezioni amministrative è ·cosa fatta. (iYota delta CmTrCA). Si spera così, coll'aiuto mol'ale di questa religione che attribuisce a se stessa tanta rorza. ùi educazione e di dominio - coll'aiuto materiale di queste masse disci– plinate ed ignoranti, che lo sono devote - di soffocare l'idea. socialista e di vincere al tempo stesso gli uomini che ne sono i pubblici campioni. e ~·~a ~~a:~ 1 :èrte q~~~ ~~~i(t~r~è~~~;ted~~of J~~~ O 1~~!~~: broech comparso recentemente nei Preussischen Jalu·– biichern, col titolo: «: Ultramontanismus und Soziah.le• mocratie. » (') L'autore vuol vedere se è veramente giustil'lcata. la superba pretesa della Chiesa che, per bocca. d'ogni suo membro e ad ogni novella enciclica del sno capo,grida: «: Datemi un'illimitata libertà - lasciatemi lavoraro col mio clero o con i miei ordini religiosi, e il socialismo sarà. distrulto. » Già la Chiesa. fu si a. lungo libera di sè o padrona. degli altri, ebbe per tanti anni un sì incontra.stato do• minio nell'amministrazione pubblica e nelle coscienzn individuali, che - se la sua azione si poteva esercitare nella direzione in cui pretenderebbe di avviarla ora - ~~~i~ 1 1~~~~,s~r~~~:"s O ar~\\ie d::[o~i Ì\?v~~1~~et~~roo:r:;~ chiuso in quella. sdolcinata ipocrisia ch'è il socialismo cattoli!':o. Invece il socialismo si è sviluppato rigoglioso e potente, spostando, coll'enorme forza vitale dei ger– mogli robusti, gli ostacoli naturali ed artificiosi cho gli si opponevano, e il socialismo cattolico sembra piut– tosto una transazione tra le idee vecchie e le neces– sità nuove, un'arme di lotta, un furbo schermo, che non una dottrina spontanea ed organica. Ma, invece di star pago di questi risultati o di questo considerazioni generali, l'I-Ioensbroech fa di più: con uno studio statistico minuto e paziente dimostra corno il Belgio, che si può dire la nazione cattolica per ec– cellenza - 6.177.000abitanti su 6.195.000 sono catto– lici! - sia. anche delle nazioni europee quella ove, me– glio che in ogni altra, la Germania. non esclusa, si è sviluppato il socialismo. Egli ci dà una. compiuta ras– segna delle forze e dell'organizzazione cattolica in quel paese i è uno spesseggiare di chiese, di conventi, di cdu• canda.ti : 1784 chiostri con 30.098 abitatori sparsi, sen– tinelle vigili e laboriose, in ogni canto del pa.ese: una fittissima rete di interessi, di legami intimi, che da– vano a. quell'organizzazione il dominio assoluto: una attiva e intelligente propaganda fatta colle scuole, ri– maste sempre, meno che per pochi anni dal 1870al 1886, in mani clericali - strumento potentissimo di domina– zione, dacchè si dice che il popolo appartiene t1 chi lo istruisce - colle prediche, cogli istituti di beneficenza - insomma un paese improntato in tutte le sue formo all'organizzazione, all'idea cattolica. Eppure a poco a. poco, accanto ad essa, malgrado essa., forse un po' a cagione di essa, il socialismo s'è ;~ 1 s~~~ csovilu~~~~d3elra °:a~~~: sr~~~~f~~,c 0 t ::. segnazione: e invece falangi numerosissime e sempre rinnovantisi si andarono raggruppando intorno a.Ila bandiera. della loro redenzione economica.. Una fa.le, un'organizzazione che sorgeva di contro alla Chiesa cat• tolica.; tutta una folla fatta forte ed unita dalla coope• razione e istruita. da una. propagando. che non ha esempio da noi, con centinaia di migliaia di opuscoli e di gior– nali che il più spesso gratuitamente sono disseminati nei formicai umani che qua e là imbrunano l'industre paese i lo sciopero fatto strumento di miglioramento econo– mico e generatore di solidarietà morale - e infine il \'Oto strappato da un'agitazione pertinace, intelligente• mente diretta e fervidamente seguita, in modo da riu– scire nelle ultime elezioni a un risultato, che strappò le acclamazioni piene di speranza degli uni e gli spa– ventosi presagi degli altri. Che ha dunque fatto la.Chiesa nel Dclgio per impe– dire questa - ch'ella stessa. ri'lonosce - vittoria del suo principale e più temuto nemico1 E perchè non è riuscita in quel che ha tentato 1 E se non ha ratto e se non è riuscita. nel Belgio, in condizioni cosi favorevoli per lei, che cosa la tapinclla potrà. fare in questa Italia cosi scettica e incurante, in cui il prete non potrà. andar molto più oltre delle donnicciuole mezze sceme o dei contadini ancora bruti 1 (I) Utt1·amon1a11eT.e11tw1ge1i: Berlm, (895. llermann Walth er.
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy