Critica Sociale - Anno V - n. 3 - 1 febbraio 1895
Critica Sociale RIVISTA QUINDICINALE DEL SOCIALISMO SCIENTIFICO Nel Becno: Anno L. 8 - Semestre L., - .Ul'E•tero: Anno L. 10 - Semestre L. A,M Utùrt, vaglia, cartoliM-vaglia all'Ulllclo di CRITICASOCIALE: MILANO: Portici Balleria v. E., 23 ti' Jlm IO!lll) Per MILANO •i pub abbonaral a.ac.be alla Libreria Damol&rd: c. V. E., a,, e dall'editore M. Kantorowlcs: via llaosonl, 5, Al■- V - N. 3. Non 111 t1et'U'Ù a numer, separati. MIiano, 1. 0 febbraio 1895 PE:hNUOVO ANNO .- Veggansi in fine dtl fascicolo: ABBONAMENTI CUMULATIVI Le novità della nostra Biblioteca di propaganda PREMI Ei'ACILITAZIONI AlNOSTRI ABBONATI. SOMMARIO Attullti. Sulla tomba d,llo Statlito (LA CR.ITICA SOOIALlt). Comincia il rai;cedtme,1to; note postume aua ,·i1mto11ecU Panna (Il. LUPO), Il or. qu·en dlra-t-on •: polemica eletto,·ale (l<'IL1rro TURATI), Il parere dt PrampOUnl ('\1-H), • Ultime trincee: w1 e•emplo calzante apropositotklfallean~arol clertcau {DOU, MARIO CARRARA). Studi 1ociologicl. La dll/atla cllartllta (PAOLO VALF!RA), L'a~:1,~'::i~t(~en~f'•"'ccoli p1-op1·1e1a,·1 come avviamento al collet• La teoria marzùta del valore e tt saggio meato del pro,t1t·o (ARTURO LAllRÌOL.t.), Fi101of11, letteratura e ,·arieti. La poesia scclale: Il. Gli eroi della 10/lf!ta di O. A. Costanzo tpo~1r11:oBKTTINI) Nell'auro mondo (f. t.) Pubbllca:1t.t1I pervenute 11t a,mo. Pel nuovo anno: annuncl, OO\'ità e premi. SULLA TOIBA DELLO STATUTO Narrano i giornali politici che, in seguito al noto incidente del principe ereditario di Grecia, che si presentò a cavallo in un Comizio popolare di Ateno indetto a protesta contro le imposte disegnate dal ministero Tricupis, e incoraggiò il popolo a rivo!• gersi direttamente al re - incidente che ebbe per conseguenza le dimissioni dell'intero Gabinetto - il capo dell'opposizione, Delyanuis, affacciatosi al balcone a cui lo chiamava il popolo in tumulto: - « questa non è soltanto crisi m.inisteJ'iale - avrebbe detto - questa è crisi politica. » Quale difTerenza f1•a le due parole1 si chiede un giornale di Firenze. Ogni crisi di ~[inistero, nei 1·egimi rapp1·esentativi, é anche essenzialmente po· litica. Puro la. differenza vi 0, e grandissima. Sulla bocca del Delyannis, di un uomo cui la pratica e la speranza del potere impararono a vela1•0con la parola il proprio pensiero, crisi politica voleva dire quello che i nostri giornali moderati si affannano,. da mesi oramai, a significare in modo coperto a proposito dello cose italiane, quando accusano Crispi di « scopriee » sistematicamente « la Corona » 1 o di vincolare il destino di questa al proprio destino personale, o lamentano che la situazione sia « pe• ricolosa • pe1· « qualcosa di più alto » del Mini– stero, ecc., ecc. Eufemismi e circonlocuzioni di convenienza, a liberarsi dai quali un agile giorna· lista, che ora fa da pitonessa al pensiero dell'ora– colo di Brescia, ha creato a dirittura un neologismo politico: crisi islituzionate. E della crisi tstituzto– nale ragiona a perfidiato con la Riforma, la quale, più si dibatte, e più dalla realtà delle cose è co– stretta ad ammetterla, per pote,· poi a sua volta assalire la « sconcia ::, 1 la « anarchica » congiura delle opposizioni, e quella opposizione di destra, segnatamente lombarda, che, di opposizione di sua .Maestà, diventa o minaccia diventare opposizione a sua Maestà. « Una variante graficamente ben lieve • - scdve la Riforma (') - ma che basta a metterla in furore e a farla passare dalla umile prefJh.iera allo scongiuro superstizioso e alla contu· melia triviale, in nome del decoro e dell'interesse del paese - che è poi per la Rt(o,·ma il decoro e l'interesse tutti sanno di eh.i. Esiste ora davvero in Italia una crisi istituzio– nale? E se esisto. o se tende almeno a scoppiare. quali ne saranno gli effetti probabili, e quale è l'atteggiamento che rimpetto ad essa dee prendere il partito socialisk, I Quest"ultima domanda (alla quale tenteremo rispondere in fascicoli prossimi) è quella che più ha da p1·emere a noi; ma essa interessa un poco anche i partiti avversarì; i quali ben sanno o sentono che qui, dalla parte nostra, c'è qualcosa di assai più forte cho non appaia dal numero degli uomini, dei deputati, delle organiz· zazioni. C'è tutta una forza di polarizzazione delle idee, delle simpatie, degli interessi, che è la forza essenziale dei partiti interpreti di una reale ten– denza storica, quand'anche i loro quadri siano esigui e sCar30 le loro ene1·gie evidenti. Poco prima di Sédau non v'erano, crediamo, alla Camera francese, ta11ti deputati apertamente repub– blicani, quanti vi sono O$gi alla Camera italiana deputati apertamente socialisti. For.s'anche, e senza forse, i partiti avver3ar'ì. che del fato storico del socialismo sono apprezzatori superficiali, e che ora ci lusingano, ora ci malmenano, a seconda dell'op• portunità del quarto d'ora, si illudono, dentro loro stessi, sulle nostre possibili forze del domani e ten• dono ad esagerarle. Altro è faro di un impero una repubblica. altro è fare di una costituzione borghese un organismo s6cialista, o anche solo avviarvi ener– gicamente uno Stato. La nostra parte, per ora e pe1• del tempo, non e, qui, che di critici e di prepara– tori - preparatori di coscienze e d'ambiente; e potremo sospingere, eccitare, affrettare certi mo– vimenti, siedendo qua e là. arbit1·i fra opposti par• {1) !7 gennaio.
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