Critica Sociale - Anno IV - n. 15 - 1 agosto 1894

CRITICA SOCIALE 22ì dalla Camera dei deputati; introdotta nel nostro regime rappresentativo per un pessimo gusto di simmetria. scimmiotlsndo grottescamente quel che facevasi a11·estero- ciò che p1·0,·a cho.quando questi retori declamano di ave1·e « ratto l'Italia » e la « liberU\ », si può rispondere che non hanno fatto nulla. tranne che copiare e copiare male, senzaca– pire la ragione del testo. Che vogliamo conclndere? Se il Senato non ha ra~ione di essere come un potere mode1•atore, po1chè nulla avvi da moderare nè occorre l'as– surda sapienza dei capelli bianchi nè, infine, che è più impoi·tantc, alcun interesse economico che si imponga come forza 8'iuridica essendo rapp1·eseo– tato dal Senato, voghamo anche noi associarci a quelli che lo vogliono accoppare! Sincei·amento, no: non pare che ne valga la pena. Un certo 11athos, che è in fondo all'animo nostro, il quale ci rende compassione,•oli per tutte le de– bolezze cadenli, tolleranti per tutto ciò che è fron– zolo politico, ceremoniale atavico, formalismo di· tradizione, ma che non s'innesta necessariamente sul tronco asp1•0dell"ordinamento economico - fa si che noi siamo supremamente indiffe1·enti alla sorte di quell'illustre sinedrio. Non è certo da quella parte che verranno gli squilli della battaglia e i fischi cli morte .... Pensate un po': fra i 60 senatori che si trova– rono ad approvare se11zadiscu sione le leggi ecce– zionali, si trovarono nel fondo dell'urna 10 voti contrari. Istituite, se credete, le vostre proporzioni. Poveri benedetti 10 suffragi per la libertà, de– posti nell"urna y<>n la mano tremante, forse guar– dandosi sospettosamente intorno! .... Ecco: essi ci han falto· pensare una idea. Quando le due grandi classi che si combattono avran superato g,·an tratto elci terreno e già sta– ranno per incontrarsi e il terrore avi'.:\interamente resa folle la borghesia, perché gli stati di assedio, le leggi eccezionali. çli arbitrii polizieschi saranno stati provati inefficaci, allora la « giovane desti-a » domancleri, al governo il ristabilimento della co•~la conti-o i socialisti e la sinistra applaudirà e l'e– strema fornicherà col govern~ pc,chè il laccio non sia troppo slrelto; ebbene - 10 ho questa fede - che allora qualche grande vecchio senatore, para– lizzato nella sua sedia curule, frugando, con le pal– pebre chiuse, nel fondo buio della sua memoria centenaria, vi troverà un lucignolo tremulo, ardente davanti al ricordo di tempi non clisformi - tempi di lotte, di sacriftzì, di forche per un'idea. Nell'in– certezza atassica del giudizio, il vecchio secolare. confondendo i nuovi tol'menti e i nuovi tormentati con quelli di allora, aVl'a per le fredde ossa un brivido di simpatia e involontariamente, nel suo dialetto infantile, biascied1 in un sospiro: - Pova,·etti ! ... Pova.-t (lgieu ! Se la vi ione non è un'allucinazione, buon vec– chio senatore, grazie anticipate. CLAUDIO TREVES, UNO SCHIARIMENTO Nell"ultimo numero abbiamo tolto occasiono da un articolo del nostro Mercm·io per dire a nostra. volta. quale a.vrobbe ad essere, secondo noi, di fronte allo leggi d'occezioni che lo colpiscono, l'atteggiamento del nostro partito. Mercw·io credotlo conveniente ~i ri– sponderci con le seguenti brevi righe, alle quo.li diamo posto ben volontieri. 1:i1D 1oteca Gino H1arco Roma. 19. CAROAMICO, Qualche appunto in risposta al ,·ostro articolo. Pre– metto. che lascio in difl:parto la. chiusa; il vostro pen– siero s·era, evidentemente, molto sviato dalla questiono sollevata dal mio scriuo; ponsa.vatr., certo, ad altro cose e ad altro persone. Il mio arlicolo era obbieltivo lnon so trova.re un qualificativo ??1igliore); non ,•ole,·a io dire che, da.te le tali circostanze, si dovesse fare in un modo piuttosto che in un allro, ma esprimeva una.convinzione indut– tiva.: che cioè, da.te le tali circostanze, si sarebbe effet– tuato questo o quelraltro fenomeno. Scrissi il mio articolo, prima che fosse presentata, e approvata la leggo inlilolata e Provvedimenti di pub– blica sicurezza» nel suo nuovo o definitivo tosto. Si provodo,,a sicura. l'ac..:eUaziono dell'emonda.mento-ag– lliunta dol l\tocacci, cho designa.va benissimo, come il segno contro cui s'appuntavano Io armi era. proprio ~i 8i 0 uc~f~ii:~·o:tr~ f::,~:d:vre p~~~l~! 0 s~zt~~'iafti;: mento che si eseguirà. domani lo stesso. manco a. dirlo). Che si fece dalla sezione di qui 1 Si provvido subito a\l'iscrlzione dei soci (che non ,,j erano ancora iscritti) nei ruoli della. Camera. dpl lavoro. Un po' induttivo non era. dunque il mio ragionamentoJ Provvedere ai ripari non ò, in ogni ca.so , cedere le armi. Chi parlò di bugie el similia 1 Voi osserva.te , che si lascio.no vivere lo Co.mere del lavoro e lo Leghe di resistenza, flnchò non rechino troppo fastidio: le scioglieranno quando il partito so– cialista. ne sia la. mente direttiva, ra.nima. Non è una novilà cotesta. Ma.io posso, alla. mia. volta., osservare, cho se, per es., In soppressione della Seziono nostra di qui, la quale ha circa. trecento soci, impressionerebbe se et in quanto la massa. prolcto.ria.; l'effetto sarebbe ben diverso quando si sopprimesse la Camera del la– voro, che ha.settemila lavoratori iscritti. Il guadagno c'è. In linea generalo anche voi consentirete, che scopo di un partilo non può essero la. corsa al domicilio coatto. come i giornali non si fondano per fornire al fisco il piacere di sequestrarli numero per numero fino a farli morire. Sempre e in ogni condiziono di cose è da. curare, che si disperda il minimum delle forze. Se il pe1•iodoacuto di pe1-socuzione 1 a.I quale si va. incontro (o capiteranno dello compressioni piò. feroci, cd allora .... forse, avrò più presto r·agione), produrrà. questo effetto di forzare il partito a battere un po' più ~e ~:e:~~fe~~-~t~.e~~iore~~an<l~'al~c;~~~&;a~~Ja c;gÌiÙi!: non si ripeterà: dal male il meglio, E vero o no, che, in Italia, il socialismo ha. ottenuto maggior seguito, dove si sono istituite leghe di resi– stenza tra' lavora.lori guidate da socialisti 1 Avete accennato ai diversi sistemi seguiti in Germania o in Inghilterra. od America. Un fraseologo di prores– sione, alla Bovio, sentenzierebbe che lo stesso movi– mento ò logico proceda con forme varie nella patria. di Hegel o in quella di Darwin. Ma io dico semplice– mente, che, dato le tali circostanze, un partito non è in atto quel che vuole, ma quel che può essere. Il libero arbilr10, po,·eraccio, ò fuor di causa. La mia concezione è errata.? Non mi dorrò corto, cho i fatti la. provino tale. Ad ogni modo, qualunque via:segua il partito, devoto gregario non mancherò per la mia parto a.I do,•ero. i\fER.CURIO. La. lettera di Me,-curio è piuttosto uno schiarimento che non una rettiflca. Quando noi, riassumendo il suo articolo, gli attribuimmo il pensiero, che l'atteggiamento del nostro partito dovesse venire modificato per effetto delle leggi eccezionali ; ancor noi al verbo dove,·e an– nettevamo il significa.lo obiettivo, di una necessità preveduta, a.nzichèdi un fatto volontario e p1'COl'dinato. Lo duo cose nella pratica non differiscono gran fatto, poichò un partito cosciente non subisce passivo la ne– cessità pre,•eduta, ma vi si dispone nel miglior modo. Del resto, l'articolo stesso di Mercw·io porgeva, subito

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