Critica Sociale - Anno IV - n. 15 - 1 agosto 1894

220 CRITICA SOCIALE sulla diagnosi: chi ha h-o,·ato pletora e chi anemia; chi ha prescritto racqua fresca e gli innocui las• sativi - Pidurre il numero dei senatori, rinnovare le categorie, 1•afT'ol'Zare l'elomcnto aristocratico, avvicinal'lo alla Corona, ecc.; chi ha ordinato ec• cilanti, bistecche, rerro e persino trasfusione di sangue democratico a mezzo di suffragio più o manco popolare, con eleggibilità nuova a vita o a tempo.... Disquisizioni vane, chè il paziente, più saggio dei suoi sanitari, non ascolta nessuno e buddisti– camento tira innanzi, rassegnato, buono a nulla, sperando nella sua.... vitalità costituzionale. . E quasi quasi ha ragione lui, il povero vecchio paziento!... In fondo ben si sento come un peso inutile, come un inciampo di pili nella macchina parlamentare, già cosi lenta, come un o,~ligno senza funzione, senza moto, che si rispetta per inerzia. imile a quelle grosse travi che vanno a caccia1'Sitra le zolle ve1'Cli dei prati e cho nessuno si cl:\ la pena di trasportare per evitarsi la noia del 1-oviniodella te,·r-n e delta nuvola polverosa che solleverebbe, il enato si è flccatoe mantenuto nel no·lro quad,-o statutario e resterà tal quale fluo a che non si rivanghert\, da buoni ag1•icoltori, tutta <1uanta la vigna, nelle sue p1-ofondità. Ma che ci stia a fare e che cosa abbia mai fatto ne suno sa indicare. So state ad ascoltare i pro– fessori di di1·ittocostituzionale, vi infinocchianouna ce,·ta necessità da 101-0scoverla che in regime rapp1·esentativosiavi un corpo che per l'età grave e.1a sapienza eserciti un freno rnodo1·atoredegli slanci troppo vivi ed imp,-ovvisi della uiovane Camera. - ).la Dio buono! - che cosa si pretende di pii1 melensamente conservatore della nostra Ca– me,-aI - Là dentro (anche lasciando a parlo la politica e !"economia nel loro senso stretto) circola costantemente uno spirito cosi classicamente gia– cobino, che i morti del 48, sollevandosi, potrebbero domandare la parola e continuare la discussione t1·oncata ai 101·0gio1·ni... h 1 i sono i c;1pipartitiche hanno fatto una mira– bile car1·ierapolitic..'\ solo pe1· sapere prepamre i 101·0 discorsi in latino e pe1·ave1·0sulle labbrauna frequente citazione del secolo aureo delta latinità.· L"archeologiae, meglio, la fllosoOa1-ancidadi ses– sant'anni, creata sull'archcol~iu, ò la più onorata fra le cono cenze scientiOche. li posiU\'ismonon ha anco1·aottenuto una 1-egola1·e tessera d'ingresso e, quando "i penetr-n di sti-nfo,-o, eccita f,-n quei legi• slatori, diremo cosi, d'altri tempi quell'ammirazione tra pau1-osae incredula o canzonatoria che suscita l'ag1·onomia fra i pili 1·ozzi e cocciuti contadini. Enrico Ferri, parlando recentemente sulle leggi eccezionali, sedicentisi antiana1·chiche,produsse una « viva ilarità• accennando per incidente alla ctas– siflca1.ionedei delinquenti secondo la nuova scuola penalo. La sintesi dello spirito della Camera si raccoglie dal f,woro e dall·intoresse colquale ascolta il ripetersi eterno di certi discorsi - sempre uguali - su certi argomenti - sempre gli stessi - che costituiscono come i cavalli di parata degli aspi– ranti ad un sottosegretariato qualunque. I ,-apporli fra lo Stato e Ja Chiesa per esempio sono sempre un bel torna per fa,· bella mostra cli sentimenti liberali o conse1·vatori. Anche recente• mente l'on. Fusinato 1·iportava un vero « successo p,.'lrlamentare » affermando vigo1•osamente i diritti dello Stato sul temporale e inchinandosi in pari tempo alla religione « che è o sa"\ sempre il primo « agente di morali!.\ di un popolo. Ogni ideali ti\ « della vit.,, ogni sentimento di rassegnazione, ogni « idea di legge morale e giuridica, inevitabilmente Biblioteca Gino Bianco e si confonde nel popolo colla idea religiosa. Nessun « articolo di codice, nessun precet-todi coesisten1.a « sociale. ·ness1'na mo,·ale di vositi'oistt varr;.\a « sostitui1·e il precetto del catechismo che c"lina « l'amo,·e del p1-ossimo ed il rispetto alla «proprietà.• (81·avo! ...) Ah! che scer,•ellata scapigliatura, non è ve,-o! Che spil'ito diabolicamente pa1•adossale ! Davvero, se non fosse,-ote dando senatorie, gli onorevoli fl. nirebbero per rompersi il naso lanciandosi perdu• lamento in questi voli lirici!.... Eppoi cosi giovinetti ! - La nostra legge nssa a trent'anni compiuti l'età per l'ingresso nel nover-o folico dei viaggianti g,·alts - ed è forse la leggo cho stabilisce l'et.\ più atta - ma, per le consue• tudini nabH"alia questo paese di decrepiti, si re– putano otovan.i i deputati cli 45 anni ed i ministri di uO o di 55: ciò, ben inteso, in omaggio alla \18ll• t.~taprecocità di sviluppo che noi dobbiamo al nostro dolco clima, al nostro bel sole e a lutto il resto che ,•anta la nostm inveterata retorica meteorologica. Del resto noi oramai sappiamo che peusal'e cl i questa ramos.'\ « espel'ien1,._'\ della vecchiaia • ! idea antiquata da tanti secoli quanti ne scorsero da cho il sapere cominciò ad acquistarsi collettivamente. coi grandi mezzi di partecipazione delle idee, senza alcun bisogno della piccina ed imbecille ripetizione di fatti individualmente sperimentali. Che f1>a i selvaggi detl"Aust,-atia possa ascoltarsi il consiglio dei vecchi; che gli antichi semiti pen– dessero nel deserto da un « consiglio di anziani :., si comprende; ma che nei nostri paesi, in oggi,. dove abbiamo caratteri tipografici e biblioteche che ci custodiscono e ci tengono a disposizione con mi– nimo sforzo tutto il patrimonio secolare detrespe– rieoza dell'umaniHl,occorrano ancora consessi le– gislativi, dove il titolo pe,· entrarvi consiste pre• cipuamente netretà, come fonte di sapienza - è unn cosa che fa semplicemente ridere, a pensarci un po' su spregiudicat.,mente. ... Altrove ta ragione di essere di un corpo legisla– tivo, i clii membri seggano a vita, molte volte anche per diritto el'editario,si spiega po sitivamente. gu ar– dando agli interes:1idi una forte aristoc1-a1.ia rou– dalo, oppure di una potente class e di proprie~, ri qualsiasi. Cosi la Camera dei lordi. dei signori. dei magnati, ecc, di lnghilter1>a,d·Austria, d·ungheria. Ma nei paesi latini in genere e nel nostro in is1>ecie,tale legittima influenza è pil'1 sensibile nella Camor-n bassa che in quella alta. lufatti un partito agrario pro1>riamentodetto - si rinviene a Mon– tecitorio - molto floscio so vuolsi, come tutto ciò cho spunta sutralbe,-o della nostra vita politica, più distinto per la sua voracità cho per la coscienza della sua organizzazione - ma infine si rinviene; - non si può dire altrettanto f1-ni vecchi di Pa• la1.zoMadama. Il LandlonUs,rw italico ha pii, voce fra i depu• tali che f,-n i senatori; ciò spiega come, in Italia, se puro qualche voce isolata domandò l'aboli1.ione del Senato, più che altro obbedendo ad no istinto di aereo razionalismo giacobino, non si formò mai - mancandoviogni intel'osse - neanche il principio di quella imponente agitazione che occupa, a cagicn di esempio, oggi nnghilterr-n contro la Camera dei Lordi, onde quesli furon tratti a provvedere in fretta alla loro difesa, fondandoanche una rivista all'uopo: The Senale. Così si dimostra che il Senato esiste come dome• ne<ld io - perchè esisle, fuori di ogni ragione eco• nomica o sociologica: una vera superfetazione, ecco, poichè gli interessi del conservatorismo sono anche troppo efficacemente e inh-nnsigentemente tutelati

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