Critica Sociale - Anno IV - n. 15 - 1 agosto 1894
.236 CRITICA SOCIALE a. cui sono abbassati, diventano, nella. triste armata dei senza lavoro, il ballaglione più soff'erente e più minacciante; essi vi portano gli elementi del pensiero, vi portano sopratutto l'abitudine di considerare gli al1ri uomini come eguali ed il coraggio di discutere ed ar– l'rontare, spezzando quel senso incosciente di umiltà di classe che hn.servito flno ad ora a tener giù le plebi più che gli eserciti e le prigioni; diventando cosi per la torma bruta. dei disoccupati proletari il lievito che la agita tutta e l:i.solleva. D'altra parte poi, la disoccupazione è per sè stessa un elemento delelerio di eccitazione e disorganizzazione psicologica. lo ricordo d'aver visto un paesetto di con– tadini, tradizionalmente pazienti sino alla.stupidità, es– sere presi, in un lungo periodo di disoccupazione, da. una eccitazione straordinaria. E anche giorni sono i giornali narravano le rassegnazioni minacciose o le lu– gubri audacie dei disoccupati di Sicilia, in raccia alla truppa armata e pronta al ruoco. Ma se la disoccupazione acuta, che colpisco tuito un paese, ha un·azione cosl eccitante so,•ra. le masse i la disoccupazione cronica ha una pii) proronda azione dis· organizzatrice su l'individuo. Su questo triste reno– mP,nOpsicologico si potrebbe raro uno studio; e degli spostati artisti, il Murger, il VnllCsne hanno lasciato pagine indimenticabili. Uno dei risultati psicologici ca.pita.lia cui tende ra– talmente la vita dello spostat-0 - accennerò solo que– sto - è il senso dell"isolamento, della solitudine nella società. Nella vita sociale, che ò un tessuto d'innume– revoli azioni organizzate, ogni individuo, per vivere o per sentirne la partecipazione e la solidarietà, ha bi– sogno di essere riattaccato ad una qualche runzione normalo e continua, di essere una. dello tante flla del tessuto vivente. Oli spostati sono le tristi ftla rotte e penzolanti del telaio della società. Nella. società attuale, il cui organismo li espelle come elementi inassimilabili, e che non dà loro nè il lavoro continuo per la Yita, nò l'interesse dei grandi entu– siasmi, delle grandi quistioni, delle grandi battaglie; essi si trovano perduti come in un deserto; essi vi si sentono estranei, come essa resta estranea a loro. E sotto 1·azionepermanente di questo sentimento, o meglio di questo senso, essi fini cono, secondo i temperamenti - o a. rifugiarsi nei sogni dell'idealismo ricostruendo astrattamente la società, l'ambiente adatto a loro e di cui essi hanno necessità., ed allora abbiamo gli utopisti dell'anarchia che tessono nella solitudine dell'astrazione, ruori della realtà e delle leggi presenti della. vita, le smaglianti o grossolane ma fragili tele delle loro im– maginazioni; - o finiscono per odiare questo grande mo,•imento di vita cho romba attorno a loro o che resta a loro impenetrabile; ad allora. abbiamo i violenti, i dinamitardi, che assaltano la società. a cui, un po· per loro colpa, un po' per colpa degli altri, non hanno po– tuto partecipare. Cosi l'anarchismo, non ostante la teoria astratta, non è forse -· strana ironia - che una rivendicazione degli istinti sociali insoddisratti, in un gruppo d"individui che, per la loro costituzione psicologica o por il run– zionamento delle leggi economiche, sono rigettati dalla società. Essi sono anarchici, vale a dire insociali di intenzioni e di volontà, perchè sono un gruppo anm·– . chico, cioè disorganizzato, nella società. attuale. Bib ioteca Gino Biarco . .. Ogni studio sull'anarchia finisce con un giudi.do e con una ricetta. li giudizio mi pare superfluo dopo quello che ho scritto. Quanto al rimedio, io conresso di non credere a quella. sociologia, che si propone di ricorreggere con le loggi umane le grandi leggi naturali cho imperano sul mo– vimento delle grandi masse sociali, evoh•cnti anch"esse, come tutta la natura, per razione delle proprie rorze, ruori ed anche contro gli idealismi dell"uomo. Nel caso dell'anarchia, ammessa la correlazione rra anarchici o disoccupati - siccome la. disoccupazione è, in proporzioni varie, un coemciente della società at– tuale - l'impossibilità dei rimedi empirici si rile,•a. E tutto ciò che resta a sperare, è che nel mo,•imenlo economico presento il renomeno della disoccupazione si vada. attenuando. 01,INOO MAt.AOODJ. UTILITÀ E SCIENZA DELCAPITALISTA L'editore !lemo Sandron di Palermo sta per pub• blicare gli J•:st1'litlt del Ca]Jitalc di Ma,·x compilati da Paolo La(a,•gue, con l'int1•oduzio1ie critica di llil/i·edo Pw·elo e una replica a questa dello stesso Lafa1·gu.e. che è una delle cose più e1·udite e bril– lanti del brillantissimo economista e socialista francese. Della critica del Pareto si occupò gia il nostro periodico. riferendo parte della confutazione che i nostri amici Bissolati e Guindani stamparono in ap– pendice al riassunto del Captiate ratto dal Dèvtlle. Dalle bozze che l"edito1•e palermitano ci invia, to– gliamo 01-a un piccolo brano della repliCl\ del La– fargue, a titolo di gustosa primizia pei nostri lettori. Marx contesta. il valore del capitalista, il Dio del Pareto, senza cui nulla si produrrebbe nel mondo eco– nomico. Come si osa dire che il capitalista è inutile, che senza di lui il capitale può riprodursi ed accre– scersi~ Quale SJ>aventevoleeresia! grida il Pareto, se– gnandosi con un pezzo da cinque lire: ma ò assurdo, è contro ogni veriU\, contro ogni rea.liii. il pretendere che sia la.voranllOche si produce il capitale; « è astenen– c dosi dal consumare, che si produce il capitale» (XVI). Gl"increduli insultavano gli anacoreti quando dicevano che essi erano inutili, mentre erano ·sant·,\ntonio ed i suoi compagni che, "h·endo di privazioni e di tentazioni, produce,•ano nelle loro celle le ricchozzo del mondo. « ~la non consiste tutto nel ral'e nascere il capitale; bisogna anche impiegarlo•• (Xlii) ed il buon capitalista, che vive di fprivazioni come sant'Anlonio, si sacrifica ancora. e: Esso compie dunque due runzioni essenziali•; dice il Pareto seguendo il suo ma.estro De Moliaari: e la prima consisto nel for·mare il capitale. la seconda e nel conser,•arlo • (XIV). L'adoratore del capitalista, per dare un"alta idea della maniera con cui il suo Dio conserva ed impiega il capitale, cita (pa.g. XV) la sta– tistica doi ft1.llimentiagli Stati l,;niti nel 1892!Essi si sono elevati alla cirra di 10.2i0 che rappresenta. una. perdita di 27i milioni di lire; ecco un bel salasso che i collettivisti durerebbero (t1.tica rimediare. - 289i fa.I• limenti sono attribuiti all'incompetenza, alla. stra.va– ganza ed alla negligenza doi r11llitie rappresentano uno sperpero di più di 50 milioni di lire. 11marchese Pareto non impara da questa. statistica che sopra IOcapitalisti
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