Critica Sociale - Anno IV - n. 15 - 1 agosto 1894

CRITICA SOCIALE la sua teoria fino alle conseguenze estreme. Egli è il più impavido, il più coerente di tutti gli anar• chtci. In suo confronto, Proudhon, colui che Kra– potkine e con esso tutti !fii anarchici viventi tengono per padre dell'anarchta, non è che un pedante tnamtdato. GIOROIO PLECIIANOW. GENESI ECONOMICA OELL' ANARCHISMO Dopo l'assassinio di CarnPl, nell"attenzione genera.te che il trngico e sanguinoso episodio ha suscitato verso gli anarchici d'aziono, anche alcuni scienziati si sono rivolti allo strano fenomeno. E in questi ultimi giorni l'onda un po' raeile dolio spiegazioni psicologiche ha invaso, destando la curiosità. del pubblico, lo colonne dei giornali. 1-"raquesti studi vo no sono stati alcuni notevoli di Lombroso o di Ferroro: alcune volto rosservazione psicologie& ha colpito giustoi o ci ha fatto vedere sotto la scorza suporftcialo della questione e della teoria po– litica l'agitazione convulsiva e pazzesca della nevrosi. Ma questa spiognzione - e non importa dimostrarlo - non svela che una faccia del fenomeno oscuro e _ complicato. Noi d'altra parte non consiglieremmo, per conoscerlo più a fondo, di sfogliare la piccola biblio– teca delranarchismo, perchè la teoria anarchica non ù una premessa, ma una conseguenza. Il pazzo che, per un impulso incosciente del suo sistema nervoso di– sordinato, compio un'azione illogica, trova sempre, per chi l'interroga., una ragione logica della sua ten– denza. Cosl la teoria anarchica non fa che gettare una. veste bizzarra di ragionamento sui ratti sgorganti da un istinto oscuro i non di un individuo, ma di un gruppo sociale. · Dunque, studiando le condizioni in cui questo gruppo socio.lo si agita, altre causo del fenomeno anarchico potranno scoprirsi. Osserviamone brevemente le cause economiche. Quali sono lo cause economiche dell'anarchismo 1 O più chiaramente, vi sono nella costituzione economica moderna speciali condizioni che formino il terreno in cui alligni la pianta anarchica 1 Queste condizioni si rilevano al primo sguardo. Tutti sanno che il capitalismo esercita sulla popola– zione di un paese una doppia influenza. Da una parte esso sottopone la gran massa della popolazione al suo impero: la rende schia,·a del suo salario, la racchiude nelle sue officine organizzandola in un lavoro da cui esso trao il suo nutrimento d'oro. D'altra parte esso rigetta una porzione minore di questa popolazione nella disoccupazione,.ad esso necessaria., perchè soltanto la disoccupazione gli di\ il freno con cui comprimere le riottose masse umane, o gli fornisce il modo per mantenere il salario al livello che gli permette la sua funzione storica o sociale. Dagli operai organizzati nell'azienda capitalista, esce il movimento operaio socia.lista; sgorga la grande cor– rente della fatalo evoluzione sociale. Il capitalismo stesso è la rucina in cui la dura materia umana si piega aspramente allo forme di una nuova soCietà. Nell'organizzazione capitalista gli operai svestono, con l'uso della proprietà, tutti i sentimenti e le ideo di cui essa è il nucleo, o che costituiscono le leggi psicologiche della società attuale. Nello stesso tempo B1b otec-.aGino B1are;o il medesimo ambiente el&bora i sentimenti che forme– ranno il nocciolo della società socialista. Ne escono i sentimenti che dirigono la lotta operaia contro il capitale: il sentimento della solidarietà, della resistenza.; le Ideo delle conquiste economiche e poli• tiche che si sintetizzano noi fenomdno complesso della lotta di classe. No escono egualmente i sentimenti ri– costruttivi che della nuova società. saranno le linee fondamentali : come il sentimento della necessità e nor– malità del lavoro i il sentimento de)ta. proprietà. col– lettiva, perchè i grandi organismi produttori del capi– talismo spezzano e disperdono le idee individuali di proprietà.. Un centinaio di operai, addetti ad un mec– canismo gigantesco, non possono formarsi l"idea di ap– propriarsi ognuno un frammento di esso; ma di usarlo, per l'utilità. di tutti, in comune. I sentimenti e le idee, che spingono alla grande ri– voluzione socialista., escono dunque dal fenomeno dello srruttamento. E coi sentimenti e le idee ne escono i fatti; ne deriva. tutto quel complesso immenso, fatto di miriadi di &V\',Pnimonti minuti, che assuma le forme economiche e politiche più svariata, coma un·onda..,che, pure tendendo verso la stessa bassura, deve spazzarsi adattandosi a tutte la varietà del terreno. Ora, come dallo sfruttamento deriva il movimento op-,raio i dall'altro gran do renomeuo del capitalismo, dalla. disoccupazione, scoppiano i tristi episodi dell'a– narchia. La disoccupazione: ecco il malsano deposito umano in cui bolle la fermentazione delle rollio anarchiche; da cui scoppiano gli odi, le violenze, gli istinti mistici ed atavici i tutta quella nube oscura che sembra ,•apo– rare do.Hopaludi morte dei tempi passati; a che del passato porta nel suo seno quelle idee e quei senti– menti violenti o confusi che fanno un cosi strano con– trasto con lo rorme più miti e più limpido della nostra civiltà. E lo ragioni, por cui la disoccupazione diventa il centro della fermentazione anarchica, sono molte. Avanti tutto, so la disoccupazione è nell'origine un fenomeno economicoi nel suo sviluppo essa diventa un renomeno psicologico. Se è vero che è una funzione fatala del capitalismo la. creazione della. trista massa dei disoccupati i questa funzione si esercita però sulle masse proletario con una specie di selezione. JI capi– tale assoggetta al lavoro ed allo srruttamento i tipi medii cd equilibrati; nella disoccupazione al contrario (s'intende nella disoccupazione cronica) precipitano i tipi nevrotici, instabili, che non sanno adattarsi alla disciplina monotona che il lavoro organizzato esige i tipi che socialmente hanno un grande valore nei pe– riodi sociali di a.V\'0ntura; ma che sono meno adatti alla vita di una società disciplinata.. Come si vede, in questo punto la spiegazione eco– nomica viene ad incontrarsi con la psicologica: i due gruppi di osservazioni dello due scuole sociologiche si illuminano l"un l'altro. Ancora: in questi bassi fondi pericolosi ed irrequioti della disoccupazione proletaria, vengono a cadere inol– tre i detriti, sempre più fltti, dello altre classi socia.li i i vinti, gli spossesso.ti nolla lotta della concorrenza ca– pitalista che diventano disoccupati, o che della disoc– cupazione formano un gruppo speciale, il gruppo degli spostati. Oli spostati, che portano seco le abitudini delle classi ricche e che sono inadatti alle funzioni della classe

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