Critica Sociale - Anno IV - n. 2 - 16 gennaio 1894

28 CRITICA SOCIALE fronte all'Italia come il grande industriale, con macchine potenti e capitali immensi, di ft•onto al piccolo, con uten– sili preistorici o un capitale meschino, intorno o. cui l'usura. va d'intorno con la farce. Come fra. la burbanza raJ>ace ùi quello e rinvidia impotente di questo, cosl fra le due na.zioni, sebbene sorelle, non può esser pace. Ci potrà. essere a un dato momento una. bre,·e tregua. consigliata dallo minaccio d'un comune nemico, S'iaque– sto il socialismo o l'anarchismo, come fra. i due indu– striali può esservi accortlo soltanto por resistere agli opera.i. L'accordo internazionale della borghesia si farà. quando lo forze del proletariato si avanzeranno com– patte, e allora la tregua sarà., come il bacio scambiato fra duo nemici morenti, il prodromo e il segno d'una. paco otorna. ma non cercata. . .. Non so se all'avanguardia. o alla. coda, cerlo a servizio di questa. Democrazia. radicalo si sono messi Colaianni o Do 1-~clico.L'uno fo1•te e ben nutrito intelletto, l"altro incomposto - qualche maligno direbbe forse incoe· rente - e disordinato. L'uno, aristocratico, pare voglia. aJ>parire lo Schaeme del socialismo ilaliano, l'altro, abile agitatore, pare che aspiri alla popolarità di Lassa.Ilo. L'uno affetta moderazione o gravità, l'altro precipita– zione e irrequietezza. Ambedue pratici, cioè opportu– nisti, si accordano nel firmare programmi incorti ed equivoci. A JH'OJ>Osito di opportunismo è notevole os– servare come lmbriani in uno degli ultimi suoi discorsi abbia detto che non bisogna oggi J)ensaro a troppo lon– tani ideali, pari in ciò a quel furbo di Depretis, che rimproverava a11·011.Ferrari o compagni di avere la. mente fissa ai lontani o placidi tramonti dolio attuali istituzioni. Cosi per a.more della pratica si rinnega la teoria. Ma la pratica e la teoria si trovano in opposi– zione solo in un caso, quando cioè una delle due è sba. glia.la. La buona. teoria è fondata. sui fa.tti nè più nè meno della buona 11ratica; rinnegare l'una per l'altra è semplicemente una pazzia. - Non transigere mai coi p1'op1•iconvincimenti ò, nella vita pubblica. più che nella pl'ivata, legge suprema e unive1•salo della moralità., come la costanza è simbolo di grandezza, porchè l'esperienza di tutto lo generazioni ha insegnato che lo transazioni allontano il raggiungimento del fine. La condotta di Colaianni e De Felice pare inspirata o dalla speranza di veder presto arrivare al potere il cosl detto partito affine e quindi prossima la rivolu– zione, o dal credere che l'aristocrazia. degl'intelletti debba redimere i la,•oratori. ì\la. questa speranza. è una illu– siono- e quesla fede senza fondamento. In realtà, seb– bene le truffe bancarie o il disagio economico generale diano buon appiglio ai radicali, oi sono qua, come in Francia o in Ispagna, ancora ben lontani dalla cima sospirata; e d'altra parto spetterà ai lavoratori del braccio il merito di redimere i lavora.tori doll'intelli– genza, corno a coloro che sono più numerosi, più com– patti, pili pronti. E inoltro assolutamente falso che un governo radicale uccida. le istituzioni; invece o lo ri– suscita o prolunga. la loro agonia: in ogni modo fa opera contraria al desiderio di coloro che lo vogliono de– molite. Un'ultima osservazione a proposito di Colainnni. Egli, in un discorso alla Camera, ha. inculcato al Governo di provvedere affinchò l'idea socialista. si avanzi regolar– mente e moderatamente, senza sussulti, senza scosse, senza rivolte. Ora ciò implica una bella o patente con– traddizione; perchè, o questi moti iucomposU sono gio– vevoli all'avanzarsi del nuovo ideale, ed egli non può b1u 1u•c1.,n \J111u LJ1a1 v non desiderarli; o sono nocivi, come credono i più, e allora perchè avere l'ingenuità. di pretendere che un governo borghese non cerchi di provocarli o ingros· sarli i Un segno che l'opera dei due socialisti siciliani è di nocumento al loro partito si ha nelle lodi che ad essi tributano i giornali d'altri partiti a causa del distacco, 01~maidefinitivo, fra loro e grintransigenti per ragioni di metodo. Se l'elogio ò sincero o non n:isconde un'in– sidia, che qui non è il caso di sospettare, vuol dire che essi hanno deviato l'acqua per il mulino degli av– versari. Si confortino tuttavia i campioni del radicalismo ita– liano, perchè il tempo macina. gli eventi a seconda dei loro desideri e della loro buona intenzione. Il proleta– riato si avanza indipendentemente e malgrado la loro aziono ostacolatrice. UN GltEOARIO. L'AMBIENTE 'ARTIFICIALE {Te ori a. della. 1 o t.tia. d. i 01 aaae) Ili. Le pii, recenli indagini storiche dimostrano che il primo stampo, in cui furono modellate le società umane, è il comunismo.Oggi ancora inAsia, in Oceania i11Africa, nella stessa Europa, si trovano popoli che ignorano la proprie!,\ individualo della terra, toltane quella della casa e dell"altiguo giardino. I campi son possesso collettivo dell'intera tribù; le terre arabili son divise fra le famiglie ogni anno, od O"ni tre o selle anni, a seconda delle consuetutini locali; boschi e pascoli rimangono propriet.\ indivisa. Questa forma colletli va della proprietà trae seco un organamento sociale e familiare ignoto alle so– cietà in cui regnano altre forme di pl'oprietà. Nei popoli a lll'Oprielà collettiva, malgrado le differenze cli razza e di clima, si trovano vizii, virtù e pas– sioni identiche, come identiche abitudini e modi di l l8nsare; - l'ambiente artificiale unifica le razze che ·ambiente naturale cliffel'enzia. Cosi il furto, che è pe,· eccellenza la viri,, deiili inciviliti borghesi in re– gime di pt'opriet,\ inrliv1duale, è sconosciuto nelle comunità primitive; tutti i loro membri lavorano; non uno di essi vive facendo lavorare altrui e de- 1·ubandolo di una pal'le dei prodotti del suo lavo1·0; liberamente si pl'estano i 101'0servizii e non passa loro neanche pel capo di J>retenclere una l'imune– razione. In Russia, nelnn ia, quando una famiglia non può compiere la sua messe, le altre ve l'aiu– tano e non altcndono, per tutto salal'io, che una festicciuola dove si beve allegramente. In coteste comuniU\ primitive non esistono leggi; vi si ignora quel che noi chiamiamo giustizia, diritto, dovere; consuetudini e tradizioni, ecco tutto ciò che vi esiste; sola pena a chi viola la consuetudine è la rip1'0- vazione generale; talora, in certe comunità indiane, il colpevole è tenuto a pagare una certa quantità cli bevanda, che si smaltisce nelle feste pub– bliche ('). (') « Nell'Jndin - scrive Il celebre giurista ini;rleseH. S. Mayne - I Consigli <1effllanzltlnl delle comunità rurali non danno mal ~';~'":( u 8 SJ,~-~~o i: 1 '!:e°re~ ai::r 1 :~::: ~ 1 1trfS1~oè d!ir;J)~~r~\: 1 ti;; una comuntL.1 Indiana, una persona lesa non ti Jagn3.di una In– giustizia lndh•ldunle, ma di un turbamento l'f.CMonell'Intero or• ~l~~c~~ 1~ò 1 ~~J~gr:::, ~~:~et\e 1 :Ut~grne ~r;~~: 1~1~in:.;~!io~'i~ ~~t ca8-0prese.oche mconceplblle di ribellione alle decisioni del Con• e.lgllo, la eola punizione sicura non sembra essere che hl.rlpro– ,·nzlone universale. • - (Le comunltd rm·aU dtll'l:.'4t e dtll'O· t;tlt; 1871).

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