Critica Sociale - Anno III - n. 4 - 16 febbraio 1893

CRITICA SOCIALE 03 comotale, ed è, ancora più, impoulbilo assicurare ai discendenti. l.e piccole e le medie rortune, più racill ad essere as- 10rbiteo minate, rtsentono, in maniera più potente e diretta., e con otrelto più esiziale, l'azione di questi me– todi. L& difficoltà. di potersi difendere efficacemente, le preoccupazioni di un bene sempre pericolante, le noie di un·assidua o disperata tutela., congiunte a. preleva– menti sempre crescenli delle imposte, assorbenti per la loro proporzionalità. a rovescio, ed allo molestie sempre più pungenti de' metodi di esazione; ranno che anche In questa classe il tocialismo si raccl.l vi& sempre più hu1istentement~ riducendo sotto le ime Insegne i ro,•i– natl di ieri o quelli di domani, quelli a cui Il loro de– stino ru rh•clato dalrcsperlenta e gli altri. a cui la vista più lunga pormotlo d'lniravederlo di lontano. Tutti questi ronomonl più sensibili od ognorn. crescenti, si estcntlono 1>ortulio o s'lnnostano sulla stessa. vita. do' borghi o dello 1>rovlncle: ma.dO\'Opiù naturalmente ai s,·lluppano e trlonl 'll.no, è no· grandi centri; no·gr'andì centri, o,·e meglio rormenla l'elemento innovatore mercè Il con,·eniro delle larghe masse operaie o lo moltiplicate vittime del sistemo. borghese. E poichè il sistema capitalista, por la. sua intima. es– senu e per le condizioni del suo sviluppo, tron nel– l'ambiente do' grandi centri un elemento ravore,•ole di ,•lta, consape,·olmento cd lnconsapo"olmento è portato a favorire la. rormazlono o l'Incremento do' grandi centri. l'na tendenz& questa, che mentre per gli indi\•idui di• viene una condizlouo di sviluppo, per la classe, a lungo andare., finisce per essere una tendenza suicida. E non è questa la sola delle tendenze dell& 1ocie1à capitalista. di cui si possa dire altrott.Anto. li concetto, ch'è in ronllo a tutt& la società borghese od al sistema capitalista, è un concetto individualista: lo s,·iluppo di sè stesso indipendentemento•ed anche In antagonismo con 1,tll altri; o questo criterio, conscio eJ Inconscio, ra. sl cho cia.scun indh-iduo, dopo avere operato como un elemento disgregatore In tutto il corpo sociale, finisco col riesclre tale anche il danno dellll classe, cho osso htl rormllto, o del sistema. sotto cui si è svolio. l.'utilo di oggi provalo sulla utilità di domnni, ccl il vnntnggio proprio Individualo ha. il passo sul dnnno del sistema., che pur 1H>lo rendo possibile quella individualo condiziono di ,·itn. Ed è cosi, por esempio, che un editore, prodotto ed Incarnazione del sistema capitalista. potMLpubblicare o diff'ontlere un libro a tendenze socialiste, Il romanzo, per esempio, del Uellamy, destinato ad usere lievito di ribolllone contro li alatoma borghese. (La fine al pro,,imo munero). ETTORE CICCOTTI. JL DJRITTO E LAYIOLENZA EoRitOIO 110, DIRETTORS, Attratto dalla. polemica circa il diritto del piit rorte, (') pennettote cho anch'Io manlresu alcuno Idee in pro• poaito. Ogni essere vivente richiede necessariamente certe condizioni essenziali di vita. ruori delle quali non l>O– trebbe vivere. Questo ncccS!ltà. creano determinato run– tlonl ed organi, tendenti all'acquisto di dotte condizioni per la conservazione e sviluppo delressoro vivente. Tali ( 1) Ct;tlCtl IOCft1l•, t891, PAIJ, ,C,0, runzionl, che sono tanto energie organiche e ftalologiche nel mondo del ,·eget&ll e del bruti od anche nell'uomo seh·aggio; nell'uomo civile 11 trurormano In necessil& ed energie morali, cioè in doveri, Il cui complesao co– stituisce la legge morale. L'ostacolo all'adempimento di questi doveri trurorm& !'energia morale in diritto, cioè in roru morale repulsiva degli ostacoli alle condizioni esscnzl&li alla vila ed al suo sviluppo. La legge morale, dunque, conais1e nel complesso di quello (unzioni unlrorml o costanti, in un det.erminn.io periodo o grado di clviii&, della libera o spontanea at– tMtà dell'uomo associalo. tendenti direttamente all& conservazione della vita, ila lndi\'iduale che della specie. Il dirilto consiste nel compiono dello (unzioni uni• rormi o costanti, In un determinato periodo o grado di civiltà, della libera e spontanea attività dell'uomo as– socialo, tendenti direttamente a.li &rimoziono dogli osta– coli, dal suoi simlll frC1.ppost1, alla. soddisrazlono dei propri bisogni o, ciò che valo lo &tosso,all'ademplmento del propri doveri. So, dunque, il diritto è la rona morale rlmovltrlce degli osta.coli che si l'rappongono all'adempimento dei doveri, è chiaro che non ,,1 può essere diritto che non sia I&salvaguardia di un do,•ere ostacolato. Poste queste promos.so no derivano i soguenU corol• lari: 1.• I.il morale od Il diritto non consistono In un comando, o nen·errotto di un comando, emanante dal capriccio di un legislatore, sia dh'ino, sia umano; ma sono runzioni e modi di essere dell"organismo sociale. dcrivanH spontaneamente dalle condizioni essenziali &I· l'esistenu dell'organismo stesso. La momlo ed il diritto, dunque, hanno por origine le condizioni di vita od I bisogni naturali dcll"uomo uso– ciato; per finalità ultima: la continuazione o lo sviluppo della ,,1,a., cioè la miglioro esistenza sociale, o per con• tenuto: la libera e sponlanoa attività. dell'uomo 2.• Se ogni diritto è rona, non ogni rona è tliritlo; se la ror1.a rimo,•itrlce degli ostncoli alla soddisrazione del naturali bisogni, chl11,minmodiritto, non potremmo, sonia cadore in un'improprietà di linguaggio, qualiftcnro la ror1.a OMlncolntrico di dotta soddisf1\Zione, anche di• ritto, cioè: rorza. giuridica, rorzn giusta. Più propriR.• mento, dunque, potrebbe, tale rorza., chlamnrsl violenza o prepotenza.. 3.• Noli&collisione tra. Il diritto e la. violenza, vince il più rorte, ma. non per questo la parto ,•ittoriosa muta essenza; di modo ehe la 1>ropotenz&.non perchb vitto• rlO!a, cessa di essere 1ale, ed Il diritto, anche vinto, non perdo la sua qualità di rorza giuridica; che anzi, riuscendo esso a trionraro doftnltl"amenlo Jell'oslacolo all'adempimento del corrispettivo dovore. solo allor& cessa di essere un diritto attuale o rientra. nel cancelli del dovero. 4.' Il diritto va continuamente attenuandosi In ra.– gione diretta. del progresso della vera eivilt&, cedendo il campo al dovere, appunto porchè la cMltà consiste nella diminuzione degli ostacoli alradempimento dei propri doveri, ovvero allo condizioni essenziali alla ,·ita. 5.• Essendo I& vlolenz& o la prepotenza la runzione pili ordinarla e prevalente nei popoli selvaggi o pro– grediti in una falsa clvillà, tale funziono 1i è andata pian plano rormando rorgano spooiale, cho da.I capo della tribù si è ingigtllltllO ftno allo Stato moderno. o.• J..oStato, dunque, nnora non è stato mal l'organo del diritto,madolla violenza, o, come tale, tutti i suoi atti

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