Critica Sociale - Anno III - n. 4 - 16 febbraio 1893

CRITICA SOCIALR 00 LA TATTICA NPARTITA DOPPIA del dottrinarismo borgl,ese oontro I socialisti <'"""'" MW PMrnU mu •Ltm JI WJSI.) La polemica sulla Lella dt classe 1n Inghilterra trattata dal Bissolati noi procedente numero della Critica ci ha procurato da un egregio economista, professore fino a ieri in una Uni\'ersit.i. italiana ed oggi in altro Istituto superiore del Regno, una os· SOM•aziono che vorrebbe es.sere anche una obiezione a tutta la tesi fondnmentalo dol socialismo scientinco. La fubblichiamo facendola seguire da una postilla dell amico Bissolati, al quale la obiezione è partico– larmente indiriz1.ata. ALL 0 AVV, LEONIDA 818801, A.TI, Io non sono cho un laico, tant'è vero che una volta, a odm•c, fui doti.nito, In queste pagine, uno ,coza,tico: sono dunque inoompotcnto o. caJJil•e da un certo lato - quello che voi rorso direte ossero Il più impertanto - tutto il dibattito Dissolo.ti•Luzzo.Ui. Però dal mio punto di ,•ista (il pun1o di vista di uno scolastico) mi per– metto in proposito una osservazione. Per quanto la tosi del Luzza.tti non sia esattamente ri(erita da voi, ma. sia tondenziosamonto ridotta ad un miltimwn di contenuto scienliftco e o.d un maximum di esagerazione sentimentale (i duo lati per cui vera– mente pecca), tutto Il ragionamento vostro si riassume cosi: Voi, sig. Luzza.Ui,avete preteso dimostrare che le misure preso dalle classi abbienti (bor ghesi) in ra.,·ore delle non abbienti (lavoratrici) si sono inizia.te e com– piute, o noi tempo in cui queste ultime non M·evano alcuna partecipazione ai poteri pubblici e quindi da quello per loro iniziativa spontanea, o per effetto di animo benC\'Olonte,di un altruismo chiaroveggente. In· vece ciò non ò vero affatto; lo vi dimostro che le dette misure della borghesia furono tutte prese, o sotto la coercizione della altitudine della cla.sso operaia o, più generalmente, per abile ftno di sl"ruUamcnto. E qui cado la. mia osservazione: so ò vero - e voi lo credete - ciò che avete dimostrato, voi a.veto dato la pili solida dimostr!Lziono dell'utopismo s ociali stico. È stato da voi storica.mento appur ato c he la tendenza.so– cinle ha soguito sempro quella. da.la.,·ia; como ù nma– ginale di poter veder cambiato il s istema, che ò cosl naturale, come avete dimostralo? Voi dito, togliendo la cau,a di que,li fenomeni tialurali, che la storia illustra cornocontinuativi, duraturi, riappariscenti sotto mille e mille formo diverso, eludenti ogni tentativo diretto a renderli meno pouibili e 1en1ibili: o qui, o ,·olete dire mutando l'animo uma110, o allora non discuto più, e nessuno credo vorrà seguir\'! nella. discussione; o non volete diro questo o domandate, corno tutti i sociaJisti, muiamento di forma e di 1i1temi. E allor&mi permetto di auerire - come fate voi, giacchò dire cho la causa. del male ò Il sistema. capitalistico, e che abolendo que– st'ultimo si ton-à il male stesso, ossia si rirormerà ab imi, la società o il mondo, ò fare una serie di asser– zioni, male provato per quanto tocca la prima o non provabili per ciò che concerne la seconda; - mi per– metto di assoriro a mia volta cho lo forme, qualunque esse sieno, sa.ranno sempre adattabili e saranno ada.t– tate al ,uo filt$ per la 10,lan.:a, quando questa per- manga. B. che sull"altruismo, come ror,,.'\ storica, come rorza sociale, non ò da rar conto, voi Dissalati avete chia• rita l'utopia del socialismo, il quale vuol esser-o espressione della solidal'iefa soci:\le. Porchè, asso– dato che l'animo umano non obbodisce che ad im– pulsi egoistici, OMO non deporr:\ certo questo suo camtlere sostanzialo, per mutar che si raccia di rorme e di sistemi. il congegno della 11':\~pola o presto veduto. Si ~po~~uda ,~u~s'::!~r...~ 1 d:r'~~~o-;ti~!W .. ~~ti~i: delle idealiL.1.morali. Laddove è evidente che la sua portaL1, il suo valore, il suo intento ò invoco di oscludero la SJJO»taneftà della formazione di quelli e di queste. Non per ncgn1-o infatti h\ esi stenza del sentimento altruistico, ma por dimostrare com·esso si rormi solL1nto nella lotta rra i concor• renti egoismi, ru invoc..,ta da me la parola di Ro– berto Ardigò, del quale sono orgoglioso di pro(es-, sarmi discepolo. Sti~ s~•Je;l~~al:.UÒC~ÌSÌfa~V~l!l l~:°';!:r~ ~~~: Porchò la lotta fra classe o classe non vuol punto dire lotta di ciascuno contro tutti: non vuol dire lotta generalo tra gli individui. Essa esprimo il cozzo di grandi interessi collettivi; che ò ben alti-o. E si aggiunga che questa lotta di interessi col– lettivi crea le condizioni por le quali la lotta. fra ~~~~~i~rt~-~t!o ':cl~~ ~i~~;~efl!."p~tl,~~!tti ~~ gare il proressor B. che, mentre nelle classi sfrut– tatrici, coll'acutizzarsi del sistema caJliL,listico, la lotta tra gli indh•idui tendo a dh•cntaro di piit in ~tpC:b 11 :~.Gmi:.~•dv:~n<!1efi1::1~~toecl-èc~: aumento continuo - si viene determinando, per effetto della stessa lotL'\ di classo, un mo,·imento di solidarietà che ò diffusione o ascensione di senti– menti altruistici e di idealità morali T m~i~~~iitrr~s~~! 0 ~ud:I s;;or~~~~! 0 1 ~at~ raie da voi dimostrata - egli mi dico - o è l'animo umano od è la rorma, il sistema. Se è l'animo umano nessuno vorrà seguirvi, occ., ecc. > Già vedemmo come il proressol'o abbia alterato la portaL1 della mia tesi per 9uet cho riguarda il lato psicologico. Ma, a parto ciò, come ò mctafìsico F:~,i~~u{i~~~~og:n~~o l~[:8f1~ 8 ~ut,~l10 ~~~~P\~C: logia, non gi.\ corno una rormaziooo naturale che ò in perpetua modificazione, in continuo divenire. Tutta la psicologia positivo. ò li a dimostrare come dai fatti sociali si generano le idealit..\ sociali che mutano appunto coi luoghi e coi tempi. Onde si può dire che coi luoghi o coi tempi, ossia in cor– rispondenza di ratti esteriori, mufa anche l'animo umano. Che poi la causa del fenomeno « lotta di classe> consista procbamento nella esistenza stessa delle classi, o che perciò coll'abolizione delle classi ossia coll'abolizione del monopolio economico da cui trag-– gono la 1~ion d'essere e di lottare, si debba rag. giungere l abolizione della lotta medesima. questo ci paro mera,•iglioso a discutere. Voi asserite, non provate, obietta con aria tl'ionrale il prorcssore. Sì, è vero, io non pl'ovo. Io non mi sento proprio quella terribile ror,.a di logica di cui faceva prova un mio proressore di diritto intornazionalo che imptegava una lezione a dimostraro come per ra,-o la gue1•ra occorrano, per lo meno, duo belligeranti. Cosi ò spezuito - e ci voleva poco davver'O - il cerchio in cui pareva al professor n. di avermi chiuso. E io sono gratissimo alrogregio prorossore della sua osservazione che ha dimostrato, meglio di ogni mia })a.roln, la inconsistenza scientifica del

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