Critica Sociale - Anno I - n. 15 - 20 ottobre 1891

2!l6 CRITICA SOCIALE flcaziono sponcc1'h\na.,lm preso sviluppo immenso tuH\ t.crza for111t\. Si raccoglio in qualche modo un piccolo capitale, si premio rclatirnmcnto una. moglie od un marito, si compra. un banco, un sedile. un mastro, si afllUa un locale, poi ci si molto all'agguato, col naso fuor da.Ila, nicchia, il lacciuolo del 1>iccolo credito in unn. mano, l'altra. dietro o sopra o soilo la bilancia; la cosa va lla sò. E la. pusilla.nimUit, la grotlozza, la pn.ur :\ del potente, l'odio del povero, tutta una grande congerie di stoltezze, 1wcgiudizi, nequizie, di contravvenzioni punite e di delitti incomggi;.\1i, è là in (jUCi negozi, dietro quei banchi, nella 11cnombra di <1uoiretrobottega., dovo gcrmin:1., si muo,,o, si riproduce, una folla im· mensa cli persone, plumblea. zavorra della vita sociale. Como affrelial'no la. disso!U1,iono, colla maggiore co– seicm~adella. rol'lua,economica elio deo seguire, Do Pacpo, Anscolc, Voldo1-s, Berll·ailll cc lo hanno detto cd il 1u·olctariato belga collo 1>anotterio soci;disto cc lo ha provato. Noi eliminiamo <1uindi gli esempi inglesi, r,·an– ccsi e tedeschi. Nò Houbaix: nO Angoulèmc, modelli di tluc sistemi, ci pel'suadono; enlmmbi 110•1 escono fuori dalrorbita dolla e s;rn:i » cooperazione, cooperazione di• rcnsiva. non orronsiva.. Questa sola seconda l' evolu– zione i non ò un ombrello, ma un·a1·ma. Aci Angoulòmo, tanto per dare qualche dettaglio signiflcanle, do\'O oggi si producono duo milioni di chili all'anno, sono ancora. i compratori ricchi che bencflca.no i J)O\'Ori,pagando ad usuale tariffa pano di 1>osoo costo p1-oporzionalmcnlo minori. Fu noi ISGi cho s"ò continciato: l'inverno cm ICl'l'ibile, o lo dodici mila lire che SOl'\'iT'Onodi primo capitale lo :wovn.no raccolto i ricchi. Sa1>cte,fra l'alfro, come si dispone del rondo di JH'O\'idonza. che Jrnò con– tare su ventidue mila lire all'anno1 Servo a mantcne1·0 borse d'insegnamento poi flgli dei soci al Liceo. Ed a Houbai:c l'impiego degli utili non ù di molto diverso. Perciò facciamo lla noi, cogli intenti nostri, coi soldi tutti nostri, messi li uno per uno. Ci metteremo tompo1 Vuol dire che non possiamo anco1·:ii <1uando po1remo VOl't-emo.Ell nllOl'a and1·emo molto più in fa del fllan– fropico consorzio dei panettieri di Como non che del fornaio Rusconi, inventore di un pano operaio a 25 cen– tesimi il chilo, incoraggiato dall'es1>osiziono del 1887; non rorse ahimò! sino a. soddisraro il voto, che tluranto ,1ucsta., trasse1-o dallo bollo animo loro una. mozza doz• zina. di lepidi c9nfercnzicri 1 cho col pano a buon mer– cato la questiono socia.lo da noi S\';rnisca.; ma. in com– penso, allargandoci, potremo nello campagne, prium delle leggi dell'ottimo dotlol' Gonznlos, dal'O la caccitL allo ::eamai:: o \'inccl'O il mal dell:L miset·ia. - o llel padrone, co1ue tlicono nel Veneto - '" pellagra .. E so la. libera inizia.ih •a. del fornaio non fr'ionl<!rii più uel quaranta per conto d';Lcqua.che ogni 1>agnottclla. con– tiene, se i ,•cnditol'i di castagnacci stenteranno parecchio t~ metter su bottega, so i fabbricanli tli fecola. o di J)Ol– vero tli talco non potranno più lasciaro ai loro flgliuoli un caJ )ita.lo tutelare frutto dello l01·0 onesto fatiche, il la\'Oraloro, il pove1-oaffama.lo, Jlotranno, per pochi cen– tesimi o a giusto peso, portate nello famiglie l01-0 1 con qualche lic,·ito, una idea. Ooit. DINO RÒND,\~I Pe1·avere il premio gratuito straordinario cli due magni– fiche carta, zwoniesso anche ai 11osh·i abbonati dalla nostra consoretla, la e Geografia por tutti >, basterà t,·ovarsi in 1·euola colla nostra Amminisll•a;;i'onc prima del 28 co1·1·ente. PER.LA CANZONE LOMBARDA Non pochi hanno 1>onsa.too pensano cho l'iniziati,•a dei signori Crespi o ~langili ,i 1u·oposito della Can.:o,w lombcu-cla non meritasse grando im1>ortanza, anzi a1>- 1>artencsso al genere dolio frivolo; io tcntcl'ò inYcco di 1u·ovarc qu:u1to ,•aloro essa 11ossaa.\'ero sul movime·nto dello idee specialmente nello masso o come dun,1uo, all'inconfro, oss:L llebba venir presa in eo11sidcmziono. Il primo orrore del programma. bandito dai fondatori ru, a parer mio, quello di porro delle, restrizioni agli argomenti dolio ))Ocsio e al e tomJ>O musicalo > dello canzoni. Ogni c.:>sa. - e specialmente r,~rto - non 1n-ospcrn. cho in libe,·t;\, E cito la canzono possa. essere opera d'rwte nessuno può dubitare :\.Jlpem~ rammenti i nomi lii BCrangcr, tli 01-01To1·io d'altri che alla canzone de– dicarono il sommo ingegno o la.scia1-onoveri ca1>ol:\\"ori in questo ran10 llclla loitcratm·a. !.:aver dunque proscritto cho gli argomenti dello can• zoni dovessero rimanere enfro corti limiti; che i poeti, cioò, non dovessero toccare i tasti dolln pornografia o tiella. politic,i, fu, n parer mio, un orrore. Quanto alla. pornografia. è questiono di tompera.monloi ciò che 1>eralcuni è pornograflco, per nitri ò soltanto o spiritoso, o scipito, o inrlirrurento o cosl via. POl'Sino gli scritti di santa Teresa., secondo il punto di vista di chi li leggo, t>ossono esser scambiati poi· sublimi febbri d'amor divino o pc1· potenti eccitanti di sensua.lifo. - ~fa, por non uscire da.I campo doliti canzono, mi pa.ro cho essa sti:L a.Ho altro formo dell'arto, come l'arto del com'el'Saro sta. allo studio delltL lottoratm~. Ora il voler escludere il sottinteso, la punta leJ>ida. dalla canzono equivarrebbe t\ ,·olcr oscludcro la barzelletta dalla con– versazione. In tal ca.so è pilt logico fondare un convento. E poi non sono il sottinteso, il lcporo, l,i barzellettn. che conta.no; ò il modo di cspo1·li. E questa rigida ro– stri ziono, escludendoli I escluso 1miuralmcnte anche e c1ucl modo» cho è tanta parlo ùel successo, e ridusse d"un terzo buono il campo dell(I. canzono lombarda., la. ,1mlle,sia. dotto di passata, apparo tutt'altro elio pinzo– chera da quelle fratlizioni cho gli iniziatol'i sembra. che volessero :tppunlo consc1·varlc, sebbene con criierio or• r:do, come ved1·cmo in seguilo. I.• :\ musa meneghina. specialmente ru 11u\i sempre in fa1im di amaro la lopi– tlczza o il doppio senso. Spesso, anzi, si Ili:Lcque di essere, secondo taluni, addirittura oscena. Avvertirla di toccar certi tasti con finezza, con arie, questo sì poio,•ano raro i 1>romotori; p1-oibirle assolulamenlo di toccarli, questo no. Vollero questo o, lo Muso (spccialmonto hi meneghina.) essendo vendicative, si vondica1-ono dando in complesso allo ca,nzoni um~ tinta innogabilo di monotonia .... por non dir altro 1>erora. Pili ancora evidente fu, parmi, il torlo del prog1•amma., circa l'esclusiono della politica.. - ComoL. Nessun ar– gomento diodo tanto canzoni o voi rescludcto? - ComoL. Sa.)}otccho l'indolo lombardti ò omincntcmento satil-ica; sa.J>Cteche la satir.i e la J>olitica,tante volto allc:ito in Lombardi,i, \'insoro tanto battaglio o fecero sprizzare da quell'indolo tanta copia. di scintillo, o voi, a priori, tanto amanti della tradizione, mettete fuori qucll:L ta– vola di proscrizione? - Ma questo è colpire al cuo1·0 la Musa lombarda. già.paralizzata. da.ll 'alh'.'Lproscrizione

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