Controcorrente - anno XXIII - n. 53 - primavera 1967

più precise ìnformazionii su di lui. Saluti scriverai ancora non esiteremo a dire quello rossi. che pensiamo di questo vocifcroso sparafu- * elle. Saluti rossi. CAMBRIDGE La nostra funzione è quella di correggere le false informazioni. Le prove dell'antiliberalismo de "LA GAZZETIA" stanno nella collezione di quel giornale. Sfogliandola sarà facile trovare documenti che provano come quel giornale sia stato ingaggiatore di crumiri, fascista. sostenitore del razzismo, contro tutti i movimenti di carattere liberale. Insomma sarà facile trovare le ragioni che inducono alcuni a considerare quel foglio parte della stampa gialla che infesta le nostre città. Siamo dolenti di doverle dire •che non abbiamo quella collezione. Veda se le riesce a tro,•arla in qualche biblioteca. Contraccambiamo saluti. * BOSTON - J.D.R. - Le tue osservazioni sono giustissime. Agostino De Blasi - che gli scribacchini coloniali definiscono decano del giornalismo italiano in America, è stato in vita un grande delinquente della penna. Non ha avuto scrupoli. Ha lasciato nei giornali che l'hanno avuto redattore, l'impronta della sua aggressività inesorabile. Fu cam,c,a nera, e fece uso dei metodi fascisti per far sentire la sua influenza nelle sfere governative di Washington. Fu uno dei pochi che non nascose la sua aperta aderenza al fascismo. Se * ALBANY - G.R. La tua lettera non vede la luce nella Tribuna Libera perchè è stato impossibile leggerla. E' stato impossibile indovinarne il contenuto. Se vuoi farti leggere provvedi nel futuro a fare scrivere a qualcuno che sa farsi leggere. Divcrsamen te sarà tempo perso, per te e per noi. Molto cordialmente. * BRONX - Z. - E che potremmo dirti noi per quell'esibizionismo da comari? Bisogna convenire che le idee pro!essate ieri non erano ben radicate, se è possibile voltare le spalle al passato. Si è perduto l'abitudine di arrossire. Ad essi non rimane che ripigliare la via del confessionale. Statti sano. Scrivi sempre. * NEW YORK - NIX - Facendo seguito alla piccola posta nell'ultimo numero, sono lieto di completare l'informazione sul conto di Aurelio Natoli, mandata da persona bene informata. Eccola: Natoli vive in Yalparaiso, nel Chile. dove ha servito per molti anni come Console della Repubblica Italiana. Una sua figlia sposò laggiù e lui è rimasto vicino a lei ed ai nipotini dopo essere andato in pensione. Eccellenze, Commendatori e Cavalieri Nel numero di novembre di "Noi Repubblicani" l'amico Giovanni Arcodaci, riferendosi ad una mia precedente noterella su "l'Eccellenza è dura a morire", ha scritto una giusta requisitoria contro l'uso e l'abuso dei titoli cavallereschi che sono una delle vergogne della nostra Repubblica. I cavalieri ed i commendatori non si contano viù e tutti si sono ormai accorti che ogni volta che scoppia uno scandalo gli alti papaveri compromessi sono tutti commendatori. La Rivoluzione francese aveva fatto piazza pulita di tutti i titoli nobiliari e cavallereschi. Napoleone ebbe il torto imperdonabile di aver voluto instaurare un nuovo ordine cavalleresco: quello della Legione di Onore che, purtroppo, si è prestato ad infinite ignobili speculazioni. Nell'Italia risorgimentale, complice ed acquiescente la monarchia dei Savoia, gli ordini cavallereschi (Collare dell'Annunziata, di S. Maurizio e Lazzaro, della corona d'Italia) si sono moltiplicati ed hanno prosperato. Durante il fascismo non c'è stato gerarca grande o piccolo che non avesse il petto ricoperto di patacche. L'Italia repubblicana avrebbe dovuto fare giustizia sommaria di tutti gli ordini cavallereschi. Invece si è limitata a trasformarli e ad adattarli. Oggi la pletora dei cavalieri e dei commendatori è addirittura soffocante. "Coi ciondoli -diceva Napoleone- si guidano gli uomini", e purtroppo i fatti gli hanno dato ragione. Il partito repubblicano, i nostri parlamentari che ne pensano? Contribuirà pur esso, come forse è avvenuto, alla inflazione del ciondoli e delle decorazioni fasulle? Ci sarà qualcuno tra essi. e naturalmente tra i più responsabili, che avrà il coraggio di proporre la soppressione pura e semplice di tutti gli ordini cavallereschi? P. P. CONTROCORRENTE - Boston, Spring 19,,7 47

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