si ode un debole ronzio di qualche moscone che sorvola la torta per scoprire un qualche sia pur piccolo spazio ancora non occupato e cosi posarsi pian pianino sopra e soddisfare le sue velleitarie aspirazioni al comando. In compenso dell'opera neg<ttiva svolta durante questo ventennio, i dirigenti del monopolio anarchico italiano, non si sono arresi alle difficoltà incontrate per via ert hanno saputa creare la psicosi <1-,1 culto della personalità nella famiglia Bemeri; e come in tutte le chiese i parroci si Jt.nr:o da fare a diffondere le biografie dei santi e delle sante, cosi nella chiesa fais•a da tempo si lavora sodo a preparare lo. biografia del san Camillo, mettendo in primo plano ciò che vi è di buono nel suo operato, nascondendo però tutto ciò che potrebbe maculare un poco la parte che serve al culto della persona. Ma noi che non facciamo parte di ne.- suna chiesa, non siamo disposti ad unirci al coro dei fedeli perchè sappiamo che tutti i salmi finiscono In gloria. Senza togliere i meriti a nessuno e tanto meno al Berneri, sappiamo delle tante congiure del silenzio verso compagni morti in questo ventennio, compagni meritevoli e qualcun:> forse di più, ma che non han110 trovala una sola mesta parola di ric".l.·do ,,er IP loro buone opere: Zaccaria, per esempio, compagno di grandi meriti sia nel campo culturale come in queJlo finanziario, fondatore della rivista "Volont,ì". La sua improvvisa morte è passata inosservata, senza un mesto ricordo e perchè una compagna scrisse qualcosa che non andava d'accordo con il materiale in uso per le biografie, ne successe un putiferio Indiavolato In cui tutti i fedell della chiesa faista sentirono il bisogno di fare quadrato intorno al monumento della Santa Giovanna. E questa fu la dimostrazione del grave malanno che rende rachitico e dinfecondo iil movimento anarchico italiano. Contro il feticismo sorto e sviluppatosi in questo ventennio nel movimento anarchico italiano fino a raggiungere forme scandalose come quella che si manifesta intorno ad una famiglia e di cui ne sentiamo tutta la vergogna, vogliamo dedicare ai chierici oranti intorno all'altare di quusto nuovo feticcio, una parte del testamento di Francisco Ferrer, uomo di indubbia fede anarchica e di coraggio esemplare, afflnchè imparino che cosa è un uomo libero: "Desidero che in nessuna occasione, nè prossima nè lontana, nè per qualsiasi motivo, si facciano davanti ai miei resti delle manifestazioni di carattere politico o religioso, considerando che il tempo che s'impiega ad occuparsi dei morti, sarebbe meglio impiegato nel tentare di migliorare le condizioni dei vivi, ciò di cui la maggior parte degli uomm1 avrebbe bisogno ... Desidero anche che i miei amici 1>arlino 1>oco o niente del t1ttto di me perchè si creano degli idoli quando si esaltano gli uomini, ciò che è un gran male per l'avvenire umano. Gli atti soltanto, - chiunque sia colui donde emanano, - devono essere studiati, esaltati o respinti: bisogna lodarli perchè siano imitati quando sembra concorrano al bene comune; bisogna criticarli, perchè non si ripetano, quando si considerano come nocivi al benessere generale". IL GRUPPO ANARCHICO "La. Rivendicazione Sociale" Torino, Ottobre 1966. N.d.R.-La lettera che 1>recede del. Gru1)po La Rivelldicazione Sociale di Torino era stata mandata 1>er In pubblicazione a L'INTERNAZIONALE. Non è stata p1tbblicata Gli facciamo posto nella "Tribuna Libera", riservata alla libera discussione di problemi vitali del movinumto. Se qualche compagno sentinì il bisog!lo di ribattere, la porta t aperta. Il Presidente Saragat alla Signora Ada Rossi "La scomparsa del suo illustre marito è un grave lutto per la nazione. Pochi hanno combattuto come Ernesto Rossi per la rinascita dell'Italia durante la dittatura fascista: pochissimi hanno sentito come lui che democrazia è sinonimo di civismo e di altezzza morale e come lui si sono adoprati con l'esempio e il libero dibattito per questi ideali. Anche se talvolta, nel fervore deJla polemica, è apparso giudice troppo severo, la sua figura si è sempre elevata nella vita della nazione come quella di un autentico eroe e la sua opera rimarrà indistruttibile patrimonio spirituale della nostra patria. A nome della nazione e mio, associandomi al di lei lutto, le porgo, signora Rossi, l'espressione del mio più profondo cordoglio." GIUSEPPE SARAGAT CONTROCORRENTE - Boston, Spring 1967 31
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