quanto gli era capitato con il fronte unico con i bolscevici, e decisero di lanciare un pressante appello ai compagni ed ai lavoratori di tutto il mondo nei seguenti termini: "Il trucco bolscevico che consiste nel fare appello agli anarchici, ai sindacalisti, agli operai ed ai rivoluzionari di tutti i paesi per realizzare il fronte unico con loro, noi affermiamo che è precisamente il contrario che conviene fare; se la classe operaia internazionale desidera vincere nella lotta decisiva intrapresa. contro lai borghesia. essa deve niantenere il suo fronte unico operaio contro i bolscevichi". Ed aggiungono: "Facilitare l'assimilazione di qtiesta verità è uno dei compiti di questo lavoi·o". (vedere: "Repression de l'Anarchisme en Russie Sovietique" - Giugno 1922). C'è qualcuno in buona fede, che possa dimostrare che in Italia si sia tenuto conto dell'esperienza e del consiglio dei compagni russi? Non lo crediamo! Stando però ai fatti ed a quanto è stato pubblicato su organi di stampa del movimento si hanno le prove del contrario. Ebbene, invece di seguire il consiglio dei compagni russi, massacrati duramente dal potere bolscevico, gli esponenti del movimento anarchico di lingua italiana, non si peritarono di pubblicare in tutte le lettera apparse in "Urnanità Nova" e su 11/l libertario" di Milano, con esuli Borghi e Mantovani, che in Italia non si 7mò, nè si deve prendere posizione contro il P. C. I.. Quale è, quale possa essere, la ragione plausibile in un paese democratico a regime repubblicano dove gli anarchici hanno una certa libertà di parola, di stampa e d'associazione, a non dovere, non poter prendere posizione contro il bolscevismo, queI partito e quel regime che hanno insultato, infangato ed assassinato ogni militante dell'Anarchismo, che da 50 anni non fanno che perseguitare ogni essere umano che rivendichi solamente i famosi "Diritti dell'Uomo" conquistati 180 anni or sono con la Grande Rivoluzione del '789, non lo sappiamo. Ma i due fratelli siamesi sostennero che combattendo il bolscevismo si faceva il gioco del Vaticano, dimenticando che proprio il partito comunista in Italia ha votato l'articolo 7 per l'applicazione nella Costituzione dei Patti Lateranensi. E così, di questo passo, con la stessa bussola, si arriva poi a difendere e giustificare la feroce dittatura di Castro, perchè: "chi è contro Castro è con gli Stati Uniti e la e.I.A.". (parole di Borghi). A con fu tare simili astruserie ed aberranti giudizi dovremmo ricorrere ad altri argomenti i quali porterebbero troppo lontani dall'obiettivo del presente lavoro; per ora ci accontentiamo di far rilevare ere se anarchia e libertà sono inscindibili, ciò vunl dire che la realizzazione delle idee e dei postulati dell'Anarchismo trovano la loro realizzazione nella pratica della libertà in continuo esercizio. La parabola del movimento anarchico che si chiuse con la costituzione del partito anarchico al Congresso Nazionale di Carrara nel 1965, ha le sue radici in quello del 1945 celebrato pure a Carrara nel mese di Settembre. In quelle assise, gli anarchici che da ben 25 anni non si erano più riuniti, si fece molta demagogia e poche conclusioni materiali di criteri anarchici. La misura della confusione e della mancanza di un criterio anarchico la si trova in tutte le deliberazioni dei Congressi che si ebbero del 1945 al 1965, che i compagni possono vedere e leggere in "Congressi e Convegni" a cura di Ugo Fedeli. Fatta eccezione del I.o Convegno dei compagni del meridione, realizzato nei giorni 10 e 11 Settembre 1944, non ancora mediatizzato dalle filippiche non disinteressate dei refrattari, tramite il loro messaggero Armando Borghi, che seppe perciò man tenersi sul terreno proprio dell'Anarchismo tanto in politica che sul terreno sindacale, "escludendo ogni possibilità di accordi dei Gruppi con qualsiasi partito od associazione che non siano esplicitamente anarchici", denunciando "l'unità sindacale propugnata dai funzionari di partito come la prosecuzione del pseudo sindacalismo totalitario ed oppressivo del fascismO'', propugnando invece la costituzione di sindacati liberi ed autonomi da ogni influenza di partito. Tutti gli altri Congressi, a cominciare da quello del '45 fino alllultimo con il famigerato "Patto Associativo", costituiscono la trama delle claudicazioni e delle palinodie determinanti l'attuale sfacelo morale e materiale del nostro movimento. L'unica volta che in Italia si presentò una situazione veramente rivoluzionaria favorevole ad una costituzione di un movi28 CONTROCORRENTE - Boston, Spr-ing 1967
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