Controcorrente - anno XXIII - n. 53 - primavera 1967

popolo era tanto felice e tanto libero. Gli sborgnisti di oggi, quindi, non hanno bisogno di sentirsi soli, dal momento che ebbero precursori famosi tanto ubbriachi di confusionismo come loro. E tutti costoro furono e si pretendono oggi di essere i rappresentanti genuini del liberalismo e del pacifismo, gli "intellettuali" capaci di plasmare l'opinione pubblica, colla pretesa di essere i soli che posseggono la verità, dichiarandosi se stessi le uniche guide morali ed intellettuali col diritto di guidare U destino del popolo. Poveri noi se costoro fossero ,·eramenle le guide del nostro destino! LA SBORNIA DI OGGI, COPIA FEDELE DELLA SBORNIA DI IERI Con tutto il grande rispetto che gli anarchici in generale hanno per la cultura, ed in modo speciale la venerazione quasi religiosa che l'autodidatta nel nostro campo sente per ogni cosa che significa sapere e per i suoi rappresentanti più distinti in letteratura, in arte, in fllosofia, in scienza, in tecnologia, nei miei articoli ho mostrato sovente poco rispetto per "l'intellettuale" in generale. Chiarirò qui, ora, che questa mia mancanza di rispetto non è per l'intellettuale nella sua speciale sfera di attività, ma per l'intellettuale come animale politico. In questa sfera nessuno è più asino dell'intellettuale. Mentre possono essere delle menti prominenti, e magari perfino dei genii nei loro campi speciali, quando si mettono in politica, in sociologia, in relazioni personali in difesa deJJa libertà e diritti dell'individuo contro le sopraffazioni dello stato; in questo, nella loro maggioranza, si comportano come dei bambini scervellati, immaturi, superficiali, contradditori, impulsivamente irrazionali, faci!- mente Influenzabili, sovente abbracciando e difendendo cause che sono magari aJJ'opposto dei propositi che intendono realizzare, a volte sostenendo cause vergognose e reazionarie, senza nemmeno accorgersi che in nome della libertà e della pace lavorano per il trionfo della guerra e della schiavitù. E' lo spettacolo pietoso che diedero la maggioranza dei cosiddetti "intellettuali" al tempo del 11azismo e del fascismo mussoliniano, ed allora come oggi della loro attitudine confusa e contradditoriR verso il fascismo comunista. Se li seguite bene nelle loro dichiarazioni e nelle loro attività proletarie vi sembra di assistere alla: PARATA DEGLI IDIOTI! Davvero il più delle volle non sanno ciò che significa ecl i risultati che porterebbero quello che dicono e queJJo che fanno se riuscissero a realizzare i loro propositi. Nessuno è più facilmente influenzabile dell'intellettuale o preteso tale. Influenzato a "destra", influenzato a "sinistra", destra e sinistra, due termini che in bocca di questi pretesi Intellettuali hanno preso ogni connotazione e significato preciso come le parole stesse lo farebbero capire, giacchè oggi fra quelli di "sinistra" troviamo molti fra i più perfetti reazionari ed assolutisti difensori delle più atroci e sanguinarie dittature, negatrici di ogni libertà individuale, mentre che di sovente fra queJli di "destra" troviamo invece molti difensori di queste libertà individuali, i quali combattono coraggiosamente contro i regimi dittatoriali di ogni genere. La pretensione di questi "inteJlettuali", trasformati in animali politici, di voler essere le "guide" delle masse, men tre non sanno nemmeno guidare se stessi, è cosa veramente da far ridere. Buon numero di loro sono più irresponsabili ed incoscienti delle masse sulle quali volgono sguardi di disprezzo, ideologicamente parlando, dei girella, capaci dalla sera alla mattina di fare vere capriole ideologiche come se fossero dei saltimbanchi. Vedemmo ciò chiaramente al tempo del Pakt fra Stalin e Hitler. Dopo la prima confusione e le prime ire, quasi tutti ritornarono a baciare il culo a Stalin, salvo poche eccezioni onorabili per i quali quello marcò il fiele estremo che poterono trangugiare e la disillusione suprema che poterono codardemente sopportare, divenendo poi decisi anticomunisti. LIBERALI-TOTALITARI E PACIFISTI-BELLICOSI Nel numero 44 di Controcorrente, nella mia flagellazione degli "Intellettuali deficienti d'Intelletto" fasci-comunisti e fllofasci-comunisti, mettevo in rilievo l'eunuchismo cerebrale e la svergognatezza di questi vili servi del totalitarismo comunista, che oltre a castrare li proprio cervello s'industriano pure a cercare di castrare il cervello delle masse - proletarie o no, - onde facilitare le conquiste mondiali del fascismo comunista. Quello scritto doveva essere seguito immediatamente dal presente nel quale volevo documentare storicamente quell'eunuchismo intellettuale; ma il proCONTROCORRENTE - Boston, Sp1·ing 1967

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