si potesse rendere .un serv1z10 tale disinteressatamente, se non altro per far piacere e derivar piacere noi stessi. "No, - mi fu risposto - impossibile. Nessuno fa niente per niente, e chi lo fa è un fesso". Che argomento opporre a tanta elevatezza morale? La qualifica di "fesso" mi è stata appioppata più volte, proprio da "compagni" - naturalmente - furbi. • • • Guerrini, bontà sua, sfila la corona dei deliberati congressuali, dal primo dopo la "liberazione", all'ultimo che ha seguito il Convegno di Bologna: il Congresso di Carrara - 1965. Per provare non altro che il movimento anarchico italiano è restato immobilizzato dal 1945 in poi, in una mentalità che non ha saputo rinnovarsi, adeguarsi ai tempi. E mi dà dell'ignorante. Glielo concedo volentieri, perchè di fronte a tanta erudizione io mi sento divenire tanto piccino e rischio volatizzarmi. Ma Guerrini non ha voluto soltanto provarmi ignorante delle cose di un movimento che, ad ammissione sua stessa, non si muove affatto. Egli ha voluto, da buon artiere pirotecnico, serbarsi la batteria finale col dire che il mio scritto in "Controcorrente", (estate 1966) "sorvola quistioni fondamentali; sfiora in superficie argomenti marginali con una leggerezza che dà alla presunta indagine un tono civettuolo di tendenza denigratoria, nella evidente acrimonia personale, malamente mascherata, e nelle indiscrezioni personali sulle responsabilità cui sono stati chiamati i diversi compagni. .. " E' un discorso vecchio che mi è stato fatto e ripetuto anche da chi voleva informarmi di cosa avevano detto T. o C., i quali affermavano di averle apprese da quel tal'altro che a suo vanto e gloria di tanto in tanto tira fuori una certa lettera, e dinanzi al quale si genuflettono tutti i Guerrini che giudicano pomposamente persone che non conoscono. Questo lo si fa soltanto per avere inteso parlarne, con tutta la animata cattiveria che distingue le civette, i corvi, gli sciacalli ed i vampiri dell'altrui onore. Se soltanto Guerrini e quanti come lui facessero tentativi per informarsi prima di sentenziare ... • • • In tre pubblicazioni da me fatte e distribuite: "Lettere agli Anarchici" (dicembre 1963) -, "Alcuni Commenti a Mezzo Secolo di Glorie di Armando Borghi", (dic. 1964) e "Le Mistificazioni di Armando Borghi", (Sett. 1966), io ho scritto e docwnentato fatti e cose senza "malamente mascherare alcuna acrimonia", o qualunque altra insinuazione che piaccia fare a Guerrini o a chi per lui. Ho sempre firmato ciò che ho scritto ed assunto le responsabilità di quanto ho detto, dico e delle mie azioni. In una occasione, per avere ardito criticare un certo dire e fare del presente direttore di Umanità Nova - (col quale tenevo amichevoli rapporti) - egli non si lasciò pregar troppo dal vecchio direttore: radunò alla svelta quanto potè del consiglio commissariale della vecchia Fai, e contro di me fu sentenziato duramente con metodi che avrebbero fatto arrossire anche il Tribunale Speciale. (Mi è stato detto poi che alcune firme, una con certezza, furono opposte alla sentenza senza che i firmatari ne sapessero nulla. La disciplina ha tenuto tappate le bocche.) Sia con le pubblicazioni su riferite che in articoli pubblicati su CC ed "Anarchismo·• che gentilmente mi concesse lo spazio, ho invitato gli amici di Guerrini ad essere espliciti; di dire con chiarezza e nomando nomi ciò che insinuavano. E che firmassero i loro nomi. Avrei voluto dar loro il piacere di provare le loro calunniose e diffamatrici contumelie ed insinuazioni. Si è fatto innanzi qualcuno? Non che io sappia. Allora, cosa trova di recondito Guerrini in quanto ho sempre detto con chiarezza e firmando? • • • Nel mio scritto che ha dato ai nervi a Guerrini io ho detto un poco di quel tanto che, sia il Bollettino della Fai, sia Iniziativa Anarchica hanno trovato conveniente tacere. Guerrini non ha fatto nessun tentativo di smentire una sol cosa di quanto io ho detto. Se egli crede che spruzzando le solite insinuazioni velate che possano significare molto e niente significa smentire, tutto il piacere è suo. Il suo fare e dire non correggono I~ scorrettezze da me denunziate; le condizioni che esistono tuttora e che, semmai, qualcuna si è aggravata. Nessun deliberato congressuale oblitera certe macchie. E i deliberati dei Congressi generalmente rimangono molto distante dagli eventi del moivmento. E' vero che dovrebbero serCONTROCORRENTE - Boston, Spring 1967 21
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