Controcorrente - anno XXIII - n. 53 - primavera 1967

L'on. Moro si decide a intervenire su questi problemi, e durante una seduta al Senato spiega il senso dei provvedimenti presi. Accusato di assenteismo per non essersi recato a Firenze, dichiara che a Firenze, a recuperare i libri alla Nazionale, c'è sua figlia, quattordicenne. 12 11ovembre. Anche a S. Croce, in un clima di attrito, s1 tenta il connubio fra comitato di quartiere e Comune; si vorrebbe che la variazione di nome comportasse un allargamento degli interventi, e non una burocratizzazione. Ma la soluzione sarà la seconda. E dire che, per sopperire alla scarsità del personale, potrebbero fra l'altro essere utilizzati i quattrocento cantieristi comunali messi in aspettativa dal 4 novembre. A che punto si è, intanto, col problema alloggi? ,\ Sorgane le 250 famiglie rifugiatesi nei quartieri senza infissi e senza servizi sono nella situazione di una settimana fa; rimediano all'assenza di vetri con rettangoli di plastica e cartoni, ed è il comune di Bagno e Ripoli a ovviare alle manchevolezze più vistose. A Brozzi (dove le abitazioni sono per lo più a un piano) la totalità della popolazione può dirsi toccata dall'alluvione ma continua a vivere nelle case pericolanti; il Comune, dietro richiesta del Comitato, ha inviato 50 stufe per la cui attivazione il kerosene scarseggia: sono stufe che funzionano bene flnchè producono poco calore, poi diventano delle bocche di fumo; il quadro si completa precisando che mancano anche i tubi. Questo non é che uno dei tanti esempi di come le autorità, che non sanno - o non vogliono - arrivare alle requisizioni, non riescano a rendere adeguati nemmeno questi palliativi. Tuttavia dove si è forzato le porte di persona, dove la requisizione è un dato di fatto, l'amministrazione locale si adegua al decreto ministeriale e paga gli aCfitti. E' sintomatico, circa l'aspetto formale e non concreto dell'impegno delle autorità, il moltiplicarsi dei moduli e dei questionari necessari per poter entrare in possesso magari di una vecchia coperta. E non é da dire, rimanendo all'esempio della vecchia coperta, che compilate le voci del foglio se ne entri subito in possesso: i controlli sulla effettiva necessità sono severi e profondi - e intanto camions di questi vecchi stracci vengono respinti al macero perché impresentabili. Né diversamente accade al Centro di Campo di Marte: vai con l'auto del Comitato, hai il permesso del Comune di ritirare un quantitativo tot, e non ti consegnano niente. 13 novembre. Il Comune compie un doppio colpo di mano: si impossessa del Centro di Campo di Marte subentrando alla prefettura e lo trova vuoto; si unisce con il Comitato di S. Croce, e ora può contare su una collaborazione eCficiente. J\la i problemi più gravi restano insoluti. La pulitura dei quartieri crea il problema degli scarichi, che bravamente vengono eseguiti in i\ rno: sono i primi lavori per la regolazione del corso fluviale e della difesa del suolo effettuati sul letto dell'Arno dopo il 4 novembre. Torna a pio,·ere, e le strade sono di nuovo dei pantani. Grave si presenta anche il problema sanitario perché il permanere del fango nelle strade e negli scantinati offre rischi non indifferenti di epidemia. Infatti il medico provinciale, con un nuovo manifesto piuttosto deciso, rinnova l'invito a vaccinarsi. (Eppure, nei primissimi giorni, le autorità avevano mandato indietro scorte di siero antitifico inviate dal Comando americano, dicendo che non volevano drammatizzare.) Il veterinario provinciale diffida i commercianti dal vendere carne ed alimentari alluvionati: evidentemente vi sono stati casi di "sciacallaggio". D'altra parte non si é avuto notizia di altri interventi della polizia contro frodi del genere, oltre alle poche denunce dei primi giorni. Giunge a Firenze una colonna di rifornimenti sanitari. 14 ,wvembre. Lo smassamento è pen·enuto a un punto di crisi: liberate le strade dai rottami, rimane il fango. A Brozzi e a Gavinana il fango è ancora intatto: un museo del disastro che solo oggi si comincia veramente a rimuovere con un più intenso invio di uomini e di materiali. Sen1pre in questi rioni si indirizzano inoltre larghi gruppi di giovani volontari che compiono una buona parte dell'opera cli rimozione. Eppure accade che vengano respinti alla mensa dell'ECA perché "non si può mica distribuire un piatto caldo a tutti quelli che capitano". Per fortuna la cosa non si ripete più di una volta. Nelle zone più povere si vive in un clima di insicurezza e di umiliazione: a lavorare nelle case per recuperare qualcosa. c'è sempre il rischio di sentirsi cadere addosso un braccio di muro, una breccia di tetto. Le abitazioni pericolanti di Brozzi in cui vivono ottanta famiglie sono ancora da puntellare, nonostante che, dopo aver già preparato le travi, il Comitato insista presso il Comune aCfinchè provveda a inviare tecnici e manodopera. Ma il Comune ha altre preoccupazioni: al Campo di Marte non ci sono più viveri che giustifichino una parvenza di distribuzioni, ed è forse questo che convince la Giunta a chiudere il rifornimento delle derrate per il sabato successivo. I Centri rimarranno fino a mercoledì 23 novembre solo per la regolazione delle schede. Quasi tutti questi Centri. istituiti ormai i depositi mostravano il fondo, sono durati una settimana scarsa. Se si considera che la gestione prefettizia era aCfidata da penuria radicale, è presto detta la reale consistenza degli aiuti in viveri e vestiario ricevuti dalle 12.000 famiglie alluvionate nell'arco di tempo fra il 4 ed il 23 novembre. 14 CONTROCORRENTE - Boston, Spri,ig 1967

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