Controcorrente - anno XXIII - n. 52 - inverno 1967

e ne bandiscon per lor proprio conto? E l'uguaglianza ov'è, se i sacerdoti ed li lor capo afferman di divino diritto la socia! diseguaglianza?" Ma nonostante questa chiara visunle del problema, il Calandrino non giunge ad una conclusione negativa, giacchè egli è un mistico, e, come dice Louis Coulanges (pseud. dell'abate Joseph Turnel): "les mystiques sont !es amis de Dleu. Ces amis ne renieront pas Dieu quand !es philosophes l'auront reniè. Ils continueront de demlurer en lui et il continuera da demaurer en eux." (Catèchisme pour adulter - Paris, 1929 - voi. I, pag. 24). Alla sua vasta cultura e al suo spirito critico non sfugge la forza di tutte le obiezioni che si possono muovere alla fede. e che egli fa anche sue: "Eppur nessuno immaginar saprebbe un architetto Iddio che si trastulli per lunga serie di anni ai cataclismi, agli sconvolgimenti del gran Tutto. Nè verun animai fu più dell'uomo diseredato dalla ria Natura. Nessun vestigio, inver, di provvidenza, non un indizio di amorosa cura, nè d'intervento nei destini umani di alcun preteso reggitor del mondo. E l'uomo e l'animai sono altrettanto abbandonati a sè quanto la foglia dell·atbero ed il musco e l'alta roccia della montagna" ... Le critiche del Simon assumono nel Calandrino veste poetica. Ma ben presto il mistico prende il sopravvento sul filosofo LASCUOLALAICA e, dopo aver attraversato questo oceano di angoscia, dopo aver respinta la bestemmia che, nuovo Lucifero, sente sgorgare dall'intimo, - questo "amico di Dio", concluderà: "lo mi prostro alla Croce e credo e canto e prego" ... Naturalmente questo Dio non è un Dio personale al quale si chiedano favori e grazie, è una sintesi finale di bene che si oppone all'odio, alla miseria. al dolore, e giova anche ricordare che questo mistico chiama Dio con l'epiteto originalissimo di ••Jddio liberatore". Ma anche la fede in questo Iddio liberatore gli sarebbe impossibile "se l'intensa interior mia vita non mi accertasse che divina e santa è l'essenza dell'anima e di Dio non mi acclarasse l'esistenze e il verbo". Ml viene spontaneo ricordare, con le do· vutc differenze, la chiusa del Testamento filosofico di mio padre: Atomi e Vuoto e li Divino in me. \G. Rensi - Autobiografia intellettuale La mia lllosofla - Il Testamento filosofico - Milano. 1939) Emilia Renst Ignazio Calandrino - I Misteri • Vicenza, Arti Grafiche delle Venezie, 1950. "Non solo il catechismo cattolico va escluso dalla scuola laica quale noi l'intendiamo, ma qualunque dottrina ufficiale pretenda per volere d'autorità superiori imporsi alle coscienze dei maestri e degli alunni, e neghi la libertà essenziale dei loro spiriti. "Se il catechismo clericale è inacettabile nella scuola laica, un catechismo laico sarebbe peggio che inaccettabile; sarebbe stupido. Il maestro non deve insegnare ciò che al Governo piace che sia la verità, ma ciò che egli nella sua coscienza crede che sia la verità. Se la scuola vuole davvero preparare spiriti liberi, è necessario che sia fatta da uomini pienamente liberi. Non possiamo a un maestro schiavo affidare l'ufficio di educare alla libertà i futuri cittadini. E bisogna lasciare alla lealtà, al tatto del maestro la cura di rispettare le coscienze degli alunni, distinguendo la verità accertata dalle ipotesi che sono tuttora oggetto di controversia, non imponendo mai. con la sola autorità dell'ufficio, dottrine cui non sia possibile giungere coi mezzi forniti dalla ragione, rifuggendo da ogni opera di propaganda settaria, dando sempre, egli per il primo, l'esempio del rispetto verso ogni opinione onestamente professata". GAETANO SALVEMINI CONTROCORRENTE - Boston, Winter 1967

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