Controcorrente - anno XXIII - n. 52 - inverno 1967

anni. Ed i contadini erano allora rso per cento della massa dei lavoratori. Gli altri lavoratori non vivevano di più dei contadini e forse anche meno, dovuto ai tuguri nei quali vivevano nelle città. Dal 1900 a oggi - in soli 66 anni - la durata della vita per l'uomo è duplicata e dal 1800 a oggi è triplicata. Oggi la media è arrivata a 70 anni. Come si spiega questo fantastico progresso? Solamente la rivoluzione industriale lo poteva realizzare. E questo è il dono di vita più lunga che la macchina ha fatto all'uomo, riducendo la fame nel mondo, introducendo una vita più salubre, inventando le medicine per combattere e di• struggere la malattia, e malgrado quello che si dica, elevando pure il livello di convivenza sociale fra tutti gli uomini sopra tutta l'estensione della terra. E quando l'automazione avrà distrutta la maledizione delle ideologie e degli interessi particolari, non è ozioso sperare che la vita dell'µomo sarà ancora prolungata e migliorata E così agli innamorati della vita primitiva io rivolgo una sola domanda. La vita semplice, in "comunione cona natura" è vivere o vegetare? L'AUTOMAZIONE CREA LA DISOCCUPAZIONE? Fino ad ora si può offermare con dati di fatto che questo pessimismo è un mito. Ho detto fino ad ora. Ed io non faccio pronostici per il futuro. Spieghiamoci. "Lavoro" si possono intendere 15 ore al giorno o un minuto al giorno. Lavoro dobbiamo intendere il tempo impiegato per produrre il necessario per vivere. Come si vive è pure secondario. Si vivrà come si deciderà di vivere, secondo l'ammontare di cose che si desidera nella vita per sentirsi felici. Il dire che l'automazione "ruba" il lavoro all'operaio è un nonsenso. L'automazione gli ruba la fatica del lavoro nel processo di produzione. Questo è un fatto che non si può negare. La realtà è che il capitalista o lo stato rubano il lavoro dell'operaio coll'impossessarsi della ricchezza della nazione e mantenendo - principalmente per il loro profitto - il controllo della macchina e della rivoluzione tecnologica. Che il lavoratore gli strappi questo controllo e la rivoluzione industriale sarà a suo beneficio, invece di essere principalmente per il beneficio dei parassiti che gli succhi ano il sangue. Che l'automazione all'ora attuale non crea la disoccupazione è facile a dimostrare. Negli Stati Uniti si dice che l'introduzione dell'automazione crea da 30 a 40 mila disoccupati alla settinuma, cioè da un milione e mezzo a due milioni di disoccupati all'anno. Se poi teniamo conto che un milione e mezzo di giovani vengono sul mercato del lavoro ogni anno e che, naturalmente l'automazione gli sbarrerebbe il passo, è facile immaginare che se i pronostici di quesli annunciatori di cataclismi fossero veri, oggi i disoccupati negli S. U. dovrebbero essere di almeno 20 milioni. E' ciò vero? E' falso! La disoccupazione negli S.U. negli ultimi 10 o 12 anni, da quando, cioè, l'automazione si è introdotta in grande scala, non è aumentata affatto. Anzi è diminuita lievemente. Ciò vuol dire che malgrado l'auto· mazione l'industria del paese ha assorbito tutti questi supposti milioni di spiazzati o banditi dal lavoro. E lo stesso fenomeno è occorso in tutte le nazioni altamente industrializzate, che mancano piuttosto di mano d'opera invece di mancare di lavoro. Teniamo presente questo fatto: La disoccupazione imperversa nei paesi sottosviluppati e mezzo industrializzati, non dove la automazione è maggiore. Negli S. U. è rimasta stazionaria. E quanti dei supposti 4 milioni di disoccupati negli S. U. sono dei veri disoccupati incapaci di trovare lavoro? Io non rivelo un segreto quando affermo che forse non più della metà. Gli altri han• no scelto di riposarsi per qualche settimana a spese della cassa di disoccupazione. Non tutti gli operai sono tanti fessi di credere nel lavoro permanente ... h, MISTERO DELLA NON-DISOCCUPAZIONE Dove sono spariti i milioni di lavoratori spiazzati dall'automazione? Sono stati assorbiti in altre professioni. L'automazione uccide dei lavori e ne crea altri. E mentre diminuiscono i lavoratori impiegati nella industria e nell'agricoltura aumentano quelli impiegali nei servizi sociali, nella tecnica, nelle scienze, nella letteratura, nelle arti, ed in tutte quelle attività che per la stragrande maggioranza degli esseri umani rendono la vita comoda e piacevole. I bassi prezzi dei prodotti resi possibili dalla automazione, aumentando cosi il consumo, impiegando così moltissimi in attività nuove pc,· soddisfare i bisogni o capricci UJl)ani. CONTROCORRENTE - Boston, Winte,· 1967 13

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