Se io dovessi voler scegliere delle guide attraverso il marasma vietnamita, preferirei certamente Lippmann e Reston a Joseph Alsop a David Lawrence; Mansfield. Wayne Morse e Fulbright, piuttosto di Rusk, McNamara e Johnson. Mi sentirei in ottima compagnia con Kennan e Church, e non con Nixon e Goldwater. Il nostro amico Brand se la prende un pò troppo con coloro che hanno parteggiato più per Castro che per la "United Fruit Co.", o con gli speculatori sullo zucchero ed i petroli. Sembra che per lui chi ha avuto torto ieri deve avere torto anche oggi. E' tanto preoccupato a cercar colpe e colpevoli e dimentica tutti coloro che non hanno mai parteggiato nè per l'uno nè per gli altri. Fa tutto un fascio e li consegna all'orco. Potrebbe anche questo essere effetto di ubriacatura... al latte. Qualche volta, il rompere la dieta, un sors,cmo di buon whisky ristora l'equilibrio e rischiara il pensiero. • • • Dopo l'inutile conferenza di Manila, il Presidente Johnson ha fatto una visita di sorpresa alla base militare di Cau Ranh nel Vietnam. Parlando ai soldati ha promesso su la sua parola di far tutto il necessario per loro, di mai abbandonarli, come mai abbandonerà i 15 milioni di sud vietnamiti e le centinaia di milioni di asiatici "che dipendono da noi". Che il Presidente. terrà la sua parola, non v'è dubbio. Ma si è egli domandato quanti saranno quei soldati che lasceranno lui e le loro famiglie, freddati da morte violenta in una guerra senza giustificazioni. Ha egli pensato a quanti milioni di vietnamiti sarebbe preferibile essere abbandonati a sè stessi, a decidere il loro destino e ritrovare la pace che l'occupazione straniera non darà mai. E delle centinaia di milioni di asiatici, chi può parlare con autorità, ipotecare la volontà, aspirazioni e pensieri tutto il loro futuro. Il senatore Fulbright, nel corso di un discorso alla John Hopkins University, ha detto: "Noi ordinariamente osanniamo il principio alla libertà di pensiero come fosse parte della nostra liturgia patriottica. Quando però vi sono degli americani che si avvalgono di quel diritto, altri rimangono scandalizzati". In altre parole, il senatore ha voluto significare che dalla teoria alla pratica passa un gran tratto. E' una occorrenza non soltanto americana, ma mondiale. L'ipocrisia non è privativa di nessuno. Dovunque si predica bene e si razzola male. Nel nostro piccolo mondo, non di meno. Guai a chi non conforma. La ribellione non piace •ai grandi tiranni e non pm ai caporaletti di partiti ed aggruppamenti politici e altrimenti. C'è sempre chi si ubbriaca col vino, chi col latte, chi con i pregiudizi che lo dominano, chi con da boria dell'autorità che il potere conferisce. Sobrietà ed ubriachezza non dipendono da quel che si beve? Più importante è come si beve: non dalla bocca ma col cervello. Dal pensiero della mente deriva la valutazione serena degli eventi che influiscono la vita dell'umanità, e ... perchè non?, anche un pò dal cuore. HUGO ROLLANO Novembre 1966 La rivoluzione liberatrice Fortunatamente questa non si è forzati a farla a schioppettate. E nemmeno lascia il cammino disseminato di cadaveri. Qualche ferito rimane sul cammino ed il lamento di queste vittime si alza sotto tutti i cieli in imprecazioni, in maledizioni, in annunci di cataclismi, in pronostici di fine di mondo; ma vi assicuro che nessuna d1 queste vittime è stata colpita di ferita mortale. Dopo di essere cadute si rialzano in migliore salute di prima, ben che la cantilena dei loro lamenti non cesserà per questo. Sono i perenni annunciatori df disastri! Sono pure le forze morte che si oppongono a tutti i cambi; che immobilizzati da secoli nella vita ru tinaria non vedono che disastri in qualsiasi venticello che porta qualche cosa di nuovo nella loro vita vegetativa; che temono qualsiasi cosa fuori dell'ordinario, dell'usuale; che si fidano solo in seguire il cammino calpestato dalle generazioni che li hanno preceduti ed ogni svio in sentieri non battuti lo considerano avventure con pericoli di morte in agguato ad ogni svolta. Sono, infine, le forze che vivono sempre nel passato e non hanno visione nel futuro; i corpi anchilosati, le anime moribonde, che non vedono, e forse non possono vedeCONTROCORRENTE - Boston, Winter 1967 13
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