Controcorrente - anno XXIII - n. 52 - inverno 1967

Si tratta di una nazione venuta a fare da gendarme in casa d'altri; ad immischiarsi in una lite in famiglia. La scusa della protezione della libertà collettiva è come quelle cose rotonde appese fuori delle case di pegno: le tre palle. Poi, fin da quando gli anarchici si sono assunti il ruolo del poliziotto, o per Io meno di difenderne le azioni repressive? Son trascorsi più di dieci anni, dodici. dacchè gli S. U. è intervenuto nel Vietnam. Nessuno dei governi, da Diem in poi, si è lasciato dominare, controllare dal grosso gendarme. Sono spesso avvenuti profondi cambiamenti, sia nella formazione del governo che nella sua politica estera ed interna, all'insaputa del 11protettore 11 • Questi, più volte che no, nonostante il suo immenso apparato spionistico, è rin1asto colto di sorpresa. E' stata e rimane una politica consona a quella millenaria di un popolo ed una classe governante che non si sono mai lasciati dominare dall'invasore, irrispettivo dei motivi palesi o celati della sua presenza. Negli Stati Uniti, da tempo immemore, si è parlato del "pericolo giallo!" Dal principio del secolo iu fermata ogni emigrazione dall'oriente. Chi volesse scartabellare tra le pubblicazioni di quel periodo, troverà ampie prove. Finchè la Cina ed altri paesi asiatici sono stati tenuti sotto la dominazione, controllo e sfruttamento di negrieri occidentali, soltanto la crescente potenza economica e militare del Giappone destava preoccupazione. Sconfitto questo con una guerra assai costosa, fallito il tentativo di stabilire in Cina un governo addomesticato, quello che dovè rifugiarsi a Formosa e là continua a risiedere sotto la protezione della possanza americana; è riaffiorito il "pericolo giallo", al quale si dà la qualifica di "pericolo comunista". Attualmente, non si vuole una Cina rinata a nuova vita. Piaccia o non piaccia a noi il governo cinese; il sistema economico e politico del paese; per quanto ripugnante il sistema di governo schiavistico; possiamo e dobbiamo noi, anarchici che ci diciamo, indossare la divisa del carabiniere, entrare in casa altrui e con la forza imporre la nostra volontà? Mi domando e domando: che razza di anarchismo sarebbe il nostro. Fallito il tentativo di soggiogare la Cina, e cli fronte alla impossibilità di dare il via a Chiang-Kai-Shek, per l'invasione del continente, ha avuto inizio la costruzione di possenti basi militari intorno alla Cina. Ogni critico militare sorride alla pretesa che le immense basi di Okinava, della Tailandia, della Corea del Sud e del Vietnam del Sud, dovessero servire soltanto a contenere il minuscolo dominio di Ho-Ci-Ming. Se alle basi nomate si aggiungono le tante minori in tutti i paesi che contribuiscono uomini alla guerra e la possente flotta del Pacifico, anche il cervello del più piccolo pulcino dovrà dedurre che certe mire non sono recenti, ma che sono state studiate e ponderate anche prima del tempo che ci è voluto a stabilire la forza militare che potrebbe strozzare la Cina e molti altri ;:iaesi ir, un batter J'occhlo. La flotta del Pacifico, da soia, potrebbe cancellare la nazio"e Cinese dall'albo dei p<>poli per moHi secol' a venire. Un'azione della specie implicherebbe altro serio pericolo? E' forse la ragionp per cui non si è fatto ricorso a metodi estremi. La stessa ragione, o titubanza, l'ha prospettata Brand quando ha detto che egli favorirebbe la distruzione della inutile umanità, se non incorrerebbe nel rischio di essere distrutto lui stesso e qualche suo amico. La Cina potrebbe essere battuta soltanto con l'indiscriminato uso di bombe nucleari. Quanti vicini e lontani ne soffrirebbero? Sarebbe lo stesso continente americano esente dall'inquinamento della sua atmos(era, dalla caduta dei residui mortali sul suo territorio? Senza contare su cosa farebbe la Russia se confrontata da una tale situazione. Cerchiamo di essere più seri, prima di parlare di ubriacature. Quando a chi ritorce si risponde dicendosi "astemio", si può ribattere che è possibile ubriacarsi bevendo soltanto latte. Le ubriacature emozionali non derivano da quel che si beve. Donde uno ha appreso le cognizioni dalle quali trae le sue deduzioni di anarchico, a che importa? Ad incominciare, non si diviene anarchico soltanto leggendo i "sacri testi". Lo si può diventare influenzato da letture fatte, come lo si può divenire per istinto. Altri passano per il filtro delle esperienze fatte dalla vita, nei partili politici e finanche in gruppi religiosi. 12 CONTROCORRENTE - Boston, Winte,· 1967

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