Controcorrente - anno XXIII - n. 52 - inverno 1967

Allora, e' una ubriacatura "al latte" Su la guerra del Vietnam sono stati scritti almeno una dozzina di libri e centi1,aia di articoli apparsi in importanti riviste, da scrittori che hanno speso settimane, mesi ed anche anni, tanto nel nord che nel sud dello sventurato paese. Le opinioni variano, ma la bilancia pesa di molto dalla parte che riprova e condanna l'azione degli Stati Uniti, generalmente considerata aggressiva. I difensori, gli esaltatori sono da trovarsi tra gli elementi che specializzano in anti-comunismo, trovandolo pur dove non ne esiste, e tra i loro confratelli al servizio di agenzie propagandistiche sussidiate dal governo o da interessi privati che possono variare dalla John Birch Society ai campioni di patriottismo che sono i "minutemen". Quelli di noi che non siamo addentro delle segrete cose, dobbiamo per forza accontentarci di trarre le nostre conclusioni dalle informazioni che ci fornisce la stampa. Sapendo trattarsi troppo spesso di informazioni addomesticate, chi vuol tenere sul soggetto una mente aperta, deve studiare, esaminare, discutere e contestare ciò che legge, facendo vaglio tra contrastanti opinioni ed informazioni. In sostanza, la nostra deve essere una ricerca verso la verità se non si vuol finire col diventare isterici. In due numeri successivi di "Controcorrente" abbiamo letto un paio di articoli che se non fanno a cazzotti con la logica, è perchè di quella qualità mancano. Le argomentazioni dello scrittore degli articoli si riducono al solito clichè: lo spauracchio spettrale del comunismo. E' quanto ci è stato dato da bere fin dai primi giorni dello intervento degli Stati Uniti in quel paese. Fu nel principio un intervento al quale era stato dato un aspetto culturale, anche se tra il cu_rricolo si malcelava allenamento mili tare e poliziesco. Quanto è avvenuto dal giorno in cui fu firmato l'accordo di Ginevra nel 1954 ai giorni in cui la marina da guerra degli Stati Uniti ha eseguito i primi bombardamenti di certe aree costiere del Nord Vietnam, in rappresaglia per attacchi fatti a torpediniere americane nel mare del Tonkino da supposti motoscafi "comunisti", è storia che ormai anche i gattini ciechi conoscono. Fin dal princ1p10 è stata una storia un poco come quèlla dell'agnello che disturba il lupo. La politica seguita dal governo di Diem è stata tale che invece di cattivare il popolo lo ha sempre più alienato. Nessuna sorpresa se un giorno si vorrà addossare ai monaci buddisti la responsabilità degli eventi che precedettero il colpo di mano che si concluse con l'assassinio dei fratelli Diem. E' stata l'espiazione del tiranno e del suo governo corrotto, per gli immensi sussidi ricevuti in dieci anni e per la sua incapacità o cattiva volontà a portare ordine ed onestà nella pubblica amministrazione. Sono stati forse più onesti ed efficienti i governi succeduti a Diem? A dare impeto e forza al movimento Vietcong sono state le condizioni descritte. Ci fosse stata nel sud Vietnam una volontà popolare a sostegno del governo, i Vietcong non avrebbero mai raggiunta la forza di tenere a bada oltre trecentomila uomini del più agguerrito esercito del mondo, ed altrettanti uomini dell'esercito sud-vietnamite. Si è voluto far uso del risultato delle,recenti elezioni nel Sud-Vietnam, per dare a quel governo un'aureola di pubblica approvazione. Un'elezione di stile governi autoritari, laddove le opposizioni non sono a libertà di partecipare, non possono esser tenute come esempio. II numero rilevante dei presenti alle urne? .\ 1 tra burla. Anche nella "democratica" Italia una legge impone ai suoi cittadini di recarsi a votare ed impone sanzioni contro chi non piega. Ora si immagini quale la pressione sul popolino in un paese ad esclusivo regime poliziesco. Nessuna sorpresa se l'amico Brand tra gli altri suoi argomenti non ha fatto uso anche di questo su "la volontà popolare" espressa 1'11 settembre. Sarebbe stato un argomento tanto "valido" quanto gli altri. Quali siano gli argomenti, essi non giustificano l'intervento armato del più potente paese del mondo contro popolazioni disarmate e mal difese. E, siano quel che si voglia, hanno ogni diritto a difendere la loro indipendenza ed a scegliersi gli aguzzini preferiti. Quale specie di anarchismo è quello che Brand vuole conciliare con la brutta realtà vietnamite? Pur supposto che il nord avesse invaso il sud; cosa ha indotto il poliziotto a venire di così lontano: per proteggere chi; che cosa, quali speciali interessi? CONTROCORRENTE - Boston, Winter 1967 11

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