novich (tra i promotori e gli attivisti della nuova FAI). Da quanto sopra esposto spero sia risultato come tutti i n1aggiori consessi nazionali degli anarchici italiani siano sempre stati aperti a tutto il Movimento generico e mai a qualche specifica sua espressione di lavoro, come è chiaro poter determinare quale posizione sia rimasta più coerente all'Idea, nella volontaria assunzione anarchica dei lavori e delle responsabilità. Come si possono anche individuare i punti salienti che hanno provocato l'incresciosa situazione del MA in Italia, tra gli strumentalizzatori della FAI e gli assertori dell'associazionismo anarchico (sistema fondamentale) nel convegno che promosse la CdC/FAI, nel maggio 1965 a Bologna. Non amo ripetermi su quanto denunciai pubblicamente nella nostra stampa, in ordine a quel tristo incontro. Là conobbi A. Iglesias, invitato precipuamente in Italia e spesato per deporre contro 1a posizione assunta dai convenuti a Senigallia tre anni prima sulla questione cubana (rimarco che dei tre giorni di lavoro, tolta metà giornata per i preliminari organizzativi ed altra metà per il consuntivo e la ripresa televisiva, ad Iglesias fu concessa la parola per oltre mezza giornata), ne valeva la pena? Io sono ancora spiacevolmente impressionato dagli atteggiamenti equivoci ed autoritari, come da certe dichiarazioni di una parte di certi individui squalificatisi anarchici; poichè a quel convegno risultò evidente l'intendimento fazioso e preordinato che preludeva alle decisioni già organate per il preannunciato congresso nazionale, che si doveva tenere sei mesi dopo a Carrara. Da quell'ambiente proditorio uscivano i postulati di un Congresso anarchico! Il congresso che si tenne a Carrara nel novembre 1965 è stato indetto per lo scopo principale e ben determinato di strutturare la FAI, e questo mio fugace richiamo ai fatti recenti più importanti della vita del MA in Italia, si è reso necessario per chiarire, a chi vorrà intendere, molti precedenti della nuova F.A.I.- Ed ora mi sia permessa una breve personale, che potrebbe essere condivisa anche da altri compagni trovantisi sulle mie posizioni: '11 sottoscritto è andato a Carrara perchè la FAI antecongresso era come una sigla di riferimento per tutti o quasi tutti gli anarchici. Una sigla che dava all'organismo un carattere molto lato; mentre quella federazione non avanzava alcuna pretesa egemonica, poichè in essa si organizzavano spontaneamente (e non sempre a titolo costante, nè perpetuo) molte espressioni, accomunate nella lotta per lo sviluppo di attività ed iniziative - locali, nazionali od internazionali - nell'accordo cosciente e responsabile e nella solidarietà, quali solo si possono trovare nel complesso del MA. Quindi, me ne sono venuto via perchè il congresso della FAI (tramite i vati delle strutture portanti un nuovo organo, cepiente di numeroso stuolo) pretendeva di adottare dei metodi organizzativi di inserimento, diversamente indirizzati dall'orientamento caratteristico di lotta, fino allora seguito dai compagni anarchici. La "minoranza", che a Carrara denunciò la discordanza ideologica fondamentale (discordanza riconosciuta dalla "maggioranza") e l'inutilità funzionale del "patto associativo della nuova FAI", ebbe conferma della propria onesta e coerente posizione ivi assunta proprio in un comunicato-pilota, elaborato nella prima riunione della CdC nuova FAI, dal quale si apprende che parte degli stessi estensori On veste di organi deliberanti) hanno riconosciuto inattuabili e deficienti le norme contenute nel documento, sollecitandone una modifica sostanziale. Per me la modifica migliore sarebbe quella di distruggere quella "carta" dimenticando quanto in essa è stato scritto, evitando uno sgorbio al MA. Un anarchico deve saper onestamente riconoscere i propri errori se non vuol diventare un orpello della taumaturgia e dell'infallibilità. A questo punto vi è ben poco da dire, che non prenda sapore polemico. Ed io sono intervenuto perchè Rolland afferma di sorvolare la questione fondamentale (forse non la conosce bene), sfiorando appunto in superficie degli argomenti marginali con una leggerezza che dà alla presunta indagine un tono civettuolo di tendenza denigratoria, nella evidente acrimonia personale, malamente mascherata, e nelle indiscrezioni personali sulle responsabilità cui sono stati chiamati in diversi compagni, in congressi anarchici, per attivizzare un Movimento ricco di iniziative, le quali non sono conformi alle strutture istituzionali dell'attualità borghese. Brescia, Settembre 1966 IVAN GUERRINI 10 CONTROCORRENTE - Boston, Winter 1967
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